WALL STREET: commento di chiusura
21/11/2025 08:00
WALL STREET: commento di chiusura
MILANO (MF-NW)--Wall Street ha chiuso in ribasso, invertendo il rally alimentato dai conti solidi di Nvidia, con la volatilità che è aumentata tra preoccupazioni relative al fatto che i dati sull'occupazione di settembre possano complicare il percorso per un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a dicembre. Il Nasdaq Composite è sceso del 2,15% a 22.078,05 punti, l'S&P 500 dell'1,56% a 6.538,76 punti e il Dow Jones dello 0,84% a 45.752,26 punti. Tecnologia, beni discrezionali e materiali hanno guidato i ribassi, mentre l'unico settore in rialzo è stato quello dei beni di prima necessità. I nonfarm payrolls di settembre sono aumentate di 119.000 unità, sopra le 51.000 unità previste dagli economisti, mentre i dati di agosto sono stati rivisti al ribasso a -4.000 unità. Anche i dati di luglio sono stati rivisti al ribasso a +72.000 posti. I dati di ottobre saranno pubblicati insieme a quelli di novembre il 16 dicembre, sei giorni dopo la conclusione dell'ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve dell'anno. "Un taglio dei tassi a dicembre rimane una decisione difficile e dipenderà in ultima analisi dai dati che verranno pubblicati nelle prossime settimane, come le richieste di sussidi di disoccupazione e i rapporti tempestivi di Adp", afferma Thomas Simons, Chief US Economist di Jefferies. "Se continueranno a reggere, allora la Fed probabilmente resterà ferma, almeno per questa riunione". Il tasso di disoccupazione è salito al 4,4% a settembre dal 4,3% di agosto, con gli economisti che si aspettavano una lettura invariata. La retribuzione media orario è aumentata dello 0,2%, contro il +0,3% atteso e il +0,4% registrato ad agosto. "Segnali contrastanti dal tasso di disoccupazione", affermano gli economisti di Morgan Stanley, tra cui Michael Gapen. L'aumento è dovuto a una maggiore partecipazione, non ai licenziamenti, e senza variazioni nel tasso di partecipazione alla forza lavoro, il tasso di disoccupazione sarebbe calato. Nel frattempo, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono scese a 220.000 unità nella settimana terminata il 15 novembre, rispetto alle 228.000 della settimana precedente. L'indice mensile manifatturiero della Federal Reserve di Filadelfia è migliorato a -1,7 punti a novembre, dopo essere peggiorato a -12,8 punti a ottobre. "Non ci aspettiamo più che la Fed abbassi il tasso sui federal funds a dicembre", aggiunge Gapen di Morgan Stanley. L'indice di volatilità Cboe è balzato del 12% a 26,42, il livello più alto dalla fine di aprile. Sul fronte societario: - Datadog e Micron Technology sono scese rispettivamente del 9,5% e dell'11%. Sul Dow Jones, Boeing e Nvidia hanno registrato i ribassi più marcati, scendendo del 3,4% e del 3,2%. Nvidia era salita di oltre il 3% all'inizio della giornata dopo aver riportato risultati record nel terzo trimestre, inclusa una guidance superiore alle attese pubblicata durante la notte. Verso metà seduta, il rally del produttore di chip si è esaurito, così come i guadagni dei tre principali indici, che durante la giornata erano saliti almeno dell'1,4% ciascuno. alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
MARKET DRIVER: Borsa attesa sotto la parità (sentiment)
21/11/2025 07:37
MARKET DRIVER: Borsa attesa sotto la parità (sentiment)
MILANO (MF-NW)--Avvio di seduta atteso sotto la parità per le principali piazze europee. Negativa ieri Wall Street (-0,84% il Dow Jones), che dopo una partenza in deciso rialzo ha cambiato rotta per chiudere in rosso. L'azionario Usa finora questa settimana non ha mai chiuso la giornata in positivo. Sul fronte dei dati macroeconomici, si segnalano i Pmi di novembre nell'Eurozona (10h00) e negli Stati Uniti (15h45). "Siamo appena all'inizio del processo di elaborazione dei dati arretrati americani, che si susseguiranno con ritmo serrato da qui alla fine dell'anno, ma possiamo immaginare che, salvo sorprese, non avremo una riedizione del pessimo Natale del 2018, quando Powell aprì uno scontro con Trump in nome di un'inflazione inesistente. Può darsi che di nuovo, in dicembre, la Fed decida (questa volta con qualche argomento in più) di andare allo scontro con Trump rifiutandosi di tagliare i tassi. Questa volta il mercato, pur deluso, non ne farà un dramma e chiuderà l'anno non troppo lontano dai massimi", afferma Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos Partners. pl paola.longo@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)