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MARKET DRIVER: Moltiply +1%, Equita Sim alza target price
11/09/2025 11:13
MARKET DRIVER: Moltiply +1%, Equita Sim alza target price
MILANO (MF-NW)--Equita Sim ha alzato da 58 a 60 euro il prezzo obiettivo su Moltiply (+1,08% a 42,05 euro), confermando la raccomandazione buy. Gli analisti hanno aumentato le loro stime 2025-2027 in media del 2% a livello di Ebitda e del 5% per quanto concerne l'Eps adjusted.
pl
paola.longo@mfnewswires.it
(fine)
MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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MARKET DRIVER: B.Mps, DB alza tp
11/09/2025 10:52
MARKET DRIVER: B.Mps, DB alza tp
MILANO (MF-NW)--Deutsche Bank ha alzato il prezzo obiettivo da 9,20 a 11 euro su B.Mps, confermando a buy il rating. "B.Mps ha ottenuto il controllo di Mediobanca, raggiungendo una partecipazione del 62%, un risultato che inizialmente sembrava quasi impossibile. L'offerta verrà riaperta dal 15 al 22 settembre, con un atteso incremento delle adesioni.
Questa elevata partecipazione in Mediobanca rappresenta un vantaggio per B.Mps, consentendo il pieno rilascio delle Dta (attività fiscali differite) attraverso il consolidamento di Mediobanca, con un impatto incrementale stimato superiore a 300 milioni di euro l'anno. Il consumo di capitale derivante dall'operazione risulta ridotto, con un Cet1 stimato intorno al 16% al momento dell'avvio" commenta l'analista Giovanni Razzoli. "Una fusione tra Mediobanca e B.Mps non è attualmente prevista, ma l'attuale livello di partecipazione potrebbe accelerare i processi di integrazione, migliorare la struttura patrimoniale e potenzialmente recuperare almeno parte dei 2,2 miliardi di euro di deduzioni patrimoniali legate ad Assicurazioni Generali, con ulteriori benefici per il Cet1 ratio" aggiunge.
edl
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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TOP NEWS ESTERO: la Bce è pronta a mantenere i tassi invariati (Vanguard Europe)
11/09/2025 10:52
TOP NEWS ESTERO: la Bce è pronta a mantenere i tassi invariati (Vanguard Europe)
MILANO (MF-NW)--Nella riunione di oggi pomeriggio la Bce dovrebbe mantenere i tassi d'interesse invariati al 2%.
"Il Pil dell'Eurozona del primo trimestre è stato rivisto al rialzo allo 0,6% (rispetto allo 0,3% delle proiezioni di giugno), trainato principalmente dall'Irlanda e dall'anticipo delle attività commerciali", afferma Josefina Rodriguez, economista di Vanguard Europe.
"Il Pil del secondo trimestre è cresciuto dello 0,1%, leggermente al di sotto della proiezione di giugno dello 0,2%. Questa debolezza è in linea con la nostra opinione che l'accelerazione delle attività commerciali in vista dei dazi nel primo trimestre sarebbe gradualmente rientrata. Prevediamo che il rallentamento dell'attività globale e l'elevata incertezza politica peseranno sulla domanda nella seconda metà dell'anno", puntualizza l'esperta.
"Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,2% a luglio, dal 6,3% di giugno. Prevediamo che lo slancio del mercato del lavoro subirà una battuta d'arresto, alla luce delle prospettive di crescita modeste e dei segnali provenienti dalle analisi prospettiche", prosegue l'analista. "Le retribuzioni negoziate sono aumentate notevolmente nel secondo trimestre, passando dal 2,5% su base annua al 4,0%. Tuttavia, l'aumento è stato interamente dovuto a fattori di base sfavorevoli. Continuiamo a prevedere un rallentamento della crescita salariale a livelli coerenti con l'obiettivo e il monitoraggio salariale della Bce suggerisce che la crescita salariale scenderà al di sotto del 2% entro la fine dell'anno".
"L'inflazione dei servizi è scesa al 3,1%, il livello più basso in oltre tre anni. Negli ultimi mesi l'inflazione ha oscillato intorno a livelli in linea con l'obiettivo. Ora", spiega Rodriguez, "vi è un rischio crescente di un'inflazione inferiore all'obiettivo entro la fine del 2026, dato che la crescita dovrebbe rimanere leggermente al di sotto del trend e la crescita salariale si è normalizzata (e dovrebbe diminuire ulteriormente). Anche la forza dell'euro eserciterà una pressione disinflazionistica sui prezzi dei beni".
"L'attuale aliquota tariffaria effettiva sull'Unione Europea è pari a circa il 10%. Il nostro scenario di base ipotizza un aumento al 15% entro la fine dell'anno, poiché prevediamo l'introduzione di dazi aggiuntivi su settori specifici quali metalli, prodotti farmaceutici e semiconduttori", aggiunge l'analista. "Le prospettive commerciali rimangono altamente incerte e la distribuzione dei risultati in Europa è ampia. La minaccia di un dazio statunitense del 30% aggiunge un rischio al ribasso sia alla crescita sia all'inflazione. Sebbene un accordo commerciale favorevole potrebbe ritardare un ulteriore allentamento, un'escalation spingerebbe probabilmente la Bce a operare tagli superiori a quelli attualmente previsti".
"La maggior parte dei membri del Consiglio direttivo ha indicato che la politica monetaria è calibrata in modo adeguato e che l'inflazione è sulla buona strada per raggiungere il 2% nel medio termine", conclude Rodriguez.
ava
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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TOP NEWS ESTERO: faro sull'indipendenza della Fed (Edmond de Rothschild Am)
11/09/2025 10:52
TOP NEWS ESTERO: faro sull'indipendenza della Fed (Edmond de Rothschild Am)
MILANO (MF-NW)--Il discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, al simposio economico di Jackson Hole ha posto l'accento sulla debolezza del mercato del lavoro piuttosto che sull'inflazione, anche se i prezzi potrebbero aumentare con la diffusione dei dazi più elevati.
"Powell ha dichiarato che, indipendentemente dalle cause alla base, il rallentamento del mercato del lavoro è ormai diventato il fattore che determinerà l'allentamento monetario. Tuttavia, l'impatto varia a seconda che il rallentamento derivi dall'offerta (brusco calo dell'immigrazione) o dalla domanda (politiche di assunzione caute)", afferma Benjamin Melman di Edmond de Rothschild Am.
"Il mercato si aspetta ora che la Fed normalizzi la sua politica monetaria verso il 3%. Nel frattempo", prosegue l'esperto, "l'indipendenza della Fed è minacciata. Il presidente Donald Trump e la sua amministrazione stanno ora esercitando pressioni su Lisa Cook affinché si dimetta (citando due mutui ipotecari dichiarati per due residenze primarie). Se l'amministrazione sostituirà Lisa Cook, il Consiglio della Fed comprenderà 4 membri nominati dal Presidente, su un totale di 7".
"Il mercato ha reagito in modo marginale a queste sfide all'indipendenza della Fed, nonostante la Banca centrale sia un pilastro del sistema economico e finanziario americano. La questione è se questa presa di potere possa portare a una 'visione Bessent' (favorevole a un taglio dei tassi di 150 punti base, che non è in contrasto con i risultati fondamentali della regola di Taylor ed è già più o meno anticipata dal mercato) o a una 'visione Trump' (che chiede un taglio dei
tassi del 30%)", spiega lo strategist.
"Perdere l'indipendenza è una cosa, perdere la credibilità è un'altra. Tuttavia, sarebbe pericoloso soffermarsi troppo su questa sottile distinzione e preferiamo credere che il rischio di ribasso del dollaro continuerà ad aumentare. Il ripristino della credibilità della svolta della Fed e le sfide all'indipendenza della Fed hanno creato un rischio di ribasso asimmetrico per il dollaro e i tassi a breve e medio termine negli Stati Uniti. La situazione", conclude Melman, "richiede prudenza sui tassi a lungo termine: se la Fed perdesse la sua indipendenza e successivamente la sua credibilità in un contesto di inflazione in aumento a causa dei dazi, e dato che le previsioni di inflazione delle famiglie non si sono ancora stabilizzate, non si può escludere un nuovo aumento dell'inflazione".
ava
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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FOCUS: la Bce è pronta a mantenere i tassi invariati (Vanguard Europe)
11/09/2025 10:50
FOCUS: la Bce è pronta a mantenere i tassi invariati (Vanguard Europe)
MILANO (MF-NW)--Nella riunione di oggi pomeriggio la Bce dovrebbe mantenere i tassi d'interesse invariati al 2%.
"Il Pil dell'Eurozona del primo trimestre è stato rivisto al rialzo allo 0,6% (rispetto allo 0,3% delle proiezioni di giugno), trainato principalmente dall'Irlanda e dall'anticipo delle attività commerciali", afferma Josefina Rodriguez, economista di Vanguard Europe.
"Il Pil del secondo trimestre è cresciuto dello 0,1%, leggermente al di sotto della proiezione di giugno dello 0,2%. Questa debolezza è in linea con la nostra opinione che l'accelerazione delle attività commerciali in vista dei dazi nel primo trimestre sarebbe gradualmente rientrata. Prevediamo che il rallentamento dell'attività globale e l'elevata incertezza politica peseranno sulla domanda nella seconda metà dell'anno", puntualizza l'esperta.
"Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,2% a luglio, dal 6,3% di giugno. Prevediamo che lo slancio del mercato del lavoro subirà una battuta d'arresto, alla luce delle prospettive di crescita modeste e dei segnali provenienti dalle analisi prospettiche", prosegue l'analista. "Le retribuzioni negoziate sono aumentate notevolmente nel secondo trimestre, passando dal 2,5% su base annua al 4,0%. Tuttavia, l'aumento è stato interamente dovuto a fattori di base sfavorevoli. Continuiamo a prevedere un rallentamento della crescita salariale a livelli coerenti con l'obiettivo e il monitoraggio salariale della Bce suggerisce che la crescita salariale scenderà al di sotto del 2% entro la fine dell'anno".
"L'inflazione dei servizi è scesa al 3,1%, il livello più basso in oltre tre anni. Negli ultimi mesi l'inflazione ha oscillato intorno a livelli in linea con l'obiettivo. Ora", spiega Rodriguez, "vi è un rischio crescente di un'inflazione inferiore all'obiettivo entro la fine del 2026, dato che la crescita dovrebbe rimanere leggermente al di sotto del trend e la crescita salariale si è normalizzata (e dovrebbe diminuire ulteriormente). Anche la forza dell'euro eserciterà una pressione disinflazionistica sui prezzi dei beni".
"L'attuale aliquota tariffaria effettiva sull'Unione Europea è pari a circa il 10%. Il nostro scenario di base ipotizza un aumento al 15% entro la fine dell'anno, poiché prevediamo l'introduzione di dazi aggiuntivi su settori specifici quali metalli, prodotti farmaceutici e semiconduttori", aggiunge l'analista. "Le prospettive commerciali rimangono altamente incerte e la distribuzione dei risultati in Europa è ampia. La minaccia di un dazio statunitense del 30% aggiunge un rischio al ribasso sia alla crescita sia all'inflazione. Sebbene un accordo commerciale favorevole potrebbe ritardare un ulteriore allentamento, un'escalation spingerebbe probabilmente la Bce a operare tagli superiori a quelli attualmente previsti".
"La maggior parte dei membri del Consiglio direttivo ha indicato che la politica monetaria è calibrata in modo adeguato e che l'inflazione è sulla buona strada per raggiungere il 2% nel medio termine", conclude Rodriguez.
ava
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