FOCUS: così Trump vuole rafforzare il controllo sulla Fed (Barron's)
28/08/2025 19:33
FOCUS: così Trump vuole rafforzare il controllo sulla Fed (Barron's)
MILANO (MF-NW)--Il presidente Donald Trump potrebbe avere l'opportunità di rimodellare la Federal Reserve a sua immagine attraverso le nomine nel consiglio a Washington, D.C. Una domanda ancora più grande è se la sua influenza possa estendersi anche oltre. Trump ha dichiarato martedì 26 agosto che presto avrà la maggioranza dei suoi nominati nel Board of Governors della Federal Reserve, i quali lavoreranno per tagliare i tassi di interesse. "Avremo presto una maggioranza", ha detto Trump durante la riunione di gabinetto trasmessa in televisione. "Quindi sarà fantastico".
Le sue osservazioni sono arrivate dopo la decisione di lunedì sera di licenziare la governatrice della Federal Reserve Lisa Cook che proprio oggi ha presentato ricorso. Il tentativo di Trump di licenziare Cook si basa su accuse secondo le quali lei avrebbe fornito false dichiarazioni nelle domande di mutuo. Questa mossa, combinata con le dimissioni della governatrice Adriana Kugler all'inizio di questo mese e con la scadenza del mandato di Powell come presidente il prossimo maggio, darebbe a Trump l'opportunità di occupare tre seggi nel consiglio di sette membri. Insieme ai governatori Michelle Bowman e Christopher Waller, entrambi nominati da Trump e a favore di tagli dei tassi già a luglio, costituirebbero una maggioranza di cinque membri su sette. Dal 2022, inoltre, Waller sovrintende anche al processo della Fed per la nomina dei nuovi presidenti man mano che si liberano i posti.
UN RISCHIO PER L'INDIPENDENZA DELLA FED
Quella maggioranza conta, e non solo nella determinazione del tasso sui federal funds. I governatori hanno l'autorità di approvare o porre il veto alla rielezione di tutti e 12 i presidenti delle Fed regionali, i cui mandati saranno in scadenza nel febbraio 2026. I presidenti delle banche regionali detengono cinque dei 12 voti nel Federal Open Market Committee (Fomc), l'organo della banca centrale che stabilisce i tassi di interesse. I loro mandati di cinque anni significano che un Consiglio dei governatori allineato con la Casa Bianca potrebbe influire contemporaneamente su tutti i presidenti delle banche regionali. Ciò ha attirato l'attenzione degli investitori, già concentrati sull'influenza di Trump sulla Fed. "Se (Bowman e Waller) si alleassero con chiunque riempirà le due nuove posizioni vacanti, potrebbero rimuovere tutti i 12 presidenti, rimodellando così in modo radicale il Fomc", ha scritto Michael Feroli di Jp Morgan in una recente nota. Tuttavia, il processo di selezione dei presidenti regionali limita il ruolo di Washington. Ciascuna delle 12 Federal Reserve Bank ha un consiglio di amministrazione, diviso in tre classi. I direttori di Classe B e C, che rappresentano gli interessi delle imprese e delle comunità, conducono i processi di ricerca, intervistano i candidati e selezionano i finalisti. Il Consiglio dei governatori deve approvare la scelta ma non può proporre un proprio candidato. Le riconferme seguono lo stesso schema. I consigli locali valutano le performance e raccomandano se estendere o meno il mandato di un presidente. Queste raccomandazioni riguardano la leadership, i contributi alle politiche e il coinvolgimento nella comunità. Successivamente, il Board of Governors vota sull'approvazione. Storicamente, queste revisioni sono state semplici, con i presidenti che di solito continuano a meno che non si avvicinino all'età pensionabile o non si dimettano volontariamente. Una maggioranza nel consiglio composta da nominati da Trump potrebbe rendere meno prevedibile il ciclo di riconferme del 2026. I governatori potrebbero esaminare più da vicino le valutazioni delle performance o opporsi a candidati considerati non in linea con le priorità di politica monetaria. Ciò non darebbe alla Casa Bianca il controllo diretto sulle sostituzioni, ma potrebbe introdurre incertezza in un processo che a lungo è stato di routine. Esiste anche un'altra questione legale in sospeso. Un parere legale dell'Office of Legal Counsel del Dipartimento di Giustizia del 2019 ha affermato che i governatori della Fed possono rimuovere un presidente di una banca "a piacimento". Tale opinione non è però ancora stata messa alla prova in tribunale.
REAZIONE DEI MERCATI E SCENARI FUTURI
Per i mercati, il rischio non è tanto una repentina epurazione della leadership della Fed, quanto la percezione di pressioni politiche. L'indipendenza della banca centrale sostiene la fiducia negli asset statunitensi. Se le revisioni del febbraio 2026 apparissero politicizzate, gli investitori potrebbero dubitare che le decisioni di politica monetaria vengano prese su basi economiche. I rendimenti potrebbero salire, il dollaro indebolirsi e la volatilità aumentare in un momento in cui inflazione, dazi e deficit di bilancio già complicano le prospettive. "Le banche centrali isolate dalla politica sono una pietra angolare delle politiche economiche di successo in tutto il mondo. Gli sforzi dell'amministrazione per politicizzare i tassi di interesse, una tattica autoritaria, alla fine danneggeranno le famiglie americane facendo aumentare i costi", ha dichiarato Michael Madowitz, economista principale del Roosevelt Institute. "Questo aiuta a spiegare perché l'indipendenza della Fed ha contribuito a mantenere l'inflazione sotto il 3%, mentre, dopo anni di interferenze politiche nella loro banca centrale, il tasso di inflazione della Turchia è oltre il 33%".
PROTEGGERE LA BANCA CENTRALE DAL POTERE ESECUTIVO
La struttura della Fed è stata costruita per prevenire quello scenario. Attribuendo ai consigli regionali la responsabilità principale e limitando il ruolo del Board of Governors all'approvazione, il Congresso ha cercato di proteggere la banca centrale dal potere esecutivo. Tale impianto ha resistito attraverso le transizioni del passato, e la maggior parte degli esperti si aspetta che continui a farlo. Ma la disponibilità di Trump a mettere alla prova le consuetudini rende il prossimo ciclo di riconferme degno di attenzione. Tuttavia, hanno affermato gli analisti di Capital Economics in una nota, sebbene sia improbabile che Trump riesca a catturare completamente la Fed, i suoi nominati avrebbero comunque un'influenza significativa. "L'implicazione è che le decisioni di politica monetaria tenderanno sempre più verso un allentamento quando i voti saranno molto combattuti", hanno dichiarato. Cook, la prima donna afroamericana a far parte del consiglio della Fed, ha detto che non si dimetterà e che non esiste alcuna causa legale che giustifichi la sua rimozione. Intende chiedere un'ingiunzione che le permetta di rimanere nel consiglio mentre il contenzioso è in corso. Il suo avvocato, Abbe David Lowell, ha dichiarato martedì in una nota: "Il presidente Trump non ha alcuna autorità per rimuovere la governatrice della Federal Reserve Lisa Cook. Il suo tentativo di licenziarla, basato esclusivamente su una lettera di segnalazione, non ha alcun fondamento fattuale o legale. Presenteremo una causa per contestare questa azione illegale". Un portavoce della Federal Reserve ha dichiarato in precedenza che la banca centrale si atterrà a qualsiasi decisione del tribunale in merito alla permanenza di Cook. E il presidente Trump ha affermato martedì che anche lui rispetterà la decisione della corte.
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WALL STREET: commento di metà seduta
28/08/2025 18:48
WALL STREET: commento di metà seduta
MILANO (MF-NW)--I listini azionari statunitensi proseguono in rialzo. Il Dow Jones guadagna lo 0,07%, l'S&P 500 lo 0,16% e il Nasdaq lo 0,41%.
La pubblicazione della trimestrale di Nvidia non sembra stia condizionando più di tanto l'andamento dei listini azionari nella seduta odierna, affermano gli strategist di Mps. La società ha infatti deluso le attese riguardo alle prospettive di ricavi per il trimestre in corso, ma l'ad, Jen-Hsun Huang, ha continuato ad esprimere toni ottimisti riguardo alla forza della domanda di microchip legati all'intelligenza artificiale.
I tentativi in corso da parte di Donald Trump di licenziare Lisa Cook, membro del Fomc, mettono a dura prova l'autonomia della Federal Reserve, con rischi "significativi" per i mercati e l'economia, secondo il membro del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, Olli Rehn. "Fin da quando l'inflazione a due cifre è stata domata negli anni '80, l'indipendenza della Fed è stata considerata un principio inviolabile. Ora questo principio viene minato", ha affermato il banchiere finlandese.
"Quando la banca centrale è degna di fiducia, persone, aziende e mercati finanziari credono che essa manterrà la stabilità dei prezzi. Questa fiducia ancora le aspettative di inflazione". La credibilità che l'indipendenza porta migliora l'efficacia della politica monetaria, ha aggiunto Rehn, e ciò significa che le Banche centrali non devono reagire "in modo severo" a disturbi economici temporanei.
Sul fronte societario:
- Nvidia perde l'1,15%. Il colosso dei chip di intelligenza artificiale ha messo a segno un utile netto di 26,42 miliardi di dollari nel trimestre, o 1,05 usd per azione, in crescita del 59% rispetto ai 16,6 miliardi (0,67 usd ad azione) riportati lo scorso anno e sopra gli 1,01 usd attesi dal consenso. Il fatturato ha raggiunto quota 46,74 miliardi di dollari, compiendo un balzo del 56% rispetto ai 30,04 miliardi riportati nell'analogo periodo del 2025 e battendo i 46,06 mld attesi dagli analisti.
Sul fronte macroeconomico, la crescita del Pil degli Stati Uniti è stata rivista al rialzo al 3,3% nel secondo trimestre, rispetto al +3% della stima preliminare, al di sopra del consenso degli economisti al +3,1%. Il Pil si è contratto dello 0,5% nel primo trimestre. Le spese personali per consumi sono state riviste al rialzo al +1,6% rispetto al +1,4% della stima preliminare, e ben al di sopra del +0,5% registrato nel primo trimestre.
Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti (dato destagionalizzato) si sono attestate a quota 229.000 unità, in calo di 5.000 unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente. Lo ha reso noto il Dipartimento del Lavoro statunitense, aggiungendo che il numero di sussidi continuativi è sceso di 7.000 unità a quota 1,954 milioni.
Le vendite di case in attesa di completamento sono diminuite dello 0,4% a luglio, secondo la National Association of Realtors, rispetto al calo dello 0,2% previsto dal sondaggio condotto da Bloomberg e dopo un calo più consistente dello 0,8% a giugno. L'indice mensile delle vendite è aumentato dello 0,7% rispetto a luglio 2024. Le vendite di case in attesa di completamento sono diminuite nelle regioni nord-orientali e occidentali rispetto all'anno precedente, ma sono aumentate nelle regioni centro-occidentali e meridionali.
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