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MARKET DRIVER: Omer, Tp Icap conferma buy
15/12/2025 17:00
MARKET DRIVER: Omer, Tp Icap conferma buy
MILANO (MF-NW)--Tp Icap Midcap conferma il giudizio buy e il prezzo obiettivo di 5,5 euro su Omer, società quotata su Egm. Il nuovo piano industriale di Fs, sottolinea l'analista Alessio Olmi, "conferma una fase di investimenti record e di rinnovamento della flotta, rafforzando la posizione del gruppo come leader europeo. Per Omer, già fornitore di progetti chiave, questo piano rappresenta un importante catalizzatore di crescita". Inoltre, "la combinazione di un solido portafoglio ordini, capacità di innovazione e un solido posizionamento ne fa uno dei principali beneficiari del settore". In attesa di ulteriori dettagli sulle gare d'appalto e di un aggiornamento sulla pipeline 2025-2029, Tp Icap sottolinea che il titolo ha recentemente corretto a circa 4 euro, "il che implica un potenziale di rialzo di circa il 40%". bon andrea.bonfiglio@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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FOCUS: Mirabaud AM, nel 2026 high yield porterà rendimenti elevati
15/12/2025 16:48
FOCUS: Mirabaud AM, nel 2026 high yield porterà rendimenti elevati
MILANO (MF-NW)--Al Cattermole, Portfolio Manager di Mirabaud Asset Management, ritiene che "il 2026 si stia configurando come un anno in cui l'high yield porterà davvero rendimenti elevati: non grazie a movimenti significativi degli spread, ma grazie alla forza delle cedole. Se lo scenario di soft landing si manterrà e se gli stimoli politici supporteranno l'attività senza alimentare nuovamente l'inflazione questa asset class dovrebbe offrire livelli solidi di carry". Dopo due anni di performance solide, spiega l'esperto, il mercato globale dell'high yield inizierà il 2026 trovandosi in una fase particolarmente interessante. La recessione ampiamente prevista nel 2023-24 non si è mai materializzata: i consumi statunitensi sono rimasti solidi, il ciclo degli investimenti nell'IA ha preso slancio e i tagli dei tassi iniziati alla fine del 2024 hanno supportato un soft landing. Queste dinamiche hanno contribuito a una compressione significativa degli spread tra il 2023 e il 2025, spingendo le valutazioni verso la parte bassa dei loro intervalli post-crisi. In altre parole, il mercato ha già scontato una parte significativa del rischio di ribasso che gli investitori temevano un tempo. UN MERCATO IN CUI CARRY CONTA PIU' DEI MOVIMENTI DIREZIONALI Per questo motivo le opportunità attuali si concentrano non tanto su un ulteriore restringimento degli spread quanto piuttosto sulla forza del carry. Sebbene gli spread siano su livelli storicamente ristretti, i rendimenti complessivi rimangono interessanti, poiché i tassi governativi non sono scesi così rapidamente come ci si aspettava. Le aziende hanno emesso obbligazioni con cedole molto più elevate negli ultimi due anni, ricostituendo il reddito disponibile per gli investitori. "In questo contesto, pensiamo che l'high yield sia pronto per un anno definito da un reddito costante piuttosto che da movimenti direzionali significativi. Pensiamo quindi che il 2026 sarà 'l'anno del carry', con un potenziale di ritorni totali a singola cifra medio-alta se il contesto macroeconomico si mantiene stabile". STIMOLI, CICLI E CONTESTO MACRO EQUILIBRATO Più in generale, prosegue Cattermole, "bisognerà vedere se il soft landing sarà l'inizio di un nuovo ciclo o semplicemente la fase finale del ciclo precedente. Il nostro scenario di base è costruttivo: sia gli stimoli monetari sia quelli fiscali dovrebbero supportare la crescita degli Stati Uniti e quella globale fino al 2026-27. Le condizioni finanziarie sono allentate, i tassi di interesse sono scesi in modo significativo, e i settori high yield tipici - industriale e dei servizi - dovrebbero essere in grado di affrontare un contesto di crescita moderata ma stabile. Tuttavia, questa narrazione comporta due rischi potenziali. Il primo è che gli stimoli arrivino troppo tardi. I mercati del lavoro si sono indeboliti e le politiche agiscono in ritardo. Se l'attività economica peggiora ulteriormente e le probabilità di recessione aumentano, gli spread high yield potrebbero allargarsi in modo significativo. Il rischio opposto è che gli stimoli siano troppo forti e facciano riaumentare l'inflazione. Negli Stati Uniti con i grandi piani di spesa che richiedono finanziamenti più economici, la pressione per abbassare i tassi è forte. Ma se l'inflazione diventasse persistente, il ciclo di tagli potrebbe essere meno pronunciato di quanto ci si aspetti, mantenendo l'high yield in un contesto range-bound e con un carry positivo". Esiste anche un rischio "wildcard" al di là delle considerazioni macroeconomiche tradizionali. Sono già apparsi i primi segnali di debolezza nel credito privato, dove gli standard di sottoscrizione sembrano essere stati meno rigidi e la trasparenza inferiore rispetto ai mercati pubblici. Grandi svalutazioni o ristrutturazioni di fondi potrebbero riverberarsi nel mercato dell'high yield pubblico, provocando una decompressione degli spread: gli spread degli emittenti di qualità più elevata potrebbero allargarsi moderatamente, mentre quelli di qualità inferiore potrebbero farlo in modo più marcato, come già visto nelle ultime settimane. M&A E LBO POTREBBERO SORPRENDERE Ci sono anche potenziali sorprese al rialzo. Le attività di M&A e leveraged buyout (LBO) stanno tornando in primo piano, grazie a valutazioni più basse, condizioni di finanziamento più semplici e alla deregulation in corso. Per gli investitori nel credito, dichiara il Portfolio Manager di Mirabaud Asset Management, le circostanze di change-of-control possono creare opportunità in entrambe le direzioni: le obbligazioni scambiate sotto la pari possono risalire, mentre quelle sopra la pari potrebbero scendere. "Prevediamo che questo tema diventerà più rilevante nel corso del prossimo anno. Alla luce di questo contesto, stiamo posizionando i nostri portafogli per sfruttare al massimo il carry, gestendo al contempo l'asimmetria al ribasso. L'obiettivo è ottenere un reddito superiore rispetto al benchmark grazie a una selezione disciplinata dei titoli e una preferenza per le cedole più interssanti rispetto al prezzo". "Contemporaneamente, manteniamo una chiara preferenza per i crediti di qualità più elevata. Sebbene i titoli con rating CCC abbiano generato rendimenti eccezionali nel 2023-24, questo segmento è ora più vulnerabile: la crescita economica è insufficiente affinché molti emittenti possano "crescere" all'interno delle loro strutture di capitale, e i costi più alti dei tassi continuano a comprimere la generazione di cassa. Pertanto, rimaniamo sottopesati nei crediti di qualità inferiore e sovrappesati in quelli con rating BB e B più solidi, che offrono un profilo di reddito più resiliente in un mercato laterale". SELETTIVITA' RESTA FONDAMENTALE La selettività, conclude l'esperto, rimane fondamentale. "Vediamo opportunità che si stanno sviluppando in settori ciclici, come la chimica e i materiali da costruzione, soprattutto se il ciclo economico dovesse riprendersi. Inoltre, continuiamo a monitorare potenziali operazioni di LBO e possibili recuperi. A livello regionale, siamo maggiormente orientati verso gli Stati Uniti, dove la deregolamentazione e una crescita più stabile offrono un percorso più chiaro per gli utili. L'Europa offre alcune opportunità di valore - comprese alcune banche periferiche selezionate - ma il quadro macroeconomico complessivo rimane più variegato e specifico per paese". fus marco.fusi@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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COMMENTO ENERGY: Iea e Aie sovrastimano crescita offerta petrolio (Isp)
15/12/2025 16:45
COMMENTO ENERGY: Iea e Aie sovrastimano crescita offerta petrolio (Isp)
MILANO (MF-NW)--Il mercato del petrolio è entrato in surplus, ma le stime su quanto eccesso di offerta si realizzerà il prossimo anno variano notevolmente, affermano gli economisti della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Negli ultimi mesi, International Energy Agency e US Energy Information Administration hanno pubblicato stime sempre più negative sul probabile eccesso di offerta che si realizzerà sul mercato del petrolio nel 2026. A novembre, l'Eia ha previsto un surplus medio di 2,2 milioni di barili al giorno per il prossimo anno, mentre l'Iea di addirittura 4,0 mb/g. A dicembre, l'eccesso di offerta previsto dall'Eia è salito a 2,3 mb/g, mentre quello pronosticato dalla Iea è calato a 3,8 mb/d, ma resta comunque un livello senza precedenti. A nostro avviso, puntualizzano gli economisti molti previsori sottostimano la resilienza della domanda mondiale e sovrastimano la crescita dell'offerta. "Ci attendiamo un surplus di circa 1,5 mb/g, e che il petrolio Brent si mantenga in un intervallo di prezzo ottimale fra i 50 e i 70 dollari, perfetto per bilanciare le esigenze dell'amministrazione Trump in un anno elettorale", concludono gli economisti. alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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MARKET DRIVER: Ethereum guida ripresa afflussi in asset digitali (CoinShares)
15/12/2025 16:43
MARKET DRIVER: Ethereum guida ripresa afflussi in asset digitali (CoinShares)
MILANO(MF-NW)--Gli asset digitali hanno registrato, per la seconda settimana consecutiva, afflussi positivi, per un totale di 864 milioni di dollari. Questo dato riflette un miglioramento del sentiment degli investitori, ancora prudente ma in miglioramento, dopo un mese di novembre particolarmente difficile, caratterizzato da deleveraging e risk-off. Inoltre, le quotazioni sono rimaste sostanzialmente stabili, nonostante la decisione della Federal Reserve di ridurre i tassi di interesse sui Fed Funds di 25 punti base, portando il corridoio di riferimento al 3,5%-3,75%, commenta James Butterfill, Head of Research di CoinShares. "Ethereum ha registrato afflussi per 338 milioni di dollari la scorsa settimana, portando gli afflussi da inizio anno a 13,3 miliardi di dollari, in aumento del 148% rispetto al 2024", prosegue l'esperto. Al contempo, Bitcoin ha registrato afflussi per 522 milioni di dollari, mentre lo short-Bitcoin segna deflussi per 1,8 milioni di dollari, segnalando un recupero della fiducia da parte degli investitori. Dal punto di vista geografico, gli Stati Uniti hanno guidato gli investimenti, con 796 milioni di dollari di afflussi, seguiti da Germania (68,6 milioni di dollari) e Canada (26,8 milioni di dollar). Per quanto riguarda le altcoin, l'andamento è stato eterogeneo: "Solana ha registrato una notevole crescita dall'inizio dell'anno, mentre Aave e Chainlink hanno visto afflussi moderati e Hyperliquid ha invece registrato deflussi significativi", conclude l'esperto. cba (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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*Gas europeo: future Ttf gennaio in calo dello 0,43% a 27,565 euro
15/12/2025 16:36