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MARKET DRIVER: Barini (Integrae Sim), taglio tassi Usa ormai certo (Class Cnbc)
16/09/2025 17:17
MARKET DRIVER: Barini (Integrae Sim), taglio tassi Usa ormai certo (Class Cnbc)
MILANO (MF-NW)--I mercati considerano ormai certo un taglio dei tassi d'interesse di 25 punti base da parte della Federal Reserve. C'è invece meno certezza sul percorso che sta tracciando la Banca centrale. "In occasione della conferenza stampa di domani di Jerome Powell, i mercati attendono le linee guida sulla politica monetaria del prossimo trimestre, in particolare vogliono sapere se la Fed continuerà ad essere data-dependent oppure no", afferma Fabrizio Barini, senior banker di Integrae Sim, ai microfoni di Class Cnbc. "Prevediamo che le dichiarazioni di Powell non si discosteranno da quella che è stata la sua strategia nel corso del mandato, ovvero un approccio dipendente dai dati sull'inflazione e sul mercato del lavoro", dichiara l'esperto.
ava
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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MARKET DRIVER: Moncler, B.Akros conferma accumulate
16/09/2025 17:01
MARKET DRIVER: Moncler, B.Akros conferma accumulate
MILANO (MF-NW)--Banca Akros conferma la raccomandazione accumulate e il prezzo obiettivo a 61 euro su Moncler. Gli analisti segnalano che le disposizioni relative all'accordo di investimento tra Double R e Lvmh sono cessate. L'accordo di investimento includeva l'impegno ad acquisire fino al 18,5% del capitale di Moncler entro 18 mesi (rispetto al 15,8% detenuto al momento dell'accordo). Gli esperti ricordano anche che attualmente Double R detiene il 18,2% del capitale sociale di Moncler. In linea con le previsioni dell'accordo originario, Lvmh ha aumentato la propria partecipazione nella holding di Ruffini, passando dal 10% al 22% del capitale sociale (equivalente a circa il 4% del capitale di Moncler detenuto indirettamente).
edl
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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COMMENTO ENERGY: economia globale può fare a meno del greggio russo (Unicredit)
16/09/2025 16:45
COMMENTO ENERGY: economia globale può fare a meno del greggio russo (Unicredit)
MILANO (MF-NW)--L'economia globale può fare a meno delle esportazioni di greggio dalla Russia senza rischiare un'impennata dei prezzi del petrolio, affermano gli strategist di Unicredit.
Rispetto al 2022, gli Stati Uniti hanno aumentato la produzione di petrolio di 3 milioni di barili al giorno, portando la loro offerta a quasi 21 milioni di barili al giorno. Allo stesso tempo, l'Arabia Saudita ha cambiato la sua strategia di produzione per tre motivi: vuole riconquistare quote di mercato ai produttori statunitensi invece di difendere i prezzi; Riad vuole punire produttori come Iraq e Kazakistan per aver pompato al di sopra delle loro quote; vuole compiacere la Casa Bianca con prezzi del petrolio relativamente bassi per evitare di irritare i consumatori americani, puntualizzano gli esperti.
In un certo senso, spiegano da Unicredit, questi sviluppi di mercato stanno già indebolendo il potere negoziale della Russia, poiché i prezzi del petrolio sono chiaramente soggetti a pressioni al ribasso.
Finora, la paura di perdere il petrolio russo in un mercato scarsamente fornito ha impedito all'Ue e agli Stati Uniti di monitorare e applicare seriamente le sanzioni esistenti (incluse quelle sull'Iran). Di conseguenza, la Russia sta ancora guadagnando quasi 120 miliardi di dollari all'anno dalle sue esportazioni di greggio (all'incirca equivalenti al 5% del Pil russo). Ora, l'Occidente può adottare un approccio più severo, senza rischiare di spingere i prezzi del petrolio oltre livelli sostenibili, spiegano gli strategist.
Per Unicredit una migliore applicazione delle sanzioni esistenti sarebbe più saggia che imporre dazi punitivi e proibitivi alla Cina e all'India per i loro acquisti di petrolio russo soggetto a sanzioni. I costi per le economie europee, con il rischio di ritorsioni sia da Pechino che da Nuova Delhi, sarebbero troppo elevati, considerando le interruzioni derivanti dalla guerra commerciale in corso con gli Stati Uniti. Una strategia migliore sarebbe che i Paesi occidentali prendessero di mira specifiche aziende (e non interi Paesi) che stanno ancora acquistando attivamente petrolio russo, come la raffineria Nayara in India. Sanzioni secondarie mirate sarebbero un'alternativa più efficace a dazi alle stelle, soprattutto considerando l'interesse dell'Europa a concludere un accordo commerciale con l'India.
alb
alberto.chimenti@mfnewswires.it
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