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TOP NEWS ESTERO: Ue-Usa vicini ad accordo commerciale su dazi al 15%
23/07/2025 19:31
TOP NEWS ESTERO: Ue-Usa vicini ad accordo commerciale su dazi al 15%
MILANO (MF-NW)--Stati Uniti e Unione europea sarebbero vicini a un accordo commerciale che introdurrebbe dazi reciproci del 15% sulle esportazioni europee, ricalcando l'intesa siglata questa settimana tra Washington e Tokyo. Lo riferisce il Financial Times, citando fonti a conoscenza dei fatti. Dal mese di aprile, i beni europei diretti verso gli Usa sono già soggetti a un dazio aggiuntivo del 10%, che si somma alle tariffe preesistenti - pari in media al 4,8% - portando l'aliquota effettiva al 15%. L'intesa in discussione fisserebbe ufficialmente questa soglia, che la Commissione europea considera una "cristallizzazione" dello stato attuale, senza ulteriori peggioramenti. Particolarmente significativa sarebbe invece la riduzione dei dazi sulle auto, che attualmente si attestano al 25% e verrebbero abbassati al 15%, come nell'accordo tra Usa e Giappone. La notizia del possibile accordo ha dato slancio ai mercati, con l'S&P 500 che avanza dello 0,45% aggiornando i massimi storici, mentre il Dow Jones ha allargato i guadagni salendo dello 0,85%.
ULTIMA CHIAMATA PRIMA DELLA STRETTA DI AGOSTO
Bruxelles sarebbe pronta ad accettare questo compromesso per evitare un'escalation: dal 1* agosto, infatti, la Casa Bianca ha minacciato di portare i dazi al 30% in assenza di un'intesa. La Commissione ha informato gli ambasciatori degli Stati membri sugli ultimi sviluppi dopo gli incontri con le controparti statunitensi. In parallelo, il comitato dell'Ue per le barriere commerciali voterà domani sul pacchetto da 93 miliardi di euro di contromisure contro gli Stati Uniti in risposta ai dazi al 30%. Lo apprende l'Agi da una fonte diplomatica europea, sottolineando che il pacchetto prevede dazi per i prodotti americani fino al 30% e rimarrebbe sospeso fino al 7 agosto.
ALCUNI SETTORI SAREBBERO ESENTATI
Secondo le fonti, il compromesso in fase di definizione includerebbe anche l'azzeramento delle tariffe su alcune categorie di beni tra cui aerei, dispositivi medici e alcolici. Un diplomatico europeo ha definito l'accordo con il Giappone come "la cornice di riferimento" imposta dagli Stati Uniti, spiegando che la maggior parte dei Paesi membri dell'Ue potrebbe accettare condizioni simili "turandosi il naso". Nel caso in cui l'intesa non venga finalizzata, o Trump decida di spingere oltre i dazi previsti, l'Ue potrebbe attivare per la prima volta il proprio "bazooka commerciale", ovvero lo strumento anti-coercizione (Aci), che consentirebbe di escludere le imprese statunitensi dagli appalti pubblici, revocare la protezione della proprietà intellettuale o imporre nuove restrizioni all'import-export.
lvi
(fine)
MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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TOP NEWS ITALIA: Banco Bpm, esito negativo ops Unicredit dimostra sua inadeguatezza
23/07/2025 19:30
TOP NEWS ITALIA: Banco Bpm, esito negativo ops Unicredit dimostra sua inadeguatezza
ROMA (MF-NW)--Il ritiro dell'ops di Unicredit dimostra l'inadeguatezza di un'offerta che, fin dall'inizio, si è rivelata "a sconto" e carica di "rischi ed elementi di incertezza". E' quanto si legge in un comunicato di Banco Bpm che ha chiuso la seduta di Borsa in calo del 2,47%.
ASSENZA DI PREMIO SIGNIFICATIVO PER AZIONISTI
Il mancato successo dell'operazione, spiega la nota, è direttamente legato all'assenza di un premio significativo per gli azionisti, alla valutazione economica non congrua e alla presenza di rischi strategici. L'offerta, sottolinea il gruppo, non riconosceva valore adeguato: il premio implicito alla data di annuncio era solo dello 0,5%, a fronte di un 45% circa nelle precedenti operazioni considerate comparabili. Inoltre, il prezzo implicito dell'offerta è rimasto costantemente inferiore rispetto al titolo Banco Bpm anche dopo l'annuncio del ritiro. La banca segnala inoltre che, sulla base del corrispettivo offerto, agli azionisti di Banco Bpm sarebbe spettato solo il 14% dell'utile 2027 dell'entità combinata Unicredit-Banco Bpm, pur contribuendo per circa il 18% all'utile aggregato, con un impatto stimato negativo di circa 2,4 miliardi di euro per gli azionisti Banco Bpm, a fronte di un vantaggio di oltre 7,5 miliardi per quelli di Unicredit.
OPERAZIONE PRESENTAVA SIGNIFICATIVI RISCHI
L'operazione presentava poi "significativi rischi ed elementi di incertezza", legati all'assenza di un piano industriale chiaro da parte di Unicredit e alle sue esposizioni estere, tra cui Russia, Alpha e Commerzbank. Banco Bpm ha invece presentato il proprio piano industriale lo scorso febbraio, aggiornando al rialzo la guidance 2025 a 1,95 miliardi di euro. La banca ha inoltre evidenziato il proprio track record nella creazione di valore, con un total shareholder return superiore al 1.000% da maggio 2020. Con la fine della passivity rule, che negli ultimi otto mesi ha limitato la flessibilità operativa, Banco Bpm potrà ora valutare tutte le opzioni strategiche.
CASTAGNA: SIAMO NEL MIRINO DI CHI VUOLE AGGREGARSI
"Oggi, più che mai, siamo un gruppo solido, patrimonializzato, pronto a raggiungere traguardi ancora più ambiziosi. Il nostro progetto è concreto, sostenibile, credibile", scrive in una lettera ai dipendenti l'ad di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, spiegando tuttavia che "la soddisfazione di oggi potrebbe non durare a lungo perché è ormai evidente che rimaniamo sotto i riflettori di chiunque abbia progetti di aggregazione in Italia" e "spetterà a tutti noi continuare a impegnarci con passione e professionalità per confermare i risultati che stiamo realizzando e che sono l'unica vera difesa per la nostra indipendenza e la nostra centralità nel sistema bancario".
lvi/liv
MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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Banco Bpm: esito negativo Ops Unicredit dimostra inadeguatezza offerta
23/07/2025 18:46
Banco Bpm: esito negativo Ops Unicredit dimostra inadeguatezza offerta
MILANO (MF-NW)--Banco Bpm ha preso atto del ritiro, annunciato ieri da UniCredit, dell'offerta pubblica di scambio volontaria sulle azioni ordinarie del gruppo, sottolineando come l'esito negativo dell'operazione confermi l'inadeguatezza di un'offerta che, fin dall'inizio, si è rivelata "a sconto" e carica di "rischi ed elementi di incertezza".
Nel respingere quanto asserito da Unicredit in merito al comportamento del management di Banco Bpm, si evidenzia che tali argomentazioni "poco hanno a che fare con l'insuccesso dell'Ops partita il 28 aprile che, alla data di ieri, aveva raggiunto un livello di adesioni pari ad appena lo 0,52% delle azioni oggetto dell'Ops", si legge in un comunicato.
Secondo Banco Bpm, il mancato successo dell'operazione è direttamente legato all'assenza di un premio significativo per gli azionisti, alla valutazione economica non congrua e alla presenza di rischi strategici. L'offerta, sottolinea il gruppo, non riconosceva valore adeguato: il premio implicito alla data di annuncio era solo dello 0,5%, a fronte di un 45% circa nelle precedenti operazioni considerate comparabili. Inoltre, il prezzo implicito dell'offerta è rimasto costantemente inferiore rispetto al titolo Banco Bpm anche dopo l'annuncio del ritiro.
La banca segnala inoltre che, sulla base del corrispettivo offerto, agli azionisti di Banco Bpm sarebbe spettato solo il 14% dell'utile 2027 dell'entità combinata Unicredit-Banco Bpm, pur contribuendo per circa il 18% all'utile aggregato, con un impatto stimato negativo di circa 2,4 miliardi di euro per gli azionisti Banco Bpm, a fronte di un vantaggio di oltre 7,5 miliardi per quelli di Unicredit.
L'operazione presentava poi "significativi rischi ed elementi di incertezza", legati all'assenza di un piano industriale chiaro da parte di Unicredit e alle sue esposizioni estere, tra cui Russia, Alpha e Commerzbank. Banco Bpm ha invece presentato il proprio piano industriale lo scorso febbraio, aggiornando al rialzo la guidance 2025 a 1,95 miliardi di euro.
La banca ha inoltre evidenziato il proprio track record nella creazione di valore, con un total shareholder return superiore al 1.000% da maggio 2020. Con la fine della passivity rule, che negli ultimi otto mesi ha limitato la flessibilità operativa, Banco Bpm potrà ora valutare tutte le opzioni strategiche.
Il presidente Massimo Tononi e l'amministratore delegato Giuseppe Castagna, hanno tenuto a esprimere la loro riconoscenza a tutti gli stakeholder. In particolare, "un ringraziamento va ai nostri clienti e ai nostri colleghi: in questi otto mesi di pesante incertezza hanno assicurato il loro costante supporto e il loro impegno concreto a favore delle ragioni e dell'attività di Banco Bpm. A fronte di questa dedizione, che non è mai venuta meno, il nostro compito è quello di proseguire con rinnovati impegno e incisività a sostenere le famiglie e le imprese lavorando, come sempre, per rafforzare l'economia reale del Paese".
com/lvi
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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Ue: vicino accordo commerciale con gli Usa, dazi al 15% (stampa)
23/07/2025 18:40
Ue: vicino accordo commerciale con gli Usa, dazi al 15% (stampa)
MILANO (MF-NW)--Stati Uniti e Unione europea sarebbero vicini a un accordo commerciale che introdurrebbe dazi reciproci del 15% sulle esportazioni europee, ricalcando l'intesa raggiunta questa settimana tra Washington e Tokyo. Lo riporta il Financial Times, citando tre fonti a conoscenza dei negoziati.
"Dal mese di aprile, le esportazioni europee verso gli Stati Uniti sono soggette a un dazio aggiuntivo del 10%, che si somma alle tariffe già esistenti — in media pari al 4,8% — portando l'aliquota complessiva effettiva a circa il 15%. L'intesa in discussione tra Bruxelles e Washington prevede l'introduzione formale di un'aliquota del 15%, che secondo la Commissione europea andrebbe semplicemente a consolidare i livelli tariffari attualmente in vigore, senza aggravare ulteriormente la situazione", scrive il Financial Times. Particolarmente significativa sarebbe invece la riduzione dei dazi sulle auto, che attualmente si attestano al 25% e verrebbero abbassati al 15%, come nell'accordo col Giappone.
Secondo quanto riferito, Bruxelles sarebbe disposta ad accettare queste condizioni per evitare l'entrata in vigore dal 1* agosto delle tariffe al 30% minacciate dal presidente Usa Donald Trump. In base all'intesa, entrambi i blocchi rinuncerebbero a dazi su alcune categorie di prodotti, tra cui aerei, dispositivi medici e alcolici. La Commissione europea, responsabile della politica commerciale dell'Ue, ha informato gli ambasciatori degli Stati membri dopo gli ultimi colloqui con le controparti statunitensi.
Nel frattempo, l'Ue continua a lavorare a un pacchetto di contromisure da 93 miliardi di euro con dazi fino al 30%, pronto a scattare se non verrà raggiunto un accordo entro la scadenza. Un funzionario statunitense ha precisato al FT che "la situazione resta fluida e soggetta a cambiamenti".
lvi
(fine)
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WALL STREET: commento di metà seduta
23/07/2025 18:39
WALL STREET: commento di metà seduta
MILANO (MF-NW)--I listini azionari statunitensi trattano in rialzo a metà seduta, con gli investitori che accolgono positivamente la notizia di un accordo commerciale siglato tra Stati Uniti e Giappone. Il Dow Jones avanza dello 0,85%, l'S&P 500 guadagna lo 0,36% aggiornando i massimi intraday storici e il Nasdaq cresce dello 0,16%.
A dare slancio ai mercati è stato l'annuncio diffuso nella notte dal presidente Usa Donald Trump su Truth Social, in cui ha parlato di un "accordo enorme" con il Giappone. L'intesa prevede dazi reciproci al 15% sulle esportazioni giapponesi verso gli Stati Uniti e, secondo quanto dichiarato, un impegno d'investimento da parte di Tokyo per 550 miliardi di dollari.
Inoltre, si è aggiunto ulteriore ottimismo dopo che il Financial Times ha riferito che anche l'Unione europea e gli Stati Uniti sarebbero vicini a un'intesa commerciale, anch'essa basata su un'aliquota tariffaria del 15%, sul modello del patto con il Giappone. La prospettiva di un disinnesco delle tensioni commerciali sta contribuendo a rafforzare il sentiment degli investitori.
Tra le notizie societarie:
- L'accordo commerciale tra Giappone e Stati Uniti ha dato slancio ai titoli delle case automobilistiche globali. Honda guadagna il 12% a Wall Street e Toyota avanza del 13%. General Motors sale del 6% e Ford del 2%.
- Hasbro cede lo 0,5%. Il produttore di giocattoli ha contabilizzato un Eps adjusted di 1,30 dollari per azione nei tre mesi conclusi a giugno, facendo meglio dei 78 centesimi per azione attesi dagli analisti contattati da FactSet.
- AT&T cresce dello 0,3% dopo che il gruppo ha chiuso il secondo trimestre del 2025 con utili e ricavi in crescita, supportati da un aumento degli utenti di telefonia postpagati.
- GE Vernova balza del 13,6% dopo aver alzato le previsioni per l'intero anno, segnalando che la solida domanda di energia sta compensando l'impatto dei dazi.
lvi/alb
lorenzo.viale@mfnewswires.it
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