MARKET DRIVER: Oracle, Morgan Stanley alza target price a 320 usd
23/09/2025 18:35
MARKET DRIVER: Oracle, Morgan Stanley alza target price a 320 usd
(MT Newswires)
MILANO (MF-NW)--Oracle si sta evolvendo rapidamente da fornitore di software tradizionali a operatore leader di data center alimentati da Gpu basati sull'intelligenza artificiale, grazie a importanti contratti con OpenAI, Meta e xAI, rileva Morgan Stanley. Gli analisti della casa d'affari stimano che il fatturato di Oracle Cloud Infrastructure passerà da 18 miliardi di dollari nell'anno fiscale 2026 a 144 miliardi di dollari entro l'anno fiscale 2030, con i servizi di intelligenza artificiale che rappresenteranno circa 121 miliardi di dollari, ovvero il 60% del totale. Morgan Stanley prevede inoltre che l'utile per azione di Oracle possa raggiungere un intervallo compreso tra 16 e 17 dollari entro l'anno fiscale 2030, riflettendo un tasso di crescita annuo composto del 20% a partire dall'anno fiscale 2025. Morgan Stanley ha alzato il target price da 246 a 320 dollari e ha mantenuto invariato il rating a equal weight, sottolineando che il mercato ha scontato la crescita prevista. Il titolo perde il 4,2% a 314,3 dollari al momento al Nasdaq.
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
WALL STREET: commento di metà seduta
23/09/2025 18:33
WALL STREET: commento di metà seduta
MILANO (MF-NW)--I listini azionari statunitensi proseguono la seduta contrastati, con il Dow Jones che guadagna lo 0,07%, l'S&P 500 che perde lo 0,23% e il Nasdaq che cala dello 0,36%.
Gli investitori monitorano i rischi del mercato azionario dopo che i tre principali indici hanno chiuso sui massimi storici. I guadagni hanno accelerato nella seconda metà della seduta di ieri grazie a Nvidia. Le azioni sono balzate di quasi il 4% in seguito all'annuncio di un investimento di 100 miliardi di dollari in OpenAI per la realizzazione di data center.
I trader hanno anche digerito le ultime dichiarazioni di due membri della Federal Reserve dopo il taglio di 25 punti base del tasso di riferimento della scorsa settimana. Il neo-nominato governatore della Fed, Stephen Miran, ha dichiarato che il tasso di politica monetaria della banca centrale dovrebbe essere di due punti percentuali inferiore all'attuale livello, mentre il governatore della Fed di St. Louis, Alberto Musalem, ha messo in guardia contro ulteriori tagli dei tassi. Miran, nominato dal presidente Donald Trump dopo le dimissioni di Adriana Kugler in agosto, avrebbe preferito un taglio di 50 punti base nella riunione della scorsa settimana.
"Ritengo che il tasso dei Fed funds appropriato sia nell'area di metà 2%, quasi 2 punti percentuali inferiore alla politica attuale", ha affermato Miran. "Lasciare la politica così restrittiva comporta rischi significativi per il mandato della Fed sull'occupazione".
Separatamente, Musalem ha invece detto di supportare la decisione della Fed della scorsa settimana "come mossa precauzionale" per sostenere il mercato del lavoro. "La posizione della politica monetaria ora si colloca tra moderatamente restrittiva e neutra, che considero appropriata", ha spiegato il banchiere. "Tuttavia, ritengo che ci sia uno spazio limitato per ulteriori allentamenti senza che la politica diventi eccessivamente accomodante".
Nel frattempo, l'Ocse stima che la crescita annua del Pil negli Stati Uniti calerà dal 2,8% registrato nel 2024 all'1,8% nel 2025 e all'1,5% nel 2026, in quanto la forte crescita degli investimenti nei settori dell'alta tecnologia sarà ampiamente controbilanciata dall'incremento dei dazi e dalla forte diminuzione dell'immigrazione netta.
Sul fronte macroeconomico, il Pmi manifatturiero preliminare a settembre è sceso a 52 punti. Si tratta del minimo degli ultimi due mesi, rispetto ai 53 punti di agosto. L'indice segnala un'espansione del settore, in linea con la lettura della Federal Reserve di Filadelfia, ma in contrasto con quella della Fed di New York, che ha indicato una contrazione. Il Pmi dei servizi è sceso a 53,9 punti a settembre, il minimo degli ultimi tre mesi, rispetto ai 54,5 punti di agosto. Anche questo indice segnala un'espansione del settore, in contrasto con le letture sia della Fed di New York sia di quella di Filadelfia, che avevano indicato una contrazione.
Sul fronte societario:
- Boeing (+1,89%) si è aggiudicata un ordine del valore di 8 miliardi di dollari da Uzbekistan Airways per la consegna fino a un massimo di 22 jet 787 Dreamliner. Il contratto, secondo una nota congiunta, prevede l'acquisto di 14 jet 787-9 Dreamliner da parte della compagnia uzbeka, con l'opzione di acquisire ulteriori 8 esemplari. Le consegne partiranno dal 2031. L'accordo è stato accolto favorevolmente anche dal presidente Usa, Donald Trump.
- Spirit Airlines punta a ridurre i costi con 1.800 licenziamenti, circa un terzo dei suoi assistenti di volo. La compagnia aerea low cost, che quest'anno ha fatto ricorso due volte alla procedura di fallimento ai sensi del Chapter 11, ha confermato ieri la notizia a Cbs News. "Nell'ambito della nostra ristrutturazione in corso", ha spiegato la compagnia in una nota, "stiamo adottando misure per adeguare il personale alle dimensioni della nostra flotta e al volume di voli previsto. Abbiamo dunque preso la difficile decisione di mettere in congedo circa 1.800 assistenti di volo, a partire dal 1* dicembre 2025".
- Omnicare, sussidiaria della catena di servizi sanitari Cvs Health, ha presentato istanza di fallimento in un tribunale del Texas ricorrendo al Chapter 11. L'istanza fa seguito a una sentenza federale che ha imposto all'azienda il pagamento di una sanzione da 949 milioni di dollari per fatturazione impropria di farmaci. Secondo i giudici, Omincare aveva infatti addebitato illegalmente al governo degli Stati Uniti il costo di farmaci con obbligo di ricetta.
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