TOP NEWS ESTERO: commodities ai massimi storici, oro vicino ai 4.500 dollari l'oncia
23/12/2025 11:01
TOP NEWS ESTERO: commodities ai massimi storici, oro vicino ai 4.500 dollari l'oncia
MILANO (MF-NW)--L'oro ha raggiunto un massimo storico, avvicinandosi alla soglia dei 4.500 dollari l'oncia, sostenuto dalle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Venezuela e dalle aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. Gli investitori si sono rifugiati nei metalli preziosi come asset sicuri, e anche argento, rame, platino e palladio hanno registrato un forti rialzi. TENSIONI VENEZUELA E POLITICA MONETARIA SPINGONO RALLY ORO La scorsa settimana il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato un blocco di tutte le petroliere sanzionate in entrata e in uscita dal Venezuela. "Le tensioni tra Stati Uniti e Venezuela mantengono l'oro al centro dell'attenzione degli investitori come copertura contro l'incertezza", commenta Tim Waterer, Chief Market Analyst di Kcm Trade. Ulteriore sostegno al metallo giallo arriva dalle notizie secondo cui Trump potrebbe nominare un nuovo presidente della Federal Reserve entro l'inizio di gennaio, mentre i mercati scontano già due possibili tagli dei tassi il prossimo anno, in vista di una politica monetaria più accomodante. "Finché questi rischi strutturali persisteranno, l'oro dovrebbe continuare a registrare una forte domanda assicurativa, anche se cambiamenti politici imprevedibili potrebbero creare volatilità", commenta Hakan Kaya, gestore del fondo Neuberger Berman Commodities. ANCHE ARGENTO, RAME, PLATINO E PALLADIO REGISTRANO RIALZI Di conseguenza, l'oro spot è cresciuto dello 0,9% a 4.486,41 dollari l'oncia, dopo aver toccato in precedenza un massimo storico di 4.497,55 dollari. In questo contesto, i future sull'oro negli Stati Uniti con consegna a febbraio sono balzati dell'1,1% a 4.519,70 dollari. Anche l'argento spot ha registrato forti rialzi, salendo dell'1% a 69,70 dollari, dopo aver toccato un massimo storico di 69,98 dollari, con guadagni da inizio anno superiori al 141%, superando l'oro grazie a deficit di offerta, domanda industriale e afflussi di investimento. Il prezzo del rame ha raggiunto nuovi massimi, avvicinandosi alla soglia dei 12.000 dollari a tonnellata, mentre platino e palladio hanno esteso i loro guadagni. PREVISTI ULTERIORI RIALZI PER ORO E ARGENTO IN 2026 Nel 2025, il lingotto, tradizionale bene rifugio nei periodi di incertezza geopolitica ed economica, è salito di oltre il 70%, sostenuto da una potente combinazione di rischi geopolitici, scommesse sui tagli dei tassi, acquisti delle banche centrali, de-dollarizzazione e rinnovati afflussi negli Etf. Waterer ha osservato che gli acquirenti continuano a considerare i metalli preziosi come un modo efficace per diversificare i portafogli e preservare il valore, aggiungendo: "Non credo che siamo ancora arrivati al punto massimo per oro e argento". cba (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
Commercio extra Ue: avanzo novembre sale a 6,9 mld, deficit energetico cala a 3,1 mld (Istat)
23/12/2025 10:52
Commercio extra Ue: avanzo novembre sale a 6,9 mld, deficit energetico cala a 3,1 mld (Istat)
ROMA (MF-NW)--A novembre 2025 l'avanzo commerciale con i paesi extra Ue27 è pari a 6,918 miliardi di euro (+5,358 mld nello stesso mese del 2024). Il deficit energetico di 3,152 milioni è inferiore rispetto a un anno prima (-4,177 mld). L'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici sale da 9,536 mld di novembre 2024 a 10,070 mld di novembre 2025. Lo rileva l'Istat spiegando che a novembre, l'export verso i paesi extra Ue27 risulta stazionario su base mensile. Su base annua, la sua flessione, spiegata soprattutto dalle minori esportazioni di beni di consumo durevoli e beni strumentali, è influenzata dalle vendite di mezzi di navigazione marittima registrate a novembre 2024; al netto di queste, si stima una flessione tendenziale meno ampia (da -3,3% a -1,7%). In un quadro di contrazioni diffuse, la riduzione congiunturale dell'import si deve in particolare ai minori acquisti di beni di consumo non durevoli; la sua flessione tendenziale, alle minori importazioni di energia. A novembre 2025 per l'interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, un'ampia riduzione congiunturale delle importazioni (-7,4%) mentre le esportazioni risultano stazionarie. La stazionarietà su base mensile dell'export è sintesi di un aumento delle vendite di beni strumentali (+4,2%) e beni intermedi (+0,7%) e di una riduzione delle esportazioni di energia (-9,2%), beni di consumo non durevoli (-3,5%) e durevoli (-1,1%). Dal lato dell'import, a esclusione di beni intermedi (+1,6%), si rilevano diminuzioni congiunturali diffuse, la più ampia per beni di consumo non durevoli (-21%). Nel trimestre settembre-novembre 2025, rispetto al precedente, l'export si riduce dello 0,4%; a contribuire sono le minori vendite di energia (-18,3%), beni di consumo durevoli (-4,0%) e beni strumentali (-3,7%), mentre crescono le esportazioni di beni intermedi (+5,0%) e beni di consumo non durevoli (+1,1%). Nello stesso periodo, l'import diminuisce dello 0,9%, per effetto dei minori acquisti di energia (-14,0%) e beni strumentali (-5,0%). A novembre 2025 l'export flette su base annua del 3,3% (era +4,1% a ottobre). La flessione tendenziale dell'export nazionale verso i mercati extra Ue si deve alle minori vendite di energia (-37,8%), beni di consumo durevoli (-27,2%), beni strumentali (-6,3%) e beni di consumo non durevoli (-1,2%); per contro, aumenta l'export di beni intermedi (+11,9%). L'import registra una flessione tendenziale più ampia (-11,3%), che riguarda tutti i raggruppamenti, tranne i beni intermedi (+0,9%), in contenuto aumento. A novembre 2025 si rilevano ampie riduzioni su base annua delle esportazioni verso Turchia (-41,1%), paesi Asean (-21,6%) e Regno Unito (-18,0%); si riducono anche le vendite verso paesi Mercosur (-5,8%) e Stati Uniti (-3,0%). Aumentano le esportazioni verso paesi Opec (+18,8%) e Svizzera (+12,2%). Le importazioni dai paesi Opec (-34,6%) registrano la contrazione tendenziale più ampia; diminuiscono anche gli acquisti da Svizzera (-14,1%), Regno Unito (-12,6%), Stati Uniti (-8,2%), Turchia (-6,8%) e Cina (-4,2%). Per contro, crescono le importazioni da paesi Asean (+19,4%), India (+2,7%) e paesi Mercosur (+2,6%). Nei primi undici mesi del 2025, la dinamica tendenziale dell'export verso i paesi extra Ue è positiva (+2%, +2,5% al netto dell'energia); quella dell'import è più sostenuta (+3,8%). L'avanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a +47,6 miliardi di euro, in calo rispetto a quello di 50,6 miliardi nello stesso periodo del 2024. pev (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)