COMMENTO ENERGY: petrolio debole con focus su tensioni in MO
12/06/2025 08:38
COMMENTO ENERGY: petrolio debole con focus su tensioni in MO
MILANO (MF-NW)--I prezzi del petrolio trattano in calo dopo un forte rally nella giornata di ieri in scia alle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha affermato che il personale statunitense verrà spostato al di fuori dal Medio Oriente, sollevando il timore che un'escalation delle tensioni tra Isreale e Iran possa interrompere l'approvvigionamento di greggio della regione. Il Brent scivola dello 0,7% a 69,28 dollari al barile e il Wti dello 0,65% a 67,72 usd al barile.
Israele sta valutando la possibilità di intraprendere un'azione militare contro l'Iran, molto probabilmente senza il supporto degli Stati Uniti, nel corso dei prossimi giorni. Lo riporta Nbc citando cinque persone a conoscenza dei fatti. Tale mossa rappresenterebbe una rottura di Tel Aviv con l'amministrazione Trump, dopo che l'inquilino della Casa Bianca ha esortato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a non danneggiare i colloqui in corso tra Washignton e Teheran. Secondo due fonti, l'amministrazione americana ha ordinato a tutte le ambasciate situate a distanza di attacco da missili, aerei e altre risorse iraniani (incluse le missioni in Medio Oriente, Africa settentrionale ed Europa orientale) di inviare telegrammi con valutazioni sui pericoli e sulle misure per mitigare i rischi per gli americani e le infrastrutture statunitensi.
Trump ha affermato che il personale statunitense verrà trasferito fuori dal Medio Oriente perché "potrebbe essere un posto pericoloso", aggiungendo che gli Stati Uniti non permetteranno all'Iran di possedere un'arma nucleare.
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BORSA: commento di preapertura
12/06/2025 08:30
BORSA: commento di preapertura
MILANO (MF-NW)--Le principali piazze europee sono attese sotto la parità. Gli indici chiuso la scorsa seduta in territorio negativo, ad eccezione del Ftse di Londra, nonostante il raggiungimento di un accordo commerciale Usa-Cina, che tuttavia è ancora soggetto all'approvazione dei rispettivi leader.
Sul fronte dei dati macroeconomici, alle 14h30 è attesa la lettura sui prezzi alla produzione di maggio degli Stati Uniti (stima +2,6% contro +2,4% di aprile, sottolinea Antonio Tognoli di Cfo Sim), insieme alle richieste di sussidi settimanali alla disoccupazione (stima 241.000 contro 247.000 della scorsa settimana).
Commentando i dati di ieri sull'inflazione Usa, che è cresciuta meno delle attese del mercato a maggio, Tognoli spiega che "anche se l'inflazione fosse diminuita, siamo convinti che Powell non avrebbe comunque ridotto i tassi nel meeting del 18 giugno prossimo (secondo il FedWatch Tool il 100% dei trader non si aspetta nessuna riduzione). Il motivo è che la Fed vuole attendere di capire quali potrebbero essere gli effetti dei dazi non solo sull'inflazione, ma soprattutto sulla crescita economica e quindi il mercato del lavoro".
"Con scarsi dati economici in uscita questa settimana (a parte il Cpi Usa di maggio) e la Fed in un periodo di blackout in vista della riunione del 18 giugno, riteniamo che il probabile andamento del mercato azionario rimanga impostato al rialzo", ha affermato l'analista. "Per quanto riguarda gli ultimi utili del primo trimestre 2025, questi sono stati ampiamente positivi, in particolare per le aziende con una significativa esposizione a temi di crescita secolare durevoli come l'intelligenza artificiale".
esa
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