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Mercati: i dati macro italiani ed esteri della prossima settimana
20/06/2025 21:45
Mercati: i dati macro italiani ed esteri della prossima settimana
MILANO (MF-NW)--Questi i dati macro-economici attesi per la prossima settimana sulla base delle indicazioni della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo:
LUNEDI' 23 GIUGNO
*GIAPPONE
02h30 - Pmi manifatturiero preliminare giugno
(precedente: 49,4 punti)
*FRANCIA
09h15 - Pmi servizi preliminare giugno
(precedente: 48,9 punti)
- Pmi manifatturiero preliminare giugno
(precedente: 49,8 punti)
*GERMANIA
09h30 - Pmi servizi preliminare giugno
(precedente: 47,1 punti)
- Pmi composito preliminare giugno
(precedente: 48,3 punti)
*EUROZONA
10h00 - Pmi servizi preliminare giugno
(precedente: 49,7 punti)
- Pmi manifatturiero preliminare giugno
(precedente: 49,4 punti)
*GB
10h30 - Pmi servizi preliminare giugno
(precedente: 46,4 punti)
- Pmi manifatturiero preliminare giugno
(precedente: 50,9 punti)
*USA
15h45 - Pmi servizi preliminare giugno
(precedente: 52 punti)
- Pmi manifatturiero preliminare giugno
(precedente: 53,7 punti)
16h00 - vendite di case esistenti maggio
(precendente: 4 mln unità)
*Alle 09h00 discorso di Waller (Fed)
*Alle 16h00 discorso di Bowman (Fed)
*Alle 17h00 discorso di Nagel (Bce)
*Alle 19h10 discorso di Goolsbee (Fed)
*Alle 20h30 discorsi di Williams e Kugler (Fed)
*Alle 20h30 discorso di Kugler (Fed)
MARTEDI' 24 GIUGNO
*OLANDA
06h30 - Pil finale 1* trim
*GERMANIA
10h00 - indice Ifo giugno
*USA
14h30 - saldo partite correnti giugno
15h00 - indice shiller aprile
16h00 - indice fiducia consumatori giugno
*Alle 11h30 discorso di Greene (BoE)
*Alle 15h15 discorso di Hammack (Fed)
*Alle 15h35 discorso di Ramsden (BoE)
*Alle 15h55 discorso di Lane (BCE)
*Alle 16h00 Powell (Fed) presenta il rapporto semestrale sulla politica monetaria
*Alle 16h00 audizione di Bailey (BoE) alla Camera dei Lord
*Alle 16h15 discorso di Lane (Bce)
*Alle 17h50 discorso di Breeden (BoE)
*Alle 18h30 discorso di Williams (Fed)
*Alle 20h00 discorso di Williams (Fed)
*Alle 22h00 Discorso di Barr (Fed)
MERCOLEDI' 25 GIUGNO
*FRANCIA
08h45 - indice fiducia consumatori giugno
*SPAGNA
09h00 - Pil finale 1* trim
*USA
16h00 - vendite di nuove case maggio
*Alle 01h50 BoJ: Summary of Opinions della riunione di giugno
*Alle 03h00 Discorso di Tamura (BoJ)
*Alle 10h45 Discorso di Lombardelli (BoE)
GIOVEDI' 26 GIUGNO
*GERMANIA
08h00 - indice fiducia consumatori luglio
*USA
14h30 - richieste settimanali di sussidi di disoccupazione
- Pil finale 1* trim
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- ordini beni durevoli preliminare maggio
- bilancia commerciale preliminare maggio
*Alle 10h30 Discorso di Breeden (BoE)
*Alle 13h00 Discorso di Bailey (BoE)
*Alle 14h45 Discorso di Barkin (Fed)
*Alle 15h00 Discorso di Hammack (Fed)
*Alle 19h15 Discorso di Barr (Fed)
*Consiglio europeo
VENERDI' 27 GIUGNO
*GIAPPONE
01h30 - tasso di disoccupazione maggio
01h50 - vendite al dettaglio maggio
*FRANCIA
08h45 - Ipca preliminare giugno
- spese per consumi maggio
*SPAGNA
09h00 - Ipca preliminare giugno
*ITALIA
10h00 - fiducia consumatori giugno
- fiducia delle imprese manifatturiere giugno
*EUROZONA
10h00 - indice di fiducia economica giugno
- fiducia industria giugno
- fiducia servizi giugno
*ITALIA
11h00 - fatturato industriale aprile
12h00 - Ppi maggio
*USA
14h30 - deflatore consumi maggio
- deflatore consumi core maggio
- spesa per consumi maggio
- redditi delle famiglie maggio
- fiducia famigli (Michigan) finale giugno
*Alle 13h00 Discorso di Rehn (BCE)
*Alle 13h30 Discorso di Williams (Fed)
*Alle 14h00 Discorso di Rehn (BCE)
*Alle 15h15 Discorsi di Hammack e Cook (Fed)
*Consiglio europeo
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Iran: Grossi (Aiea), attacco israeliano a centrale nucleare Bushehr sarebbe disastroso (stampa)
20/06/2025 19:14
Iran: Grossi (Aiea), attacco israeliano a centrale nucleare Bushehr sarebbe disastroso (stampa)
MILANO (MF-NW)--Rafael Grossi, il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), ha avvertito che un attacco diretto israeliano alla centrale nucleare iraniana di Bushehr provocherebbe "un rilascio molto elevato di materiale radioattivo", con conseguenze "disastrose" sulla popolazione nel raggio di centinaia di chilometri dalla centrale. Lo riferisce la Cnn.
Grossi, rivolgendosi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha affermato che Bushehr è "il sito nucleare in Iran dove le conseguenze di un attacco potrebbero essere più gravi". Essendo una centrale nucleare in funzione, Bushehr detiene "migliaia di chilogrammi di materiale nucleare", ha aggiunto.
La centrale di Bushehr è sistuata nell'Iran meridionale e si trova più vicina alle capitali di diversi alleati degli Stati Uniti nella regione rispetto a Teheran. Grossi ha affermato che i Paesi della regione lo hanno contattato direttamente per esprimere la loro preoccupazione. "Voglio essere assolutamente chiaro. In caso di un attacco alla centrale nucleare di Bushehr, un colpo diretto comporterebbe un rilascio molto elevato di radioattività nell'ambiente", ha affermato l'esperto.
Grossi ha aggiunto che un attacco che disattivasse le linee di alimentazione elettrica della centrale potrebbe causare la fusione del nucleo del reattore, con conseguente rilascio di una quantità molto elevata di radioattività. L'esperto ha avvertito che le persone "nel raggio di centinaia di chilometri sarebbero a rischio a causa delle radiazioni, in caso di attacco potrebbero essere necessarie evacuazioni, trattamenti con iodio e controlli alimentari".
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FOCUS: debito Usa resta ancora sotto controllo, ma il margine si restringe (Dpam)
20/06/2025 19:01
FOCUS: debito Usa resta ancora sotto controllo, ma il margine si restringe (Dpam)
MILANO (MF-NW)--Il dibattito sulla sostenibilità del debito statunitense è tornato al centro dell'attenzione, complice l'approvazione dell'"One Big Beautiful Bill Act" voluto dal presidente Donald Trump. La misura, approvata dalla Camera lo scorso 22 maggio, rischia di aggravare ulteriormente la traiettoria fiscale americana, con un impatto da 3.000 miliardi di dollari in dieci anni secondo le stime ufficiali del Congressional Budget Office (Cbo), ma con valutazioni indipendenti che parlano già di cifre più elevate.
Secondo Sam Vereecke, cio Fixed Income di Dpam, l'allargamento del deficit rischia di far salire il debito pubblico dal 98,1% del Pil attuale fino al 123,8% entro il 2034, con un possibile scenario estremo che potrebbe portarlo al 127,7% qualora alcune misure temporanee diventassero strutturali. Considerando anche il debito intragovernativo, si potrebbe arrivare a un livello aggregato superiore al 150%.
IL DEBITO USA RESTA ANCORA SOTTO CONTROLLO
Nonostante i numeri, secondo Vereecke, gli Stati Uniti non sono ancora entrati in una spirale del debito. "Anzi, i tassi di interesse non mostrano un trend di crescita strutturale. I rendimenti dei Treasury a 10 anni sono attualmente inferiori ai livelli di inizio anno e riflettono più l'evoluzione delle aspettative su crescita e inflazione che segnali di rischio sulla sostenibilità fiscale", spiega l'esperto. Con un rendimento intorno al 4,4%, rispetto a livelli sotto l'1% nel 2020, secondo Vereecke i Treasury appaiono oggi "molto più interessanti". I movimenti dei tassi di interesse riflettono piuttosto i cambiamenti nelle aspettative di crescita e inflazione, non aspettative di un peggioramento della sostenibilità del debito, commenta il manager. Il mercato del debito Usa, grazie alle sue dimensioni, resta inoltre un riferimento globale, nonostante la crescente incertezza politica stia mettendo a rischio il suo status di asset di riserva.
PEGGIORAMENTO STRUTTURALE DEL QUADRO FISCALE POTREBBE INNESCARE UNA BRUSCA RISPOSTA DEL MERCATO
Guardando oltre l'orizzonte immediato, Vereecke riconosce che un peggioramento strutturale del quadro fiscale potrebbe innescare una risposta più brusca dal mercato. In questo caso, i cosiddetti "bond vigilantes" - investitori obbligazionari pronti a sanzionare le derive fiscali - potrebbero costringere Washington a correggere la rotta, facendo lievitare i rendimenti fino a rendere insostenibile il deficit. "Sarebbe un riequilibrio più doloroso, ma plausibile nel medio periodo se la disciplina fiscale non tornasse centrale", sottolinea il manager. Restano infine sul tavolo strumenti d'emergenza: dalla ripresa degli acquisti da parte della Federal Reserve - come già avvenuto nel passato decennio - fino a misure più invasive come l'obbligo per banche, assicurazioni e fondi pensione di acquistare debito federale. "Sono ipotesi estreme e poco auspicabili", osserva Vereecke, "in quanto equivalenti a una repressione finanziaria con potenziali distorsioni nell'allocazione del capitale". In sintesi, secondo l'esperto, la sostenibilità del debito Usa non è ancora compromessa, ma il margine si sta assottigliando. "La via maestra resta quella della disciplina fiscale. I livelli attuali dei rendimenti offrono opportunità interessanti nel reddito fisso, ma resta cruciale una domanda: a quale soglia di rendimento gli investitori torneranno ad aumentare l'esposizione sul debito americano?", conclude Vereecke.
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FOCUS: Israele, economia sotto pressione per costo guerra all'Iran (milanofinanza.it)
20/06/2025 18:38
FOCUS: Israele, economia sotto pressione per costo guerra all'Iran (milanofinanza.it)
MILANO (MF-NW)--Secondo le prime stime, il conflitto tra Israele e l'Iran costa al Paese centinaia di milioni di dollari al giorno, un costo che potrebbe limitare la capacità di Israele di condurre una guerra di lunga durata, scrive milanofinanza.it riprendendo il Wall Street Journal.
Il costo più elevato riguarda gli intercettori necessari per far esplodere i missili iraniani in arrivo, che da soli possono ammontare a una cifra compresa tra decine di milioni e 200 milioni di dollari al giorno, secondo gli esperti. Anche munizioni e aerei contribuiscono al costo della guerra, così come i danni senza precedenti agli edifici. Alcune stime indicano che la ricostruzione o la riparazione dei danni potrebbe costare a Israele almeno 400 milioni di dollari.
I costi crescenti aumentano la pressione su Israele affinché concluda rapidamente la guerra. I funzionari israeliani hanno affermato che la nuova offensiva potrebbe durare due settimane e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ha mostrato alcuna indicazione di fermarsi prima che Israele raggiunga tutti i suoi obiettivi, tra cui l'eliminazione del programma nucleare iraniano, della sua produzione e del suo arsenale di missili balistici. Ma la guerra è costosa.
"Il fattore principale che determinerà davvero il costo della guerra sarà la sua durata", ha affermato Karnit Flug, ex governatrice della Banca d'Israele e ora ricercatrice senior presso il think tank Israel Democracy Institute di Gerusalemme. Flug ha affermato di ritenere che l'economia israeliana possa sostenere una campagna di breve durata. "Se dura una settimana, è un conto", ha aggiunto. "Se dura due settimane o un mese, è tutta un'altra storia".
Negli ultimi giorni, l'Iran ha lanciato più di 400 missili contro Israele, secondo il governo israeliano, che richiedono sofisticati sistemi di difesa aerea per essere fermati. Più missili significano solitamente più intercettori.
Il sistema David's Sling, sviluppato congiuntamente da Israele e Stati Uniti, può abbattere missili a corto e lungo raggio, droni e aerei. Costa circa 700.000 dollari ogni volta che viene attivato, supponendo che utilizzi due intercettori, normalmente il minimo, secondo Yehoshua Kalisky, ricercatore senior presso l'Istituto per gli Studi sulla Sicurezza Nazionale di Tel Aviv.
Arrow 3, un altro sistema in uso, protegge dai missili balistici a lungo raggio che fuoriescono dall'atmosfera terrestre, al costo di circa 4 milioni di dollari per intercettazione, ha affermato Kalisky. Una versione precedente di Arrow, nota come Arrow 2, costa circa 3 milioni di dollari per intercettore.
Altre spese militari includono il costo di mantenere in volo decine di aerei da guerra come i caccia F-35 per ore a circa 1.600 chilometri di distanza dal territorio israeliano. Secondo Kalisky, ognuno di essi costa circa 10.000 dollari all'ora di volo. Bisogna anche considerare il costo del rifornimento di carburante degli aerei e delle munizioni, comprese bombe come le JDAM e le MK84.
"Al giorno è molto più costoso della guerra a Gaza o con Hezbollah. E tutto questo deriva dalle munizioni. Questa è la spesa maggiore", ha affermato Zvi Eckstein, direttore dell'Aaron Institute for Economic Policy presso la Reichman University in Israele, riferendosi sia alle munizioni difensive che a quelle offensive. Secondo una stima dell'istituto, una guerra con l'Iran della durata di un mese ammonterebbe a circa 12 miliardi di dollari.
Le spese militari israeliane sono aumentate dall'inizio della guerra, eppure gli economisti non prevedono una recessione al momento, ha affermato Eckstein. Gran parte dell'economia israeliana è stata bloccata negli ultimi giorni. Solo i lavoratori dei settori essenziali sono stati chiamati al lavoro e molte attività, come i ristoranti, sono rimaste chiuse. Il principale aeroporto internazionale del Paese è rimasto chiuso per diversi giorni e ora è stato riaperto per voli limitati di ritorno in Israele per coloro che sono rimasti bloccati all'estero.
Lunedì 16, S&P ha pubblicato una valutazione del rischio per l'escalation tra Israele e Iran, ma non ha modificato le sue prospettive di credito. I mercati israeliani hanno raggiunto massimi storici mercoledì 18, continuando a sovraperformare i benchmark statunitensi nonostante il conflitto con l'Iran, scommettendo che la guerra si concluderà a favore di Israele. Alcuni economisti affermano che i mercati sembrano ritenere che l'economia israeliana si dimostrerà resiliente, come dimostrato negli ultimi 20 mesi di guerra a Gaza.
Tuttavia, i danni inflitti dagli attacchi missilistici iraniani si sommeranno. Gli ingegneri affermano che la distruzione causata dai grandi missili balistici è diversa da qualsiasi altra vista negli ultimi decenni di guerra in Israele. Centinaia di edifici sono stati distrutti o gravemente danneggiati e la loro ricostruzione o riparazione costerà centinaia di milioni di dollari, ha affermato Eyal Shalev, un ingegnere strutturale chiamato a valutare i danni alle infrastrutture civili. Shalev ha stimato che riparare un singolo grattacielo di nuova costruzione nel centro di Tel Aviv, colpito dagli attacchi, costerebbe almeno decine di milioni di dollari.
Più di 5.000 persone sono state evacuate dalle loro case a causa dei danni causati dai missili e alcune sono state ospitate in hotel pagati dallo Stato, secondo la Direzione Nazionale per la Diplomazia Pubblica israeliana.
Prendere di mira le infrastrutture critiche è stata una delle principali preoccupazioni in Israele. Due attacchi alla più grande raffineria di petrolio israeliana nel nord del Paese ne hanno portato alla chiusura e hanno ucciso tre dipendenti. Ad alcuni dipendenti che lavorano in settori infrastrutturali sensibili o critici è stato intimato negli ultimi giorni di non presentarsi al lavoro, secondo Dror Litvak, ceo di ManpowerGroup Israel, che fornisce oltre 12.000 dipendenti in Israele a diversi settori.
Mercoledì 18, il comando del fronte interno israeliano ha dichiarato che avrebbe revocato parzialmente il divieto di assembramento, consentendo a un massimo di 30 persone in totale di incontrarsi, e che i luoghi di lavoro in gran parte del Paese avrebbero potuto riaprire a condizione che ci fosse un rifugio nelle vicinanze.
Ma con le scuole ancora chiuse, molti genitori stanno faticando a conciliare il lavoro da casa con il tempo libero dei figli, nel mezzo dell'ennesima campagna militare. Ariel Markose, 38 anni, responsabile della strategia per un'organizzazione no-profit israeliana, ora effettua le sue chiamate di lavoro mattutine da un parco di Gerusalemme, dove trascorre diverse ore con i suoi quattro figli piccoli. Torna a casa verso le 16:00 e continua a lavorare mentre suo marito si occupa dei bambini. "Ci sono famiglie che stanno completamente crollando sotto questa pressione", ha detto.
red
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WALL STREET: commento di metà seduta
20/06/2025 18:35
WALL STREET: commento di metà seduta
MILANO (MF-NW)--I principali listini azionari statunitensi trattano contrastati a metà seduta, in un clima ancora incerto per l'escalation del conflitto tra Israele e Iran e l'ipotesi di un possibile coinvolgimento diretto degli Stati Uniti. Dopo la chiusura di ieri per la festività del Juneteenth, il Dow Jones guadagna lo 0,22%, mentre l'S&P 500 cede lo 0,11% e il Nasdaq arretra dello 0,39%.
I mercati restano nervosi mentre il conflitto in Medio Oriente non mostra segnali di raffreddamento. Secondo la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, il presidente statunitense Donald Trump deciderà sul coinvolgimento diretto degli Usa nel conflitto tra Israele e Iran entro le prossime due settimane, in modo da fornire tempo per eventuali passi diplomatici. Nel frattempo, l'Iran sarebbe pronto a discutere sulle limitazioni all'arricchimento dell'uranio, secondo quanto riferito da Rueters citando un alto funzionario del Paese. La fonte ha aggiunto che il ruolo dell'Europa è ora più importante perché Teheran non è disposta a collaborare con gli Stati Uniti mentre è sotto attacco da parte di Israele. Tuttavia, "verrà respinta qualsiasi richiesta di non arricchire affatto l'uranio, soprattutto ora, sotto gli attacchi di Israele", ha aggiunto il funzionario.
Sul fronte commerciale, secondo il Commissario europeo per l'economia, Valdis Dombrovskis, la Ue starebbe facendo progressi con gli Usa in vista della scadenza del 9 luglio. Resta in primo piano anche la politica monetaria, dopo che mercoledì la Federal Reserve ha lasciato i tassi fermi e il presidente Jerome Powell ha ribadito l'approccio "dipendente dai dati", escludendo per ora un allentamento imminente. Tuttavia, Christopher Waller, membro del Consiglio dei governatori della Fed, ha invece dichiarato che i dazi non dovrebbero aumentare significativamente l'inflazione, e pertanto la banca centrale dovrebbe cercare di abbassare i tassi di interesse già dal mese di luglio. In un'intervista alla Cnbc, il banchiere ha affermato che lui e i suoi colleghi dovrebbero procedere lentamente, ma iniziare ad allentare i tassi di interesse, poiché l'inflazione non è più una grave minaccia economica. "Penso che siamo nella posizione di poterlo fare già a luglio. Questo è il mio punto di vista, indipendentemente dal fatto che la commissione lo accetti o meno", ha dichiarato Waller.
Tra le notizie societarie:
- Tesla tratta in lieve calo dello 0,05%, in attesa del debutto del servizio robotaxi previsto per domenica ad Austin, Texas. Secondo Dan Ives, analista di Wedbush, la casa automobilistica guidata da Elon Musk potrebbe raggiungere una capitalizzazione di 2.000 mld usd entro il 2026 grazie alla spinta della guida autonoma.
- Gxo Logistics balza dell'11,5% dopo che la società di gestione della supply chain ha alzato la guidance per l'intero anno. L'azienda prevede ora un Ebitda compreso tra 860-880 milioni di dollari. Gxo ha inoltre nominato Patrick Kelleher come nuovo ceo, con decorrenza dal 19 agosto.
- CarMax sale del 5,7% dopo che il rivenditore di auto usate ha pubblicato risultati del primo trimestre superiori alle aspettative degli analisti. L'azienda ha registrato un utile per azione pari a 1,38 dollari su un fatturato di 7,55 miliardi di dollari, mentre gli analisti si aspettavano un utile di 1,16 usd per azione su un fatturato di 7,52 mld usd.
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