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MARKET DRIVER: Bce dovrebbe mantenere atteggiamento attendista data incertezza dazi (TwentyFour AM)
21/07/2025 10:49
MARKET DRIVER: Bce dovrebbe mantenere atteggiamento attendista data incertezza dazi (TwentyFour AM)
MILANO (MF-NW)--"Il consiglio direttivo della Bce ha chiaramente segnalato a giugno di essere ben posizionato per affrontare le condizioni di incertezza che si presenteranno. Ciò è stato accompagnato da previsioni aggiornate che indicano una crescita sana del Pil per quest'anno, ma un'inflazione inferiore all'obiettivo nel medio termine. Non riteniamo quindi che la riunione di giovedì 24 luglio possa comportare grandi cambiamenti", afferma George Curtis, portfolio manager di TwentyFour Asset Management (boutique di Vontobel). "Nel Consiglio direttivo esistono chiaramente opinioni divergenti sui potenziali effetti inflazionistici dei dazi, con alcuni membri (tra cui Isabel Schnabel) che sottolineano i rischi al rialzo derivanti dalla frammentazione del commercio e dal pacchetto fiscale tedesco, mentre altri ritengono che le tariffe potrebbero avere un effetto deflazionistico per l'Europa, dato che l'eccesso di offerta dall'Asia viene venduto nell'Eurozona", prosegue Curtis. Tuttavia, "mentre i negoziati commerciali continuano e con nulla ancora definito, riteniamo che la Bce sia in posizione attendista. Con le previsioni aggiornate a settembre e (si spera) maggiore chiarezza sui dazi, la Banca Centrale sarà in una posizione migliore per valutare il percorso dei tassi in quella riunione", sottolinea l'esperto. In definitiva, il team di TwentyFour AM ritiene che i rischi a breve termine siano orientati al ribasso rispetto alle previsioni di crescita del Pil di giugno e che il percorso verso un allentamento monetario sia più agevole in Europa, con l'inflazione attualmente in linea con l'obiettivo e la possibilità concreta di un periodo prolungato di inflazione inferiore all'obiettivo nel prossimo anno. "Dato che prevediamo che la presidente Chritstine Lagarde e il Consiglio manterranno aperte tutte le opzioni, non ci aspettiamo che la riunione influenzi i rendimenti obbligazionari. A influire maggiormente nel breve termine saranno i negoziati commerciali, con il rischio che i dazi si attestino a un livello più elevato del previsto", avverte Curtis. La minaccia di dazi Usa del 30% a partire dal 1* agosto, oltre alle eventuali ritorsioni da parte dell'Europa, potrebbe determinare un rallentamento della crescita del Pil. "Se tale situazione dovesse protrarsi, la Bce probabilmente procederebbe a tagli più consistenti rispetto a quelli scontati dal mercato, anche se continuiamo a ritenere che la strategia del presidente Trump sia quella di escalation per de-escalation", conclude il manager.
lvi
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MARKET DRIVER: Trump non ha bisogno di licenziare Powell (Fed), gli basta minacciarlo (Gamma CM)
21/07/2025 10:40
MARKET DRIVER: Trump non ha bisogno di licenziare Powell (Fed), gli basta minacciarlo (Gamma CM)
MILANO (MF-NW)--"Negli Stati Uniti si sta giocando una partita silenziosa ma cruciale. Da un lato, la Casa Bianca. Dall'altro, la Federal Reserve. Il punto non è se Trump possa davvero licenziare il numero uno della Fed Jerome Powell. Il punto è che non ha bisogno di farlo, è sufficiente minacciarlo. Accennare, smentire, rilanciare. Così facendo, ottiene ciò che vuole: pressione al ribasso sui tassi di breve", afferma Alessio Garzone, portfolio manager di Gamma Capital Markets. Ecco il nodo: abbassare i tassi significa abbassare il costo del debito. "Non è uno stimolo. È una manovra fiscale alternativa, un modo per ridurre la spesa pubblica senza toccare nulla di impopolare, ma tagliare i tassi non basta", spiega l'esperto. Il mercato guarda lontano e se percepisce che i tagli non sono ciclici, ma politici, allora reagisce in anticipo. "È già successo, proprio recentemente. La Fed nel settembre 2024 tagliò di 50 punti base, ma il Treasury decennale salì perché il mercato capì che era un segnale di debolezza, non di forza e di fiducia", osserva Garzone, aggiungendo che il paradosso è questo: abbassare i tassi oggi può aumentare il costo del debito domani. "Se la Fed perde credibilità, il primo a pagarne il prezzo sarà il dollaro. In finanza, non esistono pasti gratis. E un'istituzione che appare subordinata alla politica perde la sua indipendenza e il mercato lo sconta subito. Risultato? Svalutazione, rialzo delle curve, fuga verso asset reali", avverte il manager. Esattamente ciò che si è visto quando il The Wall Street Journal ha riportato che Trump stava preparando la lettera di licenziamento per Powell, poi smentita. Per Garzone si è trattata di una prova generale. "Perché in fondo, non serve che la bolla sia dichiarata. Basta che inizi a comportarsi come tale".
lvi
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MARKET DRIVER: Fincantieri, B.Akros conferma accumulate
21/07/2025 10:35
MARKET DRIVER: Fincantieri, B.Akros conferma accumulate
MILANO (MF-NW)--Banca Akros conferma la raccomandazione accumulate su Fincantieri (-0,54% a 16,46 euro) e il prezzo obiettivo a 15,8 euro. Vard, controllata della società, ha siglato un nuovo contratto per la progettazione e la costruzione di due Commissioning Service Operation Vessels con un cliente internazionale. L'ordine, il cui valore è compreso tra 100 e 200 milioni di euro, "conferma l'andamento positivo delle attività commerciali di Fincantieri", commentano gli analisti.
esa
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MARKET DRIVER: strada in salita nelle negoziazioni Usa-Ue (Mps)
21/07/2025 10:25
MARKET DRIVER: strada in salita nelle negoziazioni Usa-Ue (Mps)
MILANO (MF-NW)--"Iniziamo una settimana particolarmente importante per i mercati, considerato che mancano ormai dieci giorni alla scadenza del 1* agosto, data in cui dovrebbero partire i dazi bilaterali Usa. Tuttavia, ancora non vi sono segnali di accordi commerciali imminenti. La questione più spinosa riguarda le negoziazioni tra Usa e Ue. Secondo il Financial Times, gli Usa avrebbero intensificato le proprie richieste nei negoziati commerciali con l'Ue, spingendo per un dazio minimo del 15-20% in qualsiasi accordo con il blocco", affermano gli strategist di Mps. Oltre a questo, il presidente statunitense Donald Trump non sembrerebbe disposto a ritoccare al ribasso, in un eventuale accordo, i dazi sul settore auto (attualmente al 25%). "La strada sembra pertanto essere particolarmente in salita e gli operatori vivranno probabilmente la settimana in attesa del flusso di notizie", sottolineano gli esperti.
lvi
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Dazi: pesano 20-30 mld sul Pil ma imprese italiane accelerano all'estero (EY)
21/07/2025 10:18
Dazi: pesano 20-30 mld sul Pil ma imprese italiane accelerano all'estero (EY)
ROMA (MF-NW)--Il Pil italiano è atteso in crescita dello 0,6% nel 2025 e dello 0,8% nel 2026, ma l'eventuale conferma, a partire dal 1* agosto, dei reciprocal tariff al 30%, potrebbe comportare una riduzione cumulata del Pil di circa l'1,4%, azzerando di fatto la crescita prevista, con un impatto negativo stimato poco sotto i 30 miliardi tra il 2025 e il 2026. Se invece le tariffe venissero confermate al 20%, in linea con quanto comunicato agli inizi del mese di aprile, l'impatto economico è stimato intorno ai 20 miliardi di euro e una contrazione del 65% rispetto alle attese di crescita (-0,9% cumulato tra il 2025 e il 2026).
E' quanto emerge dalla seconda edizione dell'EY Parthenon Bulletin, il progetto editoriale di EY che analizza, su base trimestrale, elementi di Strategy, Transactions e Transformations con cui si confrontano aziende, investitori e istituzioni, il potenziale impatto dei dazi Usa sul Pil italiano e la capacità di reazione e trasformazione del tessuto imprenditoriale nazionale di fronte alle future sfide tariffarie.
Nonostante questo scenario sfidante, le aziende italiane mostrano una forte capacità di reazione sul piano internazionale. Nei primi sei mesi del 2025, infatti, si rileva una crescita significativa degli investimenti da parte di aziende italiane su target estere, con 143 acquisizioni annunciate, rispetto alle 122 nell'analogo periodo del 2024, segnando un incremento del 17%. Si registra anche un aumento del valore che è passato da 7,1 miliardi di euro nella prima metà del 2024 a 13,5 miliardi nel periodo analogo del 2025 e dove il settore di punta risulta essere quello industriale, rappresentando il 24% delle transazioni.
com/pev
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