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MARKET DRIVER: Bce interlocutoria, Fed prudente su tagli a dicembre (Intermonte)
30/10/2025 18:10
MARKET DRIVER: Bce interlocutoria, Fed prudente su tagli a dicembre (Intermonte)
MILANO (MF-NW)--La Bce ha mantenuto invariati al 2% i tassi di interesse. Sul fronte della crescita economica, la presidente Lagarde ha dichiarato di vedere i rischi al ribasso mitigati dai recenti sviluppi sul piano geopolitico, come ad esempio l'accordo sui dazi tra Usa e Cina. Al contrario, sul fronte dell'inflazione, le prospettive rimangono incerte. Tema centrale della riunione odierna è stato l'euro digitale sul quale un comunicato ad hoc ha ribadito che: "se la legislazione entrerà in vigore nel corso del 2026, un esercizio pilota potrebbe iniziare nel 2027 e l'Eurosistema dovrebbe essere pronto per una potenziale prima emissione dell'euro digitale nel corso del 2029". La Federal Reserve ha invece tagliato i tassi di 25 punti base, portando il corridoio di riferimento per i Federal Funds al 3,75-4%. Inoltre, il presidente Powell ha dichiarato di non ritenere scontata un'ulteriore riduzione dei tassi nel mese di dicembre. Nel complesso, commenta Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte, "lo scenario che si prefigura è quello di due meeting interlocutori per Fed e Bce a dicembre. Più importanti saranno, invece, i primi due meeting del 2026, tra gennaio e marzo". Per la Fed, ipotizzando una risoluzione dello shutdown governativo, si prevede un riesame dei dati macro e, continua l'esperto, c'è grande attesa "per la decisione della Corte Suprema sulla legittimità o meno del licenziamento del membro Cook, prevista in gennaio". Rispetto alla Bce, una Fed maggiormente influenzata dal presidente Donald Trump potrebbe impattare in modo significativo sui futuri tagli dei tassi e sul cambio euro/dollaro. Cesarano conclude affermando che "un avvicinamento in area 1,20 potrebbe spingere l'Eurotower ad un ulteriore allentamento monetario". cba (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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TOP NEWS ESTERO: dazi rallenteranno economia globale ma senza recessione (Oxford E./Isp)
30/10/2025 18:01
TOP NEWS ESTERO: dazi rallenteranno economia globale ma senza recessione (Oxford E./Isp)
MILANO (MF-NW)--I dazi dovrebbero innescare un rallentamento a livello globale, ma per ora senza una recessione. È quanto emerge dal convegno "Commercio globale, Debito Usa, Fed e tassi" promosso da Oxford Economics in partnership con Intesa Sanpaolo. Secondo le stime mostrate nelle presentazioni di Oxford Economics vi sarà un rallentamento della crescita globale nel 2026. Si riuscirà comunque ad evitare una recessione globale, in parte grazie alle politiche di bilancio adottate negli Stati Uniti e in Cina. In ogni caso la crescita globale non è prevista essere così debole dal 2009, se si esclude il 2020. "Le politiche statunitensi, in particolare quelle commerciali, sono attese innescare un modesto rallentamento a livello globale. L'economia statunitense, nonostante l'impatto negativo dei dazi, è per ora supportata da una forte crescita dei consumi, spinti sia da una politica di bilancio espansiva sia da una forte crescita dei corsi azionari. E mentre le nostre previsioni sugli Stati Uniti per il 2026 hanno visto negli ultimi mesi una revisione al rialzo, il ritmo dell'economia cinese, in assenza di sforzi concreti per orientarsi verso una crescita trainata dai consumi, continuerà a rallentare nei prossimi anni", dichiara Nicola Nobile, Associate Director di Oxford Economics. INCERTEZZA ELEVATA Il contesto economico rimane però caratterizzato da un'incertezza elevata, con impatti sia sulle decisioni di investimento delle aziende sia sulla propensione al consumo delle famiglie. "In Europa riteniamo che il contesto economico rimarrà fragile, vista la riluttanza della Bce a proseguire con ulteriori tagli dei tassi, e l'assenza di uno stimolo fiscale europeo nel 2026. La politica di bilancio espansiva della Germania sarà infatti compensata da misure più restrittive negli altri Paesi, mentre le economie esportatrici dovranno fronteggiare una domanda globale ancora debole", dichiara Paolo Grignani, Senior Economist di Oxford Economics. Nonostante l'economia dell'Eurozona abbia resistito abbastanza bene al contesto geopolitico avverso, la crescita rimarrà fiacca, al di sotto dell'1% nel 2026, secondo le stime di Oxford Economics. IL QUADRO ITALIANO L'economia italiana continua a muoversi in linea con il suo limitato potenziale di crescita: il Pil dovrebbe restare sotto l'1% anche nel 2026 e nel 2027, sebbene i rischi appaiano oggi più contenuti rispetto a qualche anno fa. "L'attenzione mediatica sull'impatto dei dazi sembra superiore rispetto agli effetti economici concreti attesi sul sistema Usa e, di riflesso, su quello mondiale. I dazi riguardano solo i beni manifatturieri (10% del Pil negli Usa, 17% del Pil in Ue) e i livelli dei dazi per ora applicati appaiono gestibili. L'effetto sui consumatori americani dovrebbe risultare quindi contenuto", sostiene Emilio Rossi, Senior Economic Consultant di Oxford Economics. alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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TOP NEWS ESTERO: Bce procede spedita nel progetto euro digitale
30/10/2025 18:01
TOP NEWS ESTERO: Bce procede spedita nel progetto euro digitale
MILANO (MF-NW)--Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di passare alla fase successiva del progetto sull'euro digitale. Questa decisione fa seguito al riuscito completamento della fase di preparazione, che è stata avviata dall'Eurosistema nel novembre 2023 e ha gettato le basi per l'emissione di un euro digitale. La decisione del Consiglio direttivo è in linea con la richiesta dei leader europei di accelerare i progressi sull'euro digitale, come dichiarato di recente al Vertice euro di ottobre 2025. Un euro digitale, informa una nota, preserverà la libertà di scelta e la privacy dei cittadini europei e proteggerà la sovranità monetaria e la sicurezza economica dell'Europa. Promuoverà l'innovazione nei pagamenti e contribuirà a rendere i pagamenti competitivi, resilienti e inclusivi in Europa. L'Eurosistema realizzerà i preparativi in maniera flessibile, in linea con l'invito a esso rivolto dai leader dell'area dell'euro a predisporre un'eventuale emissione dell'euro digitale prima possibile, ancorché l'iter legislativo non sia stato ancora completato. La decisione finale del Consiglio direttivo sull'emissione stessa di un euro digitale e sulla data di partenza verrà assunta solo una volta adottata la normativa. Nell'ipotesi che i colegislatori europei adottino il regolamento relativo all'istituzione dell'euro digitale nel corso del 2026, l'esercizio pilota e le operazioni iniziali potrebbero essere condotti a partire dalla metà del 2027. Tutto l'Eurosistema dovrebbe quindi essere pronto a un'eventuale prima emissione dell'euro digitale nel 2029. LE PAROLE DI LAGARDE 'L'euro, la nostra moneta comune, è un segno di fiducia dell'unità europea', ha dichiarato la presidente della Bce, Christine Lagarde. 'Lavoriamo per rendere la sua forma più tangibile, il contante in euro, pronta per il futuro, riprogettando e modernizzando le nostre banconote e preparandoci all'emissione del contante digitale'. Con l'evolvere delle abitudini di pagamento e il calo delle operazioni in contanti rispetto alle transazioni digitali, la necessità di disporre di un mezzo di pagamento digitale pubblico, complementare al contante, è diventata sempre più urgente, spiega la Bce. L'euro digitale affiancherà il contante e apporterà benefici ai pagamenti digitali: semplicità, privacy, affidabilità, disponibilità in tutta l'area dell'euro. Insieme al regolamento relativo all'istituzione dell'euro digitale, la Bce sostiene la proposta della Commissione europea di rafforzare il diritto di effettuare pagamenti in contanti. TRE ASPETTI PRINCIPALI L'Eurosistema si concentrerà su tre aspetti principali: 1) preparazione tecnica: sviluppare gli elementi tecnici alla base dell'euro digitale, compresi l'allestimento iniziale del sistema e l'esercizio pilota; 2) coinvolgimento del mercato: collaborare con i fornitori di servizi di pagamento, i commercianti e i consumatori per ultimare il manuale di norme relativo allo schema per l'euro digitale e per condurre ricerche sugli utenti, nonché test del sistema attraverso attività pilota; 3)supporto dell'iter legislativo: continuare a fornire un contributo tecnico ai colegislatori dell'UE e prestare assistenza per l'iter legislativo, ove necessario. IL COMMENTO DI CIPOLLONE 'Non si tratta soltanto di un progetto tecnico, ma di uno sforzo collettivo per adeguare il sistema monetario europeo alle esigenze future', ha dichiarato Piero Cipollone, Membro del Comitato esecutivo della Bce e presidente della task force ad alto livello per un euro digitale. 'Un euro digitale assicurerà che i cittadini godano dei vantaggi del contante anche nell'era digitale. Rafforzerà così la resilienza del panorama europeo dei pagamenti, ridurrà i costi per i commercianti e creerà una piattaforma in cui le imprese private possano innovare, espandersi e competere'. La trasparenza e la stretta collaborazione con le parti interessate sono state e continueranno a essere fondamentali per il progetto. L'Eurosistema ha tratto grande beneficio dai riscontri ricevuti dagli organi decisionali europei, dai partecipanti al mercato e dai potenziali utenti e continuerà a confrontarsi attivamente con un ampio ventaglio di interlocutori. I continui preparativi dell'Eurosistema per l'introduzione di un euro digitale saranno attuati in maniera flessibile, in modo da procedere in linea con l'iter legislativo. A tal fine, i lavori si articoleranno in vari moduli per consentire una regolazione graduale e limitare gli impegni finanziari. Il costo finale di un euro digitale, sia per il suo sviluppo che per il suo funzionamento, dipenderà dalla sua configurazione definitiva, compresi le componenti e i servizi connessi che devono essere sviluppati. A seguito del lavoro svolto nella fase preparatoria, i costi totali di sviluppo, per le componenti messe a punto esternamente e internamente, sono stimati a circa 1,3 miliardi di euro fino alla prima emissione, attualmente attesa per il 2029. Successivamente i costi operativi si collocherebbero intorno a 320 milioni di euro l'anno a partire dal 2029. L'Eurosistema sosterrebbe tali costi, al pari di quelli per la produzione e l'emissione delle banconote, che sono un bene pubblico come l'euro digitale. Analogamente al caso delle banconote, tali costi dovrebbero essere compensati dal signoraggio generato, anche se le consistenze in euro digitali sarebbero contenute rispetto alle banconote in circolazione. La conclusione della fase preparatoria segna un'importante transizione nel progetto sull'euro digitale. Sulla scorta delle conoscenze acquisite durante la fase istruttoria condotta tra il 2020 e il 2023, siamo passati a ottimizzare gli aspetti pratici della configurazione dell'euro digitale. Tra i principali risultati conseguiti figurano: (a) l'elaborazione della versione preliminare del manuale di norme relativo allo schema per l'euro digitale, (b) la selezione dei fornitori per le componenti dell'euro digitale e i servizi connessi, (c) la riuscita introduzione della piattaforma per l'innovazione per la sperimentazione con gli operatori di mercato, (d) l'indagine condotta da un gruppo di lavoro tecnico su come l'euro digitale si innesta nell'ecosistema dei pagamenti. Tale indagine, effettuata dalla Bce e dagli operatori di mercato tramite il Comitato per i pagamenti al dettaglio in euro, ha concluso che un euro digitale potrebbe promuovere maggiore concorrenza nel mercato dei pagamenti europeo. Oltre a trarre un beneficio diretto dalla distribuzione dell'euro digitale, le banche e gli altri fornitori di servizi di pagamento potrebbero sfruttare gli standard aperti per espandere la propria presenza in tutta l'area dell'euro senza dover ricorrere alle proprie reti di accettazione. Inoltre potrebbero effettuare il co-branding dell'euro digitale con altre soluzioni esistenti. La Bce ha fornito il contributo tecnico richiesto dai colegislatori, sostenendo così l'iter legislativo. Tale contributo ha dimostrato che i costi dell'euro digitale per le banche saranno contenuti, ovvero prossimi alle stime iniziali della Commissione europea e simili a quelli sostenuti per l'attuazione della direttiva sui servizi di pagamento. Inoltre ha dimostrato che le misure di salvaguardia integrate nell'architettura dell'euro digitale (come i limiti agli importi detenuti) impedirebbero l'insorgere di rischi per la stabilità finanziaria. Affinché l'euro digitale sia concepito in modo da soddisfare le esigenze dei cittadini e dei commercianti europei, l'Eurosistema ha condotto ampie ricerche incentrate sui consumatori vulnerabili e sui titolari di esercizi commerciali di piccole dimensioni. I risultati, consultabili in un apposito rapporto pubblicato oggi, dimostrano la necessità di un'esperienza di pagamento semplice, affidabile e sicura. Tali risultati riconfermano l'impegno della Bce a sviluppare un euro digitale che sia adatto a tutti, promuova l'evoluzione finanziaria in Europa, conferisca ai cittadini più facoltà di scelta, favorisca l'innovazione e rafforzi la resilienza del nostro sistema monetario. alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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TOP NEWS ITALIA: economia ferma in 3* trim, +0,5% crescita acquisita per 2025
30/10/2025 18:00
TOP NEWS ITALIA: economia ferma in 3* trim, +0,5% crescita acquisita per 2025
ROMA (MF-NW)--Nel terzo trimestre l'economia italiana è rimasta stazionaria sui livelli del trimestre precedente, dopo la lieve flessione nel secondo trimestre dell'anno. In termini tendenziali, si è registrata una crescita dello 0,4%, in rallentamento rispetto ai primi due trimestri del 2025. Questa la stima preliminare dell'Istat sul Pil. CONFERMATA CRESCITA ACQUISITA +0,5% PER 2025 Il terzo trimestre del 2025 ha avuto quattro giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2024. La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, di una diminuzione in quello dell'industria e di una stazionarietà in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta. La stazionarietà nella dinamica congiunturale del Pil nel terzo trimestre lascia inalterata la stima della crescita acquisita per l'anno 2025, che si conferma pari allo 0,5%. CONFESERCENTI, CONGIUNTURA STAGNANTE Per Confesercenti "l'estate si è chiusa sotto le attese e i dati diffusi oggi dall'Istat confermano un quadro di crescita debole. La congiuntura resta stagnante, con risultati inferiori alle valutazioni del governo: un fatto di cui la manovra in arrivo deve tenere conto". La ripresa "si sta progressivamente indebolendo. I flebili segnali positivi che sembrano emergere in avvio di quarto trimestre potrebbero non bastare per riportare la crescita sullo 0,7% stimato dall'esecutivo per il 2026. Il rischio concreto è un ulteriore rallentamento, anche a causa della sostanziale assenza di misure espansive nella manovra". CONFCOMMERCIO, NON SI VEDE RIPRESA "Il dato sull'andamento del Pil conferma il permanere di una sostanziale staticità dell'economia italiana che, negli ultimi due anni è mezzo, è tornata ai deludenti profili di sviluppo pre-pandemici (dal primo trimestre del 2023 ad oggi la crescita è stata solo dell'1%)", commenta l'Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat di oggi. "Quello che continua a mancare all'economia italiana è il contributo della domanda interna e, più precisamente, della spesa delle famiglie", spiega Confcommercio, precisando che "si affievoliscono le speranze di chiudere il 2025 sopra il mezzo punto percentuale di crescita". UNC, PAESE È FERMO, SCAMPATO RISCHIO RECESSIONE TECNICA "Il Paese è fermo. La magra consolazione è che abbiamo scampato il pericolo di una recessione tecnica, ossia di un Pil negativo anche nel terzo trimestre dopo il calo congiunturale del secondo", afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Inoltre, grazie alla previsione minimale e asfittica del Governo, anche l'obiettivo del Pil 2025 sarà certo raggiunto, considerata la crescita acquisita dello 0,5%. Non c'è, però, da stare allegri e soddisfatti" conclude Dona. liv fine MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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COMMENTO BOND: rendimento Bund non si sposterà da attuale range
30/10/2025 17:45
COMMENTO BOND: rendimento Bund non si sposterà da attuale range
MILANO (MF-NW)--Gli analisti di Metzler non rilevano segnali del fatto che il rendimento del Bund decennale possa uscire dall'attuale range di trading. "Anche se la Banca Centrale Europea dovesse procedere con un ultimo taglio dei tassi di interesse, come continuiamo a prevedere, e l'inflazione nell'area euro dovesse scendere significativamente sotto il 2%, il nostro modello di fair value dei Bund attualmente non indica alcuna errata valutazione", puntualizzano gli esperti. Dall'altra parte dell'Oceano, i rendimenti dei Treasury sono saliti dopo il messaggio non troppo accomodante della Federal Reserve, nonostante il taglio dei tassi di 25 punti base. La Fed ha effettuato il secondo taglio consecutivo di un quarto di punto percentuale, ribadendo le preoccupazioni riguardo al mercato del lavoro. Due membri hanno dissentito: il nuovo governatore della Fed, Stephen Miran, avrebbe preferito un taglio di 50 punti base, mentre il presidente della Fed di Kansas City, Jeffrey Schmid, ha votato per mantenere invariati i tassi, secondo quanto riportato nel comunicato del Federal Open Market Committee. Powell ha sottolineato che un taglio dei tassi nella prossima riunione del Fomc, prevista per dicembre, non è garantito. "Nelle discussioni del comitato durante questa riunione, ci sono state opinioni fortemente divergenti su come procedere a dicembre", ha dichiarato Powell. "Un'ulteriore riduzione del tasso di riferimento nella riunione di dicembre non è una conclusione scontata, tutt'altro". alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)