Usa: Lutnick (segr. Commercio), ceo settore auto sono a posto con dazi più alti rispetto al Giappone (Cnbc)
24/07/2025 19:06
Usa: Lutnick (segr. Commercio), ceo settore auto sono a posto con dazi più alti rispetto al Giappone (Cnbc)
MILANO (MF-NW)--Il segretario al Commercio statunitense Howard Lutnick ha dichiarato che i ceo delle principali case automobilistiche americane si sono detti "a posto" con il nuovo accordo commerciale siglato dal presidente Donald Trump con il Giappone, nonostante le critiche sul fatto che i dazi riservati a Tokyo potrebbero essere inferiori rispetto a quelli imposti su auto prodotte da aziende americane in Canada e Messico.
Lutnick, in un'intervista alla Cnbc, ha respinto le preoccupazioni sollevate dal gruppo di lobby American Automotive Policy Council, che rappresenta General Motors, Ford e Stellantis. "Oh mio Dio, è una cosa così ridicola", ha affermato, sostenendo che dietro le critiche ci sarebbero soltanto "addetti stampa che alimentano malumori", mentre i vertici aziendali si sarebbero detti "a posto con l'accordo". Lutnick ha dichiarato di averli personalmente contattati.
L'accordo con il Giappone, annunciato martedì da Trump, prevede un dazio del 15% sulle auto nipponiche esportate verso gli Stati Uniti, ben al di sotto dell'attuale 25% applicato a quelle provenienti da Messico e Canada. Inoltre, il Giappone si è impegnato a investire 550 miliardi di dollari negli Usa.
I titoli dei principali costruttori giapponesi — Toyota, Honda, Nissan e Mazda — sono schizzati al rialzo dopo l'annuncio dell'intesa, mentre quelli dei big di Detroit hanno reagito con preoccupazione. "Un accordo che impone dazi più bassi alle auto giapponesi, con pochissimo contenuto statunitense, rispetto a quelle costruite in Nord America con alta componente Usa, è un cattivo accordo per l'industria e i lavoratori americani", ha commentato Matt Blunt, presidente dell'American Automotive Policy Council.
Lutnick ha replicato sostenendo che le aziende statunitensi possono evitare i dazi semplicemente riportando la produzione entro i confini nazionali. "Dai, non ci sono dazi se costruisci negli Stati uniti. I produttori americani andranno benissimo in America, purché costruiscano negli Usa", ha affermato.
Nel frattempo, l'impatto delle tariffe sui conti delle case automobilistiche Usa comincia a farsi sentire. General Motors ha incluso nei target annuali un impatto negativo compreso tra 4 e 5 miliardi di dollari, confermando questa settimana un costo di 1,1 miliardi solo nel secondo trimestre. Stellantis ha invece comunicato lunedì di attendersi una perdita netta di circa 2,7 miliardi nella prima metà dell'anno, imputando parte del risultato proprio all'effetto delle nuove misure tariffarie.
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WALL STREET: commento di metà seduta
24/07/2025 18:33
WALL STREET: commento di metà seduta
MILANO (MF-NW)--I listini azionari statunitensi trattano contrastati a metà seduta mentre il focus degli investitori resta sulla stagione delle trimestrali. L'S&P 500 guadagna lo 0,10% e il Nasdaq Composite cresce dello 0,13%, sostenuti da un rialzo dell'1,2% di Alphabet dopo risultati trimestrali migliori delle attese. Il Dow Jones, invece, cede lo 0,57%, zavorrato da Ibm, che perde l'8% dopo aver deluso sul fronte dei ricavi software.
"Data la portata e l'influenza della big tech e dell'intelligenza artificiale, i conti di Alphabet rappresentano un buon vento a favore per un mercato che si interroga continuamente sulla reale redditività degli investimenti in AI", ha dichiarato Ross Mayfield, strategist di Baird, a Cnbc. "Almeno in questo avvio di stagione di trimestrali, Alphabet ha dato una risposta incoraggiante".
Intanto l'attenzione degli investitori si sposta anche sul fronte politico, dopo che la Casa Bianca ha annunciato che il presidente Donald Trump visiterà oggi la Federal Reserve, intensificando la sua campagna di pressione contro il presidente Jerome Powell. Si tratta della prima visita ufficiale di un presidente Usa alla banca centrale da quasi vent'anni.
Sul fronte macro, l'attività manifatturiera negli Stati Uniti ha mostrato un netto rallentamento a luglio, secondo la lettura flash dell'indice Pmi di S&P Global. L'indicatore si è attestato a 49,5 punti, in calo rispetto ai 52,9 di giugno e al di sotto delle attese degli analisti (52,7), segnando il livello più basso da sette mesi e indicando una contrazione del settore. Al contrario, il settore dei servizi ha evidenziato un'accelerazione. Il Pmi servizi preliminare è salito a 55,2 punti dai 52,9 precedenti, superando nettamente le attese di un modesto miglioramento a 53. L'indicatore tocca così un massimo da sette mesi e riflette un'espansione robusta dell'attività, in linea con i dati positivi della Fed di Richmond, ma in contrasto con quelli delle altre due banche centrali regionali.
Tra le notizie societarie:
- Tesla affonda del 9,4% dopo che la società ha archiviato il secondo trimestre del 2025 con risultati inferiori alle attese, segnando il terzo trimestre consecutivo di utili in calo. L'azienda automobilistica guidata da Elon Musk ha registrato un utile netto di 1,17 miliardi di dollari, in diminuzione del 16% rispetto agli 1,4 miliardi ottenuti nello stesso periodo del 2024. Anche il fatturato ha mostrato una contrazione, scendendo del 12% a 22,5 miliardi di dollari.
- Alphabet sale dell'1,2%. La società madre di Google e YouTube ha riportato un aumento dei ricavi trainato dalla crescita del settore cloud e ha rivisto al rialzo le previsioni di spesa in conto capitale per l'intero anno.
- American Airlines cala dell'8,4%. La compagnia aerea ha registrato risultati migliori del previsto nel secondo trimestre, grazie a una ripresa più forte del previsto nel settore dei viaggi di piacere e a una domanda costante nelle classi premium. Inoltre, ha confermato nuovamente le stime per il 2025.
- Blackstone sale del 5%. La società di investimento ha visto utili in aumento a 1,6 miliardi di dollari nel secondo trimestre dell'anno. In crescita anche il patrimonio totale in gestione, del 13% su base annua.
- Ibm perde il 7,65%. Le vendite di software del colosso del settore informatico hanno deluso le attese, nonostante il gruppo abbia registrato utili e ricavi al di sopra delle previsioni grazie ai progressi nel campo dell'intelligenza artificiale.
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