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MARKET DRIVER: probabile almeno un taglio Fed entro fine 2025 (Capital Group)
07/07/2025 19:33
MARKET DRIVER: probabile almeno un taglio Fed entro fine 2025 (Capital Group)
MILANO (MF-NW)--In un contesto di forte incertezza associata alla politica commerciale Usa, la Federal Reserve ha esteso la pausa nel ciclo di tagli dei tassi alla riunione di giugno 2025. "L'istituto ha ribadito l'intenzione di aspettare chiarezza sull'impatto dei cambiamenti a livello politico prima di prendere ulteriori decisioni in merito al tasso target sui Fed Fund. Il nostro team dedicato ai tassi prevede che la volatilità dei tassi di interesse persisterà mentre i mercati attendono maggiore chiarezza in merito alle politiche dell'amministrazione Trump, anche alla luce delle interazioni tra l'aumento dell'inflazione e il rallentamento della crescita", afferma Darrell Spence, economista di Capital Group. Sebbene la Fed abbia sospeso le decisioni in merito ai tassi di interesse, per il futuro il team di Capital Group ritiene maggiormente probabile una loro riduzione. "Nel frattempo, continuiamo a ritenere che l'asticella per un rialzo dei tassi sia alta, anche in un contesto di maggiori pressioni inflazionistiche", puntualizza Spence. Guadando al Vecchio Continente, la svolta fiscale della Germania tramite nuovi impegni di spesa per le infrastrutture e la difesa potrebbe rappresentare un incentivo significativo per la crescita dell'Eurozona nel medio periodo. "Siamo tuttavia consapevoli che, nell'immediato, l'incertezza sul fronte commerciale rende più complicato l'outlook di crescita", sottolinea l'economista. L'incertezza sul livello di crescita, insieme al rafforzamento dell'euro, potrebbe contenere l'inflazione nella regione. "E questo, a nostro avviso, dovrebbe agevolare la Banca Centrale Europea nel tagliare i tassi, per aiutare ad alleviare la pressione al rialzo sull'euro e minimizzare la perdita di output derivante dall'aumento dei dazi", conclude Spence
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FOCUS: credito ancora interessante nonostante valutazioni elevate (Generali Inv.)
07/07/2025 19:21
FOCUS: credito ancora interessante nonostante valutazioni elevate (Generali Inv.)
MILANO (MF-NW)--Durante l'estate, Generali Investments mantiene una posizione lunga sul credito, con un'esposizione rafforzata sul segmento investment grade e una presenza più contenuta sull'high yield. Secondo Elisa Belgacem, senior credit strategist della casa, la bassa probabilità di recessione permette di mantenere questo posizionamento, con tassi di default attesi sotto controllo: inferiori al 4% in Europa e al 6% negli Stati Uniti. La domanda, aggiunge, dovrebbe rimanere sostenuta anche in presenza di spread elevati. In questo contesto, si preferisce la liquidità rispetto ai Credit Default Swap (Cds), attesi più volatili.
LE VALUTAZIONI ELEVATE SONO GIUSTIFICATE DALLA QUALITA' DEL CREDITO
Nonostante le valutazioni, sia sull'investment grade sia sull'high yield, siano ancora superiori alla media storica, Belgacem ritiene che siano giustificate dal miglioramento della qualità del credito. Le imprese private hanno infatti ridotto significativamente il proprio leverage dopo la pandemia, contribuendo a rafforzare i fondamentali. Per questo motivo, si mantiene una posizione di sovrappeso sul credito rispetto ai titoli di Stato. La qualità del credito resta un punto chiave. I tassi di default si stanno stabilizzando a livelli storicamente normali e non si intravedono aumenti improvvisi. Storicamente, gli Stati Uniti hanno registrato impennate più rapide nei default rispetto all'Europa, dove il mercato high yield beneficia di un sistema fallimentare più favorevole ai creditori e di una composizione settoriale più difensiva. La resilienza del credito europeo, secondo Belgacem, giustifica la preferenza per l'area euro rispetto agli Stati Uniti, soprattutto in un contesto di crescente incertezza politica Oltreoceano. Questo vantaggio è sostenuto da fondamentali più solidi e da una posizione più robusta degli investitori europei.
L'EMISSIONE DI CREDITO DOVREBBE MODERARSI
Nel primo semestre del 2025, il segmento investment grade ha registrato volumi elevati di emissioni, sostenuti da una domanda stabile. Anche i bond subordinati hanno trovato supporto, scambiando sotto il fair value, a conferma di una solida componente tecnica. Con l'avvicinarsi della stagione degli utili e il ritorno dei blackout periodici per gli emittenti, l'offerta si ridurrà, ma i flussi in entrata sull'investment grade dovrebbero sostenere ulteriormente il comparto. L'emissione di titoli sovrani è invece attesa in aumento, mentre quella del credito tenderà a moderarsi dopo l'attività di prefinanziamento concentrata nei primi mesi dell'anno. In un contesto in cui il carry resta appetibile, questa dinamica rafforza la preferenza per il credito rispetto ai governativi. L'esperta consiglia un approccio difensivo ma orientato al rendimento, privilegiando obbligazioni investment grade BBB rispetto ai single A per massimizzare il total return. La view di base è che gli spread dell'investment grade resteranno resilienti, e con tassi d'interesse attesi in calo per via dell'incertezza macroeconomica, le obbligazioni a lunga scadenza offriranno opportunità interessanti. Il rischio di fallen angel, ossia il declassamento a high yield, resta contenuto. Sull'high yield, invece, gli spread appaiono costosi rispetto alla media, ma dovrebbero rimanere stabili nel breve termine grazie alla persistente domanda per il rendimento complessivo. Belgacem sottolinea che i default probabilmente hanno già toccato il picco e che eventuali deterioramenti futuri saranno contenuti.
POSIZIONE NEUTRALE TRA NON FINANZIARI E FINANZIARI
Dal punto di vista settoriale, Generali Inv. mantiene una posizione neutrale tra finanziari e non finanziari. I finanziari tipicamente hanno una beta più elevata rispetto ai non finanziari, ma le loro fondamenta sono attualmente molto solide e la loro esposizione ai dazi è inferiore; quindi, manteniamo una posizione neutrale tra finanziari e non finanziari, spiega l'esperta. "Manteniamo una preferenza per la liquidità rispetto ai Cds, poiché questi ultimi rimarranno più volatili rispetto alla liquidità, che preferiamo in questo contesto di mercato incerto.
Il rischio di subordinazione è ancora preferibile rispetto al rischio di credito. Allo stesso modo, troviamo attraenti le obbligazioni subordinate rispetto alle obbligazioni high yield e continuiamo a preferire i ibridi societari (corporate hybrid) rispetto alle aziende BB e i titoli AT1 rispetto alle aziende single B", commenta la strategist, aggiungendo che "manteniamo una posizione di sovrappeso nei settori difensivi. In conclusione, Belgacem sottolinea che il premio per i titoli ciclici non è ancora sufficientemente ampio per giustificare un posizionamento più aggressivo. Le agenzie di rating hanno aggiornato positivamente i ciclici, ma l'aspettativa è che si vada presto verso una revisione in senso opposto. Utility, telecomunicazioni e real estate rimangono i settori preferiti, grazie alla loro stabilità e alle valutazioni ancora interessanti.
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MARKET DRIVER: high yield europeo guarda oltre incertezza su dazi (Columbia Threadneedle Inv.)
07/07/2025 19:08
MARKET DRIVER: high yield europeo guarda oltre incertezza su dazi (Columbia Threadneedle Inv.)
MILANO (MF-NW)--"Il mercato europeo dell'high yield, incluso quello short-term, continua a offrire livelli di rendimento elevati e interessanti (superiori al 6%), con tassi di pareggio elevati e una duration relativamente bassa, inferiore a tre anni. Ciò significa che, in caso di un forte aumento dei tassi governativi, le performance dovrebbero essere più stabili rispetto ad altre asset class del reddito fisso", afferma Roman Gaiser, head of Fixed Income and High Yield Emea di Columbia Threadneedle Investments. Sebbene gli spread creditizi siano inferiori alla loro media di lungo periodo, i dati tecnici hanno fornito un sostegno al mercato, e prevediamo continuino a farlo. Gli investitori sono ancora alla ricerca di rendimenti, il che sta facendo confluire ingenti risorse in questa asset class (circa 2,1 miliardi di euro da inizio anno). "Il recente e notevole incremento del mercato primario (47 miliardi di euro da inizio anno) è un altro fattore positivo, poiché offre nuove opportunità di investimento attraverso nuovi emittenti. Ogni tentativo di correzione è stato prontamente frenato dalla forte domanda, come abbiamo visto nella seconda parte di aprile, dopo l'annuncio dei dazi statunitensi da parte del presidente Donald Trump", sottolinea Gaiser. Nel complesso, le imprese presentano bilanci solidi e un miglioramento dei livelli di leva finanziaria, che negli ultimi anni si sono ridotti, favorendo il restringimento degli spread creditizi. "Il calo dei tassi del mercato monetario e l'attesa di almeno un altro taglio da parte della Banca centrale europea dovrebbero continuare a sostenere le obbligazioni societarie, in un contesto in cui gli investitori cercano di investire la loro liquidità", conclude l'esperto.
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FOCUS: asset alternativi possono rivelarsi diversificatore ideale durante shock inflattivi (Jp Morgan)
07/07/2025 18:57
FOCUS: asset alternativi possono rivelarsi diversificatore ideale durante shock inflattivi (Jp Morgan)
i MILANO (MF-NW)--"Il nostro scenario macroeconomico di base per i prossimi 12-18 mesi prevede un rallentamento dell'economia globale, a causa dei dazi statunitensi e dell'incertezza politica che peseranno sull'attività economica sia a livello domestico sia internazionale, ma non una fase di recessione. Anzi, riteniamo che i rischi siano più orientati verso l'inflazione che verso la recessione", ha affermato Maria Paola Toschi, global market strategist di Jp Morgan Asset Management, durante la presentazione dell'outlook di metà anno, aggiungendo che, nel caso di nuovi shock inflativi, "gli alternativi possono rivelarsi il diversificatore ideale".
LA LEZIONE DEL 2022 MOSTRA CHE LA DIVERSIFICAZIONE TRADIZIONALE È INEFFICACE CONTRO L'INFLAZIONE
Con i rischi di un ritorno dell'inflazione, gli asset alternativi possono diventare un importante strumento di diversificazione nei portafogli. Nel 2022, la simultanea correzione di azioni e obbligazioni ha messo a nudo i limiti della diversificazione tradizionale in scenari inflattivi. "Molti dei rifugi più efficaci durante lo shock inflativo del 2022 sono stati rappresentati da attivi reali core, come infrastrutture, trasporti e foresta da legname", ha spiegato l'esperta, aggiungendo che "i segnali macroeconomici contrastanti di rallentamento della crescita e inflazione persistente stanno alimentando anche nel 2025 forti oscillazioni nei mercati, rendendo meno affidabile il classico bilanciamento azioni-obbligazioni". Gli attivi reali core si distinguono per la capacità di generare rendimenti stabili e orientati al reddito, sostenuti da contratti a lungo termine, quadri normativi e/o dalla fornitura di servizi essenziali. La loro limitata sensibilità ai cicli economici, unita a un legame esplicito o implicito con l'inflazione, li rende particolarmente resilienti in contesti caratterizzati dal rincaro dei prezzi, ha spiegato l'esperta.
INFRASTRUTTURE, LEGNAME E ORO: GLI ASSET DIFENSIVI
Tra gli asset più efficaci contro l'inflazione figurano quelli legati a servizi regolamentati o a lungo termine. Le infrastrutture core, come le utility pubbliche o gli impianti rinnovabili con contratti indicizzati, offrono ricavi stabili e spesso ancorati all'inflazione. Le foreste da legname, grazie alla possibilità di posticipare i tagli in attesa di prezzi migliori e alla naturale crescita degli alberi, rappresentano un altro strumento di protezione, in grado di generare rendimento composto nel tempo. Per chi non può accedere direttamente a queste asset class, l'oro resta una copertura parziale. "Nonostante abbia deluso nel biennio 2021-2022, il recente rally conferma il ruolo di bene rifugio del lingotto nei momenti di tensione geopolitica e sfiducia sul dollaro", hanno sottolineato gli strategist di Jp Morgan. Tuttavia, "molte delle preoccupazioni sembrano già incorporate nei prezzi, dopo un rialzo del 40% negli ultimi 12 mesi", hanno puntualizzato gli esperti.
PRIVATE MARKETS E HEDGE FUND IN PRIMO PIANO
Cresce anche l'interesse per strumenti legati ai mercati privati, sempre più accessibili anche a investitori retail. Allo stesso tempo, le strategie liquide alternative - come gli hedge fund macro - si distinguono per la capacità di generare rendimento indipendentemente dalla direzione dei mercati. Queste strategie tendono a trarre vantaggio da dislocazioni nei tassi, divergenze tra le economie e maggiore imprevedibilità delle politiche pubbliche. Pur non sostituendo le coperture strutturali, possono contribuire a ridurre la volatilità complessiva dei portafogli e rafforzarne la resilienza. "In un contesto caratterizzato da inflazione instabile e rischi geopolitici, gli investitori devono uscire dalle logiche tradizionali e considerare una diversificazione più ampia, costruita attorno a fonti di rendimento meno sensibili ai cicli economici", hanno concluso gli esperti di Jp Morgan.
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LE CINQUE COSE DA SAPERE SUI MERCATI OGGI
07/07/2025 18:46
LE CINQUE COSE DA SAPERE SUI MERCATI OGGI
MILANO (MF-NW)--Mentre lo spread BTp-Bund scende ai minimi da 15 anni in area 87 punti base, Eni chiude accordo con l'algerina Sonatrach da 1,35 miliardi e i sindacati certificano il crollo della produzione di Stellantis in Italia (-33,6%). Sul fronte internazionale, apple presenta riscorso contro multa Ue da 500 mln per l'App Store
1. Spread su minimi da 15 anni, il Btp punta l'Oat
Lo spread tra il bond decennale italiano e quello tedesco, nel corso della seduta, è tornato sotto i 90 punti base, scendendo fino a 87 pb, sui minimi da 15 anni. Per Neil Mehta, BlueBay Portfolio Manager, Investment Grade, di Rbc BlueBay, "gli investitori internazionali che stanno diversificando i propri investimenti dal reddito fisso statunitense preferiscono i Btp ai titoli spagnoli o francesi, citando la relativa stabilità politica dell'Italia e le valutazioni interessanti". Per l'esperto, "se la stabilità dell'Italia persisterà, i Btp potrebbero potenzialmente essere scambiati alla pari con gli Oat francesi, rafforzando ulteriormente la narrativa della convergenza".
2. Stellantis, produzione del primo semestre crolla del 33,6%
Nei primi sei mesi del 2025 i dati produttivi di Stellantis in Italia segnalano un ulteriore peggioramento. Tutti gli impianti italiani sono in negativo e dal punto di vista delle sole automobili si è perso un terzo della produzione rispetto al 2024. Secondo il consueto report elaborato dalla Fim-Cisl, nei primi sei mesi dell'anno sono state prodotte complessivamente 221.885 unità (-26,9%) tra auto e veicoli commerciali: le prime però fanno segnare una flessione del 33,6%, mentre i secondi sono scesi del 16,3%.
3. Eni sigla un accordo da 1,35 miliardi di dollari con Sonatrach in Algeria
Eni ha siglato un accordo da 1,35 miliardi di dollari con il partner Sonatrach per lo sviluppo dell'impianto di Zemoul El Kbar Algeri (Algeria). L'intesa avrà una durata iniziale di 30 anni con possibilità di estensione per un ulteriore decennio. Secondo quanto riferito da Sonatrach, il programma operativo includerà l'utilizzo di tecnologie avanzate e soluzioni digitali all'avanguardia per migliorare la gestione e ottimizzare i processi di produzione. L'obiettivo è massimizzare il recupero delle risorse disponibili, attraverso un approccio sostenibile e innovativo. L'intesa è stata firmata in occasione di un incontro ad Algeri tra il presidente della Repubblica dell'Algeria, Abdelmadjid Tebboune, e l'ad di Eni, Claudio Descalzi.
4. Apple presenta ricorso contro multa Ue da 500 milioni
Apple ha presentato ricorso contro la multa da 500 milioni di euro inflitta dall'Unione Europea per violazione del Digital Markets Act, definendo la sanzione "senza precedenti" e le modifiche richieste dall'autorità di regolamentazione al suo App Store "illegali". L'accusa della Commissione Ue riguarda la violazione delle norme che consentono agli sviluppatori di reindirizzare gli utenti ad acquistare al di fuori dell'App Store.
5. CoreWeave acquisirà Core Scientific in deal da circa 9 mld usd
Coreweave acquisirà Core Scientific in un accordo carta contro carta del valore di circa 9 miliardi di dollari. Le due aziende affittano server AI nel cloud, e Core Scientific è uno dei maggiori gestori di infrastrutture digitali per servizi di hosting e mining di bitcoin in Nordamerica. L'annuncio della fusione non è stato però accolto favorevolmente dal mercato: Coreweave perde il 4% al Nasdaq, Core Scientific cede il 16%.
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