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MARKET DRIVER: Icop, Kepler Cheuvreux conferma buy
02/12/2025 15:55
MARKET DRIVER: Icop, Kepler Cheuvreux conferma buy
MILANO (MF-NW)--Kepler Cheuvreux conferma rating buy e tp di 20,5 euro su Icop dopo che il Panel di Borsa Italiana ha richiesto di aumentare il prezzo di offerta per Palingeo da 6 a 6,61 euro per azione. Gli esperti segnalano che le azioni Palingeo sono costantemente scambiate sopra i 6 euro dall'annuncio dell'offerta e il prezzo di chiusura di venerdì scorso era di 6,62 euro. Gli analisti ritengono che l'impatto sia trascurabile. Il nuovo prezzo implica un esborso maggiore di circa il 10% sul 39% del capitale non detenuto da FLS Holding. Complessivamente, il cash out aggiuntivo dovrebbe essere di circa 2,5 milioni di euro (pari allo 0,5% dell'attuale capitalizzazione di mercato di Icop). L'operazione rimane accrescitiva e la sua solida logica industriale intatta. fus (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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WALL STREET: commento di apertura
02/12/2025 15:43
WALL STREET: commento di apertura
MILANO (MF-NW)--I listini azionari statunitensi trattano in rialzo in apertura, con il Dow Jones che avanza dello 0,11%, l'S&P 500 dello 0,36% e il Nasdaq dello 0,74%. "Dopo un avvio di settimana caratterizzato da nervosismo sui mercati, complice gli sviluppi in Giappone (aumentata probabilità di un rialzo dei tassi) e le tensioni nel comparto criptovalute che hanno offerto il pretesto per prese di profitto sugli asset rischiosi, la seduta odierna si apre con un tentativo di consolidamento", sottolineano gli strategist di Mps. Mark Haefele, Chief Investment Officer di Ubs Global Wealth Management, sottolinea che i mercati globali hanno avviato dicembre in modo incerto, nel contesto di una vendita generalizzata delle criptovalute, con l'indice Msci All Country World in calo dello 0,4% nella giornata di ieri. Le flessioni delle azioni sono tuttavia arrivate dopo un notevole recupero registrato a novembre, quando gli investitori hanno riacquistato fiducia in ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. L'esperto evidenzia come, storicamente, le azioni abbiano espresso le migliori performance quando l'economia non è in recessione e la Banca centrale statunitense è impegnata in una fase di riduzione dei tassi. "Si ritiene che l'ultimo insieme di dati macroeconomici abbia confermato il contesto favorevole attuale. Il graduale indebolimento del mercato del lavoro mantiene intatto l'orientamento accomodante della Fed; la fase di rallentamento attualmente in atto nell'economia statunitense è considerata verosimilmente temporanea e la crescita globale dovrebbe accelerare nel 2026; inoltre, le solide aspettative di crescita degli utili dovrebbero sostenere ulteriori rialzi dei mercati azionari", conclude Haefele. Sul fronte macroeconomico, le vendite comparabili negli Stati Uniti, misurate dal Redbook, sono cresciute del 7,6% su base annua nella settimana terminata il 29 novembre, rispetto all'incremento del 5,9% della settimana precedente. Infine, sul fronte della politica monetaria, "anche se la Fed decidesse di fare una pausa a dicembre, è improbabile che il ciclo di allentamento sia giunto al termine. Il nostro scenario di base continua a prevedere un tasso di riferimento terminale compreso tra il 2,75% e il 3%. Tale livello potrebbe essere raggiunto nella prima metà del 2026 se le condizioni del mercato del lavoro non dovessero migliorare, oppure più tardi, dopo l'insediamento del nuovo presidente della Fed nel maggio 2026", afferma Martin Van Vliet, Global Macro Strategist di Robeco. Sul fronte societario: - le azioni di Credo Technology, che produce soluzioni di connettività ad alta velocità utilizzate nei data center, volano con un rialzo del 20,56% dopo che la società ha ampiamente superato le aspettative di Wall Street sugli utili e sui ricavi del secondo trimestre. - il titolo MongoDB registra un rialzo del 25,43% in apertura grazie ai solidi risultati del terzo trimestre. La società ha inoltre rivisto al rialzo la sua guidance per l'intero anno fiscale. cba (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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FOCUS: inflazione principale rischio del 2026 (Jp Morgan Am)
02/12/2025 15:34
FOCUS: inflazione principale rischio del 2026 (Jp Morgan Am)
MILANO (MF-NW)--Il rischio centrale per il 2026 negli Usa è l'inflazione. Secondo l'outlook per il prossimo anno di Jp Morgan Asset Management, presentato dalla strategist del gruppo Maria Paola Toschi, la combinazione di politica fiscale e monetaria espansiva, il calo della forza lavoro a causa della riduzione dell'immigrazione e le tariffe, rappresentano un mix in grado di aumentare il livello dei prezzi nell'economia americana. "I rischi di effetti di inflazione sembrano al momento sotto controllo, ma nel 2026 non è detto che resteranno bassi anche perché il nuovo governatore della Fed potrebbe continuare sul taglio dei tassi pur in presenza di una economia che cresce", spiega Toschi. BOLLA O NON BOLLA? Un'altra incognita per i mercati deriva dall'AI che quest'anno ha corso e ha trainato il rally degli indici azionari lasciando gli investitori alle prese con i timori di una bolla. Il peso delle prime 10 società dell'S&P 500 ha raggiunto il 45%, ma anche i profitti sono saliti al 34%. "In questo contesto è importante gestore con attenzione la concentrazione sul settore tecnologico Usa. Le valutazioni sono meno estreme rispetto alla bolla dot.com del 2000 e gli utili le sostengono, ma gli investimenti stanno iniziando a intaccare i flussi di cassa e i periodi di boom della spesa in conto capitale ha spesso la spiacevole tendenza a trasformarsi in fasi di contrazione", aggiunge Toschi. "E la domanda finale rimane la principale fonte di incertezza", prosegue Toschi. Ci si chiede poi se le big tech che sono oggi sulla cresta dell'onda potranno restare vincenti anche nei prossimi anni. Ad esempio Nvidia da inizio 2023 ha superato di gran lunga le stime trimestrali di ricavi e utili anche se quest'anno il divario rispetto alle attese si è attenuato. Tutto questo, sintetizza Toschi, "segnala che una delusione importante potrebbe avere effetti a catena sull'intero settore AI, con impatto anche sulla crescita economica. Quindi a oggi il tech Usa è comunque convincente, ma bisogna cavalcarlo con prudenza tenendo presente le alternative di diversificazione a livello globale". PAROLA D'ORDINE: DIVERSIFICARE Anche perché, come evidenzia l'outlook del gruppo, quest'anno la diversificazione regionale ha dato i suoi frutti grazie all'indebolimento del dollaro: il total return del mercato azionario Usa in euro è attorno al 7% rispetto al 18% dell'Europa, o addirittura al 105% dei titoli europei della difesa. C'è anche da dire che negli Usa le valutazioni sono ben oltre la media storica. La maggior parte dei mercati azionari sono cari a livello globale, a partire dagli Usa, ma ce ne sono alcuni più a buon mercato di altri come la Cina, il Giappone e l'Europa. Ed è proprio su queste aree che guarda Jp Morgan Am per bilanciare l'esposizione alla borsa americana. "Gli utili europei sono ora destinati a crescere e per la Cina la scelta del Paese di puntare sul comparto tecnologico è da guardare con interesse, mercati emergenti e Cina possono offrire esposizione alla tecnologia. Quanto al Giappone le prospettive sugli utili sono solidi anche se lo yen resta il principale fattore di rischio", aggiunge Toschi. Un'altra fonte di protezione dei portafogli può arrivare dai mercati privati: "Non bisogna temerli", dice Toschi. GLI ASSET CHE PROTEGGONO DI PIU' In sostanza se i rischi principali del 2026, ovvero inflazione e forte correzione dei titoli tecnologici Usa dovessero materializzarsi, avverte Toschi, "bisognerebbe inserire in portafoglio nel caso di fiammata inflazionistica attivi reali, indici azionari con forte esposizione alle materie prime, in caso di inflazione strutturale invece meglio puntare su real estate, bond inflation linked e oro. Con una bolla degli asset tecnologici, fari puntati su obbligazioni di alta qualità e di lunga durata come i T-Bond Usa e settori difensivi". pv MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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*Nasdaq: Composite in rialzo dello 0,46%
02/12/2025 15:33
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*Wall Street: Dow Jones in rialzo dello 0,28%
02/12/2025 15:32