-
FOCUS: la Fed e il cigno nero dell'inflazione (Bdl Capital Management)
09/12/2025 13:06
FOCUS: la Fed e il cigno nero dell'inflazione (Bdl Capital Management)
MILANO (MF-NW)--Il 1° dicembre la Fed ha interrotto il suo QT (Quantitative Tightening) per consentire al proprio bilancio di tornare a crescere. In teoria si tratta di un semplice aggiustamento tecnico per evitare una carenza di riserve bancarie, ma in pratica questa decisione non è affatto irrilevante. Come osserva Ray Dalio, fondatore dell'hedge fund Bridgewater Associates, vedere la Banca centrale ricreare riserve in cima al ciclo economico, quando le valutazioni sono talvolta eccessive, gli spread di credito ai minimi e la disoccupazione a solo il 4,3%, non è abituale. I mercati non si preoccupano perché il Quantitative Easing (QE) post-2008 non ha prodotto inflazione, ma questa volta la Fed sta stimolando l'economia in fase di espansione e non di contrazione, mentre i vincoli introdotti dopo il 2008 si stanno lentamente allentando. Per comprendere a pieno il nuovo scenario che si sta delineando, spiega Laurent Chaudeurge, membro del comitato investimenti di Bdl Capital Management, occorre ripartire da ciò che è cambiato dopo il 2008. Prima della grande crisi finanziaria, il sistema bancario funzionava in modo molto più semplice: requisiti di liquidità bassi, riserve non remunerate e livelli di capitale regolamentare modesti. Quando la Fed allentava le condizioni di finanziamento, la massa monetaria si riversava nell'economia reale nel giro di pochi mesi e la velocità della moneta era elevata. Dopo il 2008, tutto è cambiato. Il QE ha fatto esplodere le riserve bancarie da 20-40 miliardi di dollari a quasi 3.000 miliardi oggi; tuttavia questa abbondanza di liquidità non si è tradotta in credito perché le regole del sistema sono state profondamente modificate. Per prima cosa, il regolatore ha imposto alle banche di mantenere rapporti di liquidità molto più elevati per poter fronteggiare eventuali ondate di prelievi da parte dei risparmiatori. Il fabbisogno di attività liquide per ciascuna banca è quindi aumentato di un fattore compreso tra 3 e 5. Di conseguenza, le banche hanno limitato l'espansione del proprio bilancio per preservare la liquidità e l'attività creditizia si è rallentata. In secondo luogo, la Fed ha iniziato a remunerare le riserve bancarie. Negli anni Settanta o Novanta, lasciare inattive le riserve non fruttava nulla: l'unico modo per generare reddito era concedere prestiti. Ma nel mondo post-QE la Fed permette alle banche di guadagnare senza rischio e senza fare nulla. E poiché questa remunerazione funge da tasso "pavimento", anche famiglie e imprese mantengono la loro liquidità in strumenti remunerati. Il risultato è che il circuito tradizionale di trasmissione della politica monetaria si è inceppato e la moneta in circolazione è cresciuta lentamente, nonostante gli 8.000 miliardi di dollari aggiunti al bilancio della Fed dal 2008. Infine, il regolatore ha imposto alle banche di rafforzare in modo significativo e duraturo i propri coefficienti di capitale. Il capitale è diventato raro e costoso per un decennio, frenando la crescita dei prestiti bancari. Questi tre vincoli - requisiti di liquidità, remunerazione delle riserve e aumento dei fondi propri - hanno anestetizzato la trasmissione monetaria classica e fatto scendere la velocità della moneta a circa 1,12, il livello più basso mai registrato, sottolinea Chaudeurge. Ciò spiega l'anomalia del periodo post-2008: la Fed ha creato riserve, ma in assenza di credito bancario la moneta in circolazione non è cresciuta e l'inflazione è rimasta contenuta. Il cigno nero, avverte Chaudeurge, può emergere se questi tre vincoli saltano simultaneamente, ed è questo che rende la situazione attuale inquietante. Una Fed che interrompe il QT in cima al ciclo non agisce più come un contrappeso, ma come un acceleratore. Al contempo aumentano le pressioni per allentare i requisiti di liquidità, ridurre i livelli di capitale regolamentare e accelerare i tagli dei tassi. Queste pressioni provenienti dai mercati e dalle stesse banche mirano ad alleggerire un impianto regolamentare ritenuto troppo oneroso. Tutti questi movimenti potrebbero liberare tra 1.500 e 2.000 miliardi di dollari di capacità aggiuntiva di prestito e accelerare la crescita della moneta in circolazione - e quindi dell'inflazione. È sufficiente che una parte di questa somma si trasformi in credito bancario aggiuntivo perché l'inflazione riparta. Combinando una crescita della moneta in circolazione dell'8-12% (un ritmo già osservato nel 2020-2021) con un aumento della velocità verso 1,30-1,35 (ancora molto lontano dall'1,6-1,8 del periodo pre-2008), si arriverebbe meccanicamente a una crescita del Pil nominale del 6-8%. Con una crescita reale intorno al 2%, ciò implica un'inflazione naturale tra il 4 e il 6%. Eppure, conclude Chaudeurge, il mercato non considera nulla di tutto ciò. Le aspettative d'inflazione per il 2027-2028 rimangono attorno al 2,2-2,4%. "Come se l'architettura post-crisi fosse immutabile. Ma non lo è. E la decisione della Fed di fermare il QT potrebbe essere il primo segnale di un sistema che si sta sbloccando. I cigni neri non nascono mai dai rischi che tutti sorvegliano. Nascono dalle evidenze che nessuno mette più in discussione". alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
-
MARKET DRIVER: EssilorLuxottica, pesano timori su concorrenza dopo annuncio Google
09/12/2025 13:01
MARKET DRIVER: EssilorLuxottica, pesano timori su concorrenza dopo annuncio Google
MILANO (MF-NW)--EssilorLuxottica cede oltre il 4% a causa dei timori sulla concorrenza dopo che Google di Alphabet ha sottolineato di stare lavorando alla creazione di due diverse categorie di occhiali intelligenti basati sull'intelligenza artificiale. I primi occhiali con IA su cui Google sta collaborando arriveranno nel 2026, ha affermato ieri l'azienda in un post sul blog. fus (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
-
SOTTO LA LENTE A WALL STREET
09/12/2025 12:54
SOTTO LA LENTE A WALL STREET
(MT Newswires) MILANO (MF-NW)--Le azioni più discusse nel subforum Reddit Wallstreetbets trattano contrate poche ore prima dell'apertura delle contrattazioni. - Warner Bros Discovery sale dello 0,9%, dopo un incremento del 4,4% registrato nella sessione precedente. - Netflix guadagna lo 0,2%, oscillando rispetto al calo del 3,4% della seduta precedente. - Le azioni di Nvidia crescono dello 0,1%, dopo aver segnato un +1,7% nella sessione precedente. - Amazon.com registra un incremento dello 0,1%, dopo una flessione dell'1,2% nella seduta precedente. - Tesla perde lo 0,8%, dopo un calo del 3,4% nella sessione precedente. - Meta Platforms scende dello 0,4%, dopo il -1% registrato nella seduta precedente. - Carvana segna una perdita dello 0,1%, dopo aver chiuso la seduta precedente con un +12,1%. - Alphabet perde lo 0,3%, a seguito di un -2,3% nella sessione precedente. cba A3520045 MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
-
BoJ: Ueda non vede rischio di rapida accelerazione inflazione
09/12/2025 12:41
BoJ: Ueda non vede rischio di rapida accelerazione inflazione
MILANO (MF-NW)--L'inflazione in Giappone difficilmente accelererà a un ritmo pericoloso, ha affermato il Governatore della Banca centrale nipponica, lasciando intendere che il percorso di aumento dei tassi di interesse sarà graduale. "Al momento non vediamo rischi particolarmente elevati che l'inflazione, soprattutto quella di fondo, acceleri", ha puntualizzato Kazuo Ueda. Tuttavia, la situazione potrebbe cambiare se l'inflazione alimentare o la debolezza dello yen dovessero protrarsi più a lungo del previsto, spingendo al rialzo le aspettative di inflazione, ha aggiunto il numero uno della BoJ. "Stiamo monitorando attentamente questa possibilità e, se ciò dovesse accadere, dovremo adeguare la politica monetaria di conseguenza". Le ultime dichiarazioni del capo della banca centrale giapponese arrivano mentre i mercati scommettono su una ripresa della stretta monetaria già questo mese. La scorsa settimana, Ueda ha affermato che la BoJ discuterà i pro e i contro di un rialzo dei tassi nella riunione del 18-19 dicembre. Sebbene le sue parole non si discostino dal messaggio abituale, hanno comunque scosso i mercati, innescando un rapido riorientamento delle aspettative verso un aumento dei tassi nell'ultima riunione dell'anno. I mercati obbligazionari sono rimasti volatili, riflettendo il rafforzamento delle attese di un rialzo dei tassi. Il rendimento del titolo di Stato giapponese decennale di riferimento ha toccato ieri l'1,97%, il livello più alto da oltre 18 anni, e anche i rendimenti dei bond nipponici a scadenza ultra-lunga hanno recentemente raggiunto massimi significativi. La premier Sanae Takaichi, entrata in carica a ottobre, è considerata favorevole a una politica monetaria più accomodante e a un maggiore stimolo fiscale. Tuttavia, secondo gli economisti, un aumento dei tassi appare inevitabile alla luce delle crescenti pressioni inflazionistiche. "Nonostante la sua preferenza per una politica monetaria espansiva, Takaichi dovrà accettare il prossimo rialzo per contrastare le pressioni di indebolimento dello yen", afferma Shigeto Nagai, economista di Oxford Economics ed ex membro della BoJ. "Takaichi e i suoi consiglieri economici sono certamente più cauti rispetto a un rialzo dei tassi, ma temono anche che una politica monetaria eccessivamente dovish possa accentuare la debolezza dello yen, prolungando l'inflazione da costi". Infine Ueda ha dichiarato di attendersi un ritorno alla crescita dell'economia giapponese dal trimestre ottobre-dicembre. Anche in presenza di shock economici, ha aggiunto il numero uno della BoJ, la dinamica prezzi-salari sarebbe sufficientemente solida da evitare effetti negativi su inflazione e redditi. alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
-
MARKET DRIVER: rimozione dazi Usa porterebbe Pil a +3,4% in 2027 (Oxford Economics)
09/12/2025 12:36
MARKET DRIVER: rimozione dazi Usa porterebbe Pil a +3,4% in 2027 (Oxford Economics)
MILANO (MF-NW)--"Una guerra commerciale totale tra Stati Uniti e Cina farebbe scendere la crescita del Pil mondiale all'1,9% nel 2026 e al 2% nel 2027, rispetto al 2,7% e al 2,9% previsti nello scenario di base", dichiarano Daniel Harenberg, Lead Economist e Michael Hinz, Macro Modeller di Oxford Economics, illustrando le implicazioni globali di quattro possibili scenari di evoluzione dei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina. Al contrario, proseguono gli esperti, nello scenario più favorevole, che vede l'amministrazione statunitense negoziare accordi bilaterali che annullano le tariffe del Liberation Day, la crescita globale del Pil salirebbe al 3% nel 2026 e al 3,4% nel 2027 con Corea del Sud, Svizzera, Indonesia, Germania e Canada come maggiori beneficiari di questo aumento. I due scenari intermedi, spiegano gli esperti, "riguardano l'aumento del protezionismo industriale e l'invalidazione dei dazi statunitensi introdotti sulla base dell'International Emergency Economic Powers Act (Ieepa)". Nonostante le implicazioni per la crescita del Pil mondiale siano più contenute in entrambi i casi, "l'impatto sul commercio globale è significativo, e diverse economie del Sud-Est asiatico e dell'area Nafta subirebbero effetti rilevanti", concludono Harenberg e Hinz. cba (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)