TOP NEWS ESTERO: Difesa/Aviazione, cresce pressione su produzione e supply chain (AlixPartners)
17/06/2025 18:01
TOP NEWS ESTERO: Difesa/Aviazione, cresce pressione su produzione e supply chain (AlixPartners)
MILANO (MF-NW)--L'industria aeronautica, spaziale e della difesa deve aumentare la propria capacità industriale per mettere al sicuro la supply chain e favorire l'innovazione tecnologica. È quanto emerge nello studio annuale Aerospace & Defense Outlook 2025 di AlixPartners. La sfida principale risiede nella disponibilità dei componenti, con operatori che si disputano la capacità produttiva limitata di fornitori spesso attivi in diversi segmenti.
DOMANDA SETTORE AEREO VERSO STABILIZZAZIONE
Rispetto all'aeronautica civile, la domanda di trasporto aereo civile continua ad aumentare, con il fatturato globale delle compagnie aeree che dovrebbe avvicinarsi a 1.000 miliardi di dollari nel 2025. "Tuttavia, le previsioni sono offuscate dalle incertezze sui dazi", puntualizzano gli analisti. Il numero di passeggeri prosegue l'espansione, sebbene i tassi di crescita dovrebbero normalizzarsi dopo la ripresa post-Covid, passando dal +6% nel 2025 al +5% nel 2026 e al +4% nel 2027 nel comparto mondiale (in Europa: +4% in 2025, +3% in 2026 e +2% in 2027). "Queste proiezioni riflettono una crescente incertezza e un calo della fiducia dei consumatori e delle imprese, in un contesto di tensioni geopolitiche" ha dichiarato Paolo Rinaldini, partner & managing director di AlixPartners. La domanda sostenuta sta alimentando il portafoglio ordini dei produttori di aeromobili, che ora supera i 16.000 aerei (in crescita del 3% rispetto al 2024), per un valore di oltre 1.000 mld usd. Le consegne, però, rimangono inferiori del 30% rispetto al picco del 2018, con conseguenti ritardi nel rinnovo delle vecchie flotte, estensioni dei contratti di locazione e un'intensificazione delle operazioni di manutenzione e retrofit.
SPESA MILITARE AI MASSIMI PER 5* ANNO CONSECUTIVO
Passando alla difesa, per il quinto anno consecutivo la spesa militare globale è ai massimi storici, raggiungendo nel 2024 i 2.600 mld usd, per un aumento del 9% su base annua. Le espansioni della spesa più marcate sono state registrae in Russia (+38%), Medio Oriente (+12%) ed Europa (+12%), con Germania (+28%) e Polonia (+31%) in testa. L'Ucraina mantiene un livello elevato e costante. Il Vecchio Continente, in particolare, sta vivendo una svolta importante con l'iniziativa Readiness 2030, volta a mobilitare fino a 800 miliardi di euro. Al prossimo vertice della Nato di fine giugno, l'Alleanza dovrebbe fissare un obiettivo di spesa per la difesa fino al 5% del Pil entro il 2032 (3,5% per la difesa di base, 1,5% per infrastrutture, informatica e sicurezza), sottolineano gli esperti, aggiungendo che, "tuttavia, permangono molte incertezze, in quanto diversi Paesi europei non hanno i mezzi per finanziare questi bilanci in modo sostenibile".
IN RIPRESA OPERAZIONI M&A
Infine, nel 2024 il valore delle operazioni M&A nel settore si è attestato a 72,5 miliardi usd, registrando una significativa ripresa rispetto all'anno precedente (+53% a/a). Le prime 10 operazioni rappresentano solo il 52% del volume totale delle transazioni nel 2024 (81% nel 2019), e ciò riflette il continuo calo delle grandi fusioni negli ultimi anni. I livelli di valutazione delle aziende rimangono elevati, raggiungendo in media multipli di 11,5 dell'Ebitda. "Il settore sta suscitando un rinnovato interesse, segnato dal ritorno di attori strategici, mentre i fondi di investimento sono attratti dalle prospettive di crescita dell'intero comparto ed in particolare dal settore della difesa", commenta Rinaldini. "Sebbene le transazioni per il 2025 appaiano più aleatorie a causa delle incertezze sui dazi e sul contesto geo-politico, i fondamentali rimangono solidi. Nel medio e lungo termine, il settore mostra prospettive tangibili".
esa
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TOP NEWS ESTERO: Fed dovrebbe mantenere invariati tassi di interesse, occhi puntati su proiezioni economiche
17/06/2025 18:01
TOP NEWS ESTERO: Fed dovrebbe mantenere invariati tassi di interesse, occhi puntati su proiezioni economiche
MILANO (MF-NW)--È iniziata oggi la riunione del Fomc della Federal Reserve, mentre domani verranno rese note le decisioni di politica monetaria. Il consenso degli economisti prevede che l'istituto mantenga invariati i tassi di interesse, ma gli occhi degli investitori saranno puntati sugli aggiornamenti delle proiezioni economiche e sul dot plot trimestrale. "È ampiamente atteso che la Fed mantenga invariati i tassi d'interesse per la quarta decisione consecutiva da gennaio. Il focus, quindi, non sarà tanto sul livello dei tassi, già largamente previsto dai mercati, quanto sulla revisione delle proiezioni economiche", afferma François Rimeu, senior strategist di Crédit Mutuel Asset Management. L'aggiornamento delle proiezioni dovrebbe riflettere un rallentamento della crescita, un'inflazione più persistente del previsto nonostante le sorprese positive degli ultimi mesi, e un indebolimento del mercato del lavoro. "In un contesto caratterizzato da rischi di stagflazione ed elevata incertezza, è probabile che la Fed confermi un approccio prudente, rimandando eventuali tagli dei tassi finché i dati economici non giustificheranno in modo chiaro un allentamento della politica monetaria", commenta Rimeu.
PICTET WM VEDE 2 TAGLI ENTRO FINE ANNO
"Prevediamo che la Fed rimarrà in attesa nella riunione di questa settimana e che manterrà questa posizione almeno fino all'estate", afferma Xiao Cui, senior economist di Pictet Wealth Management, sottolineando che, dall'ultimo meeting della Fed, l'inflazione ha mostrato segnali di rallentamento, la crescita è stata modesta e le tensioni commerciali si sono affievolite. Per Cui, il presidente della Fed, Jerome Powell, probabilmente ribadirà che la politica monetaria è ben calibrata e sottolineerà l'importanza di mantenere ancorate le aspettative d'inflazione. "Considerata l'elevata incertezza politica e i rischi presenti su entrambi i fronti del doppio mandato della Fed, è probabile che l'istituto scelga di restare in attesa di una maggiore chiarezza sulle prospettive economiche", commenta l'esperto. Il team di Pictet WM prevede che il dot plot aggiornato rifletta un orientamento più restrittivo, "con la proiezione del tasso mediano per il 2025 indicante un solo taglio fino al 4,125%, rispetto ai due tagli previsti nelle stime di marzo". Tuttavia, per Cui, il rischio è "probabilmente inclinato" verso una previsione di due tagli. Per il 2026, la società di gestione si aspetta che il grafico a punti mostri tre tagli dei tassi, mantenendo la stessa proiezione del 3,375% indicata in precedenza. "Non ci aspettiamo grandi cambiamenti per il tasso di lungo periodo (3%), ma c'è il rischio di un modesto aggiustamento al rialzo", commenta Cui, sottolineando che il riepilogo delle proiezioni economiche mostrerà probabilmente un'inflazione più alta e una crescita più bassa nel 2025, ma nessuna recessione o stagflazione nelle previsioni."Finora sono state riscontrate poche evidenze di ampie pressioni sui prezzi dei beni indotte dalle tariffe. Tuttavia, per la Fed potrebbe essere ancora troppo presto per valutare appieno l'impatto dei dazi", prosegue il manager. L'accumulo delle scorte prima dell'introduzione delle tariffe potrebbe aver temporaneamente ritardato gli effetti inflazionistici e le imprese potrebbero trovare modi alternativi per minimizzare il trasferimento dei costi, spiega l'esperto. "Ci aspettiamo che la crescita economica rallenti sensibilmente nella seconda metà dell'anno e continuiamo a prevedere che l'istituto taglierà i tassi due volte nel 2025, a partire da ottobre", conclude Cui.
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