Commercio extra Ue: avanzo novembre sale a 6,9 mld, deficit energetico cala a 3,1 mld (Istat)
23/12/2025 10:52
Commercio extra Ue: avanzo novembre sale a 6,9 mld, deficit energetico cala a 3,1 mld (Istat)
ROMA (MF-NW)--A novembre 2025 l'avanzo commerciale con i paesi extra Ue27 è pari a 6,918 miliardi di euro (+5,358 mld nello stesso mese del 2024). Il deficit energetico di 3,152 milioni è inferiore rispetto a un anno prima (-4,177 mld). L'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici sale da 9,536 mld di novembre 2024 a 10,070 mld di novembre 2025. Lo rileva l'Istat spiegando che a novembre, l'export verso i paesi extra Ue27 risulta stazionario su base mensile. Su base annua, la sua flessione, spiegata soprattutto dalle minori esportazioni di beni di consumo durevoli e beni strumentali, è influenzata dalle vendite di mezzi di navigazione marittima registrate a novembre 2024; al netto di queste, si stima una flessione tendenziale meno ampia (da -3,3% a -1,7%). In un quadro di contrazioni diffuse, la riduzione congiunturale dell'import si deve in particolare ai minori acquisti di beni di consumo non durevoli; la sua flessione tendenziale, alle minori importazioni di energia. A novembre 2025 per l'interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, un'ampia riduzione congiunturale delle importazioni (-7,4%) mentre le esportazioni risultano stazionarie. La stazionarietà su base mensile dell'export è sintesi di un aumento delle vendite di beni strumentali (+4,2%) e beni intermedi (+0,7%) e di una riduzione delle esportazioni di energia (-9,2%), beni di consumo non durevoli (-3,5%) e durevoli (-1,1%). Dal lato dell'import, a esclusione di beni intermedi (+1,6%), si rilevano diminuzioni congiunturali diffuse, la più ampia per beni di consumo non durevoli (-21%). Nel trimestre settembre-novembre 2025, rispetto al precedente, l'export si riduce dello 0,4%; a contribuire sono le minori vendite di energia (-18,3%), beni di consumo durevoli (-4,0%) e beni strumentali (-3,7%), mentre crescono le esportazioni di beni intermedi (+5,0%) e beni di consumo non durevoli (+1,1%). Nello stesso periodo, l'import diminuisce dello 0,9%, per effetto dei minori acquisti di energia (-14,0%) e beni strumentali (-5,0%). A novembre 2025 l'export flette su base annua del 3,3% (era +4,1% a ottobre). La flessione tendenziale dell'export nazionale verso i mercati extra Ue si deve alle minori vendite di energia (-37,8%), beni di consumo durevoli (-27,2%), beni strumentali (-6,3%) e beni di consumo non durevoli (-1,2%); per contro, aumenta l'export di beni intermedi (+11,9%). L'import registra una flessione tendenziale più ampia (-11,3%), che riguarda tutti i raggruppamenti, tranne i beni intermedi (+0,9%), in contenuto aumento. A novembre 2025 si rilevano ampie riduzioni su base annua delle esportazioni verso Turchia (-41,1%), paesi Asean (-21,6%) e Regno Unito (-18,0%); si riducono anche le vendite verso paesi Mercosur (-5,8%) e Stati Uniti (-3,0%). Aumentano le esportazioni verso paesi Opec (+18,8%) e Svizzera (+12,2%). Le importazioni dai paesi Opec (-34,6%) registrano la contrazione tendenziale più ampia; diminuiscono anche gli acquisti da Svizzera (-14,1%), Regno Unito (-12,6%), Stati Uniti (-8,2%), Turchia (-6,8%) e Cina (-4,2%). Per contro, crescono le importazioni da paesi Asean (+19,4%), India (+2,7%) e paesi Mercosur (+2,6%). Nei primi undici mesi del 2025, la dinamica tendenziale dell'export verso i paesi extra Ue è positiva (+2%, +2,5% al netto dell'energia); quella dell'import è più sostenuta (+3,8%). L'avanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a +47,6 miliardi di euro, in calo rispetto a quello di 50,6 miliardi nello stesso periodo del 2024. pev (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
MARKET DRIVER VALUTE: possibile finestra tattica di debolezza dollaro in 2026 (Capital Group)
23/12/2025 10:35
MARKET DRIVER VALUTE: possibile finestra tattica di debolezza dollaro in 2026 (Capital Group)
MILANO (MF-NW)--I fattori strutturali che in passato sostenevano il dollaro sembrano indebolirsi. Negli ultimi anni, gli Stati Uniti si sono distinti per una crescita sostenuta nel lungo periodo, trainata da una solida spesa dei consumatori. Tuttavia, i dati più recenti mostrano un rallentamento della crescita che, unito a incertezze politiche, pressioni tariffarie e al raffreddamento del mercato del lavoro, mantiene l'economia in uno scenario di debolezza. "Questi cambiamenti potrebbero segnalare una finestra tattica di debolezza del dollaro Usa fino al 2026", commenta Jens Søndergaard, analista valutario di Capital Group. Al contrario, l'economia europea mostra un rinnovato slancio. "Prevediamo un apprezzamento dell'euro rispetto al dollaro con l'entrata in vigore degli stimoli fiscali tedeschi, mentre lo yen giapponese dovrebbe beneficiare della riduzione dei differenziali dei tassi reali", prosegue l'esperto. Tuttavia, la forte domanda di azioni statunitensi, in particolare dei titoli legati all'intelligenza artificiale, continua a rappresentare un importante sostegno per il dollaro. "Gran parte di questo capitale è affluito dal Giappone e dall'Europa", spiega Søndergaard, dove i bassi tassi di interesse e la crescita moderata hanno indirizzato gli investimenti verso gli asset statunitensi. "Ancora una volta, questo ciclo potrebbe cambiare, poiché gli investitori cercano opportunità al di fuori dei titoli azionari statunitensi altamente valutati. Allo stesso modo, se i titoli azionari statunitensi continuano a registrare risultati positivi, il dollaro potrebbe rimanere resiliente nonostante i venti contrari più ampi. Nel complesso, sta prendendo piede l'idea che il dollaro statunitense meriti uno sconto strutturale, determinato dai rischi per l'indipendenza della Fed, dalle vulnerabilità fiscali e dalle crescenti narrazioni sulla dedollarizzazione", conclude l'esperto. cba MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)