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TOP NEWS EUROPA: inflazione Eurozona scende al 2,1%, ma Bce non taglierà tassi
19/11/2025 18:00
TOP NEWS EUROPA: inflazione Eurozona scende al 2,1%, ma Bce non taglierà tassi
MILANO (MF-NW)--L'inflazione nell'Eurozona è scesa al 2,1% nel mese di ottobre, confermando le stime preliminari. Nonostante questo rallentamento, gli analisti ritengono poco probabile un intervento sui tassi da parte della Banca Centrale Europea. Al contrario, nel Regno Unito, sebbene l'indice dei prezzi al consumo rimanga al di sopra del target, i mercati prevedono un taglio da parte della BoE. INFLAZIONE EUROZONA SCENDE AL 2,1%, CORE AL 2,4% L'inflazione annua nell'area euro si è attestata al 2,1% a ottobre, in moderato calo dal 2,2% di settembre, secondo i dati finali pubblicati da Eurostat. La lettura è risultata in linea con la stima preliminare. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,2%, anche in questo caso confermando le attese degli analisti. L'inflazione core, che esclude le componenti più volatili di energia, alimenti, alcol e tabacco, è stata registrata al 2,4%, in linea con la lettura iniziale e invariata rispetto al mese precedente. Su base mensile, i prezzi al consumo core sono aumentati dello 0,3%. BCE MANTERRÀ TASSI INVARIATI NELLA PROSSIMA RIUNIONE Questa lettura conferma la valutazione di Oxford Economics, che sottolinea come l'indice dei prezzi al consumo continui a seguire una traiettoria discendente. Inoltre, gli esperti prevedono che l'inflazione scenderà sotto il 2% nel corso di questo trimestre e che rimarrà nettamente al di sotto del target del 2% della Bce nel prossimo anno, favorita sia dagli effetti di base sia dal calo dei prezzi dell'energia. "Tuttavia, non pensiamo che la nostra previsione di inflazione sotto il target sarà sufficiente a innescare un altro taglio dei tassi da parte della Bce", dichiara il senior economist Alexander Valentin. NEL REGNO UNITO, INVECE, I MERCATI PREVEDONO TAGLIO TASSI Queste previsioni contrastano con le aspettative per il Regno Unito dove l'inflazione è scesa al 3,6% in ottobre, rispetto al 3,8% di settembre. L'inflazione core è invece salita al 3,4%, pur mostrando un rallentamento rispetto al 3,5% di settembre. La Bank of England aveva precedentemente previsto che l'inflazione avrebbe raggiunto il picco del 4%, il doppio del target dell'Istituto, a settembre, per poi diminuire gradualmente nel corso del prossimo anno. Gli economisti si aspettano dunque che la Banca centrale tagli i tassi d'interesse alla prossima riunione di dicembre, poiché l'inflazione è in raffreddamento e la crescita resta ostinatamente fiacca. L'economia del Regno Unito si è espansa solo dello 0,1% nel terzo trimestre, secondo le stime preliminari pubblicate la scorsa settimana. cba/alb (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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COMMENTO BOND: titoli EM asset class con migliore performance da inizio anno
19/11/2025 17:45
COMMENTO BOND: titoli EM asset class con migliore performance da inizio anno
MILANO (MF-NW)--Le obbligazioni dei mercati emergenti (EM) sono state la classe di attività a reddito fisso con le migliori performance da inizio anno, con una significativa compressione degli spread di 50 punti base per il debito estero e una diminuzione di 50 punti base nel rendimento complessivo per il debito locale. Tuttavia, ci sono ancora aree di valore. Lo sottolinea Guillaume Tresca, Global Emerging Markets Strategist presso Generali Asset Management, puntualizzando che "innanzitutto il debito locale dei mercati emergenti è il più attraente. Infatti, il rendimento complessivo è vicino alla sua media storica, con i rendimenti di diversi paesi che offrono spread storicamente elevati rispetto ai Treasury statunitensi. I Paesi dell'America Latina (Brasile e Colombia) si distinguono, così come i Paesi dell'Europa centrale e orientale (Romania e Repubblica Ceca). Al contrario, i paesi asiatici sono appena attraenti. Per quanto riguarda il livello di cambio (FX), il quadro è più sfumato". L'esperto mantiene "la view di un indebolimento del dollaro, che supporterà le valute dei mercati emergenti a livello globale, ma diverse valute sono costose, come il pln e il cop. In Asia, invece, l'inr, lo cny e l'idr sono a buon mercato. In secondo luogo, gli spread sul debito estero dei mercati emergenti sono storicamente bassi, vicini ai minimi pluriennali. Tuttavia, sono moderatamente economici rispetto al credito statunitense e quindi il debito estero continuerà ad attrarre flussi di investimento da parte di investitori crossover statunitensi". "Il nostro focus rimane sui Paesi con rating BBB e BB che presentano spread elevati (Colombia, Romania e Costa d'Avorio) o che sono in traiettoria di upgrade (Marocco, Colombia e Paraguay)", conclude Tresca. alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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*BOND: spread Btp/Bund chiude a 74,236 punti base
19/11/2025 17:34
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Usa: scorte petrolio greggio in calo di 2,9 mln barili
19/11/2025 17:34
Usa: scorte petrolio greggio in calo di 2,9 mln barili
MILANO (MF-NW)--Le scorte di petrolio greggio negli Stati Uniti, comprese quelle della Strategic Petroleum Reserve (Spr), sono diminuite di 2,9 milioni di barili nella settimana terminata il 14 novembre, dopo un aumento di 7,2 milioni di barili registrato nella settimana precedente. Escludendo le scorte della Spr, le scorte commerciali di petrolio greggio sono calate di 3,4 milioni di barili, rispetto a un incremento di 6,4 milioni di barili nella settimana precedente e a fronte di una diminuzione prevista da Bloomberg di 1,7 milioni. Le scorte nella Spr sono aumentate di 500.000 barili, dopo un rialzo di 800.000 barili nella settimana precedente. Complessivamente, le scorte totali di petrolio greggio sono scese dello 0,3% rispetto alla settimana precedente, ma risultano ancora superiori dell'1,9% rispetto allo scorso anno. cba (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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COMMENTO ENERGY: diminuiscono scorte petrolio greggio
19/11/2025 17:25
COMMENTO ENERGY: diminuiscono scorte petrolio greggio
MILANO (MF-NW)-- I prezzi del petrolio trattano in ribasso, con il Brent che scende del 2% e il Wti del 2,21%. Le scorte di petrolio greggio negli Stati Uniti, comprese quelle della Strategic Petroleum Reserve (Spr), sono diminuite di 2,9 milioni di barili nella settimana terminata il 14 novembre, dopo un aumento di 7,2 milioni di barili registrato nella settimana precedente. Escludendo le scorte della Spr, le scorte commerciali di petrolio greggio sono diminuite di 3,4 milioni di barili, dopo un incremento di 6,4 milioni di barili nella settimana precedente. cba (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)