FOCUS: Ferrari resta asset unico, da Gam uno sguardo alle fondamenta e al futuro del marchio
15/10/2025 18:52
FOCUS: Ferrari resta asset unico, da Gam uno sguardo alle fondamenta e al futuro del marchio
MILANO (MF-NW)--A detta di Flavio Cereda, Investment Director Luxury Brands di Gam, parlando della Ferrari, si continua a sottolineare il concetto di "esclusività per sempre" come fattore trainante della crescita a lungo termine, dato il costante aumento degli High Net Worth Individuals - i Paperoni - nel mondo, mentre il marchio oggi raggiunge solo l'1,2% di essi. C'era molta attesa per la Ferrari Elettrica. All'ultimo Capital Markets Day, la direzione si è impegnata a fondo per spiegare che si tratta di un concetto completamente nuovo con molte innovazioni tecniche mai viste prima. MESSAGGI STRATEGICI E POSIZONAMENTO DEL MARCHIO Le parole chiave sono state agilità, tradizione, esperienza di guida e coerenza, che secondo Ferrari garantiranno il futuro del marchio: "A quanto pare, oltre il 90% delle 330.000 auto prodotte in totale dal marchio sono ancora in circolazione", dice Cereda. Maranello ha aggiornato alcuni dati sui suoi clienti attivi, che secondo l'azienda sono ora 90.000, di cui 32.300 nuovi dal 2022, con un aumento del 45% del numero di collezionisti. L'età media di un proprietario di Ferrari è ora di 52 anni e non sta cambiando molto. Il piano precedente è stato completato con un anno di anticipo rispetto al previsto e la lista d'attesa ideale è di 20-24 mesi, ma rimane più lunga per molte auto, cosa che il management intende affrontare. Non si prevedono cambiamenti nella composizione geografica fino al 2030 e si prevede di lanciare in media quattro nuovi veicoli all'anno nei prossimi cinque anni. PROSPETTIVE FINANZIARIE Si prevede che i riacquisti e i dividendi distribuiti raggiungeranno un totale di 3,5 miliardi di euro entro il 2030, con un aumento del 40%, mentre il capitale circolante dovrebbe rimanere sostanzialmente neutro. Ferrari prevede di raggiungere la piena liquidità entro il 2030, nonostante la spesa sopra indicata. PREVISIONI E REAZIONE DEL MERCATO Come previsto, Ferrari ha aumentato le previsioni per il 2025. Tuttavia, il titolo ha perso il 15% dalla metà della mattinata, una volta resi noti gli obiettivi per il 2030. Cereda indica le ragioni 1. Il Cagr delle vendite del 5% è risultato inferiore alle aspettative del consensus che si attestavano tra 8 e il 10% (la nostra previsione era nella fascia alta di questa forchetta ma ora si colloca più probabilmente tra il 6 e il 7%). 2. Il margine Ebit del 30% è risultato inferiore di 200-250 punti base rispetto al consensus. La nostra analisi suggerisce che metà del calo sia dovuto al nuovo limite di spesa per la F1 fissato a 215 milioni di dollari contro gli attuali 135 milioni, che Ferrari ovviamente dovrebbe rispettare. Ma resta comunque un potenziale scostamento residuo. 3. Il consensus non sia stato gestito in modo adeguato, in particolare oltre il 2027: si trattava di un problema minore, ma comunque rilevante. In sintesi, sebbene il profilo di crescita di Ferrari resti solido, non ha soddisfatto aspettative molto elevate, determinando una revisione al ribasso del titolo sul mercato, forse inevitabile. IL PUNTO DI VISTA DI GAM La previsione di una crescita media annua composta superiore al 5% dei ricavi di Ferrari "ci sembra prudente. Riteniamo che molto probabilmente verrà superata, grazie alla solidità della pipeline di prodotti, nonostante una maggiore prudenza sui volumi per preservare l'esclusività. Confrontarla con il Cagr del 15% dal 2022 al 2026 (a fronte di una guidance del 10%) è fuorviante, poiché la strategia di allora, sotto la guida del nuovo ceo, era quella di aumentare in modo significativo i prezzi", sostiene Cereda. In prospettiva, aggiunge, "il potenziale rialzo dei prezzi sarà probabilmente limitato a incrementi a una cifra, salvo eccezioni per le supercar in edizione limitata. Le aspettative del consensus erano eccessive, riflettendo una scarsa comprensione della strategia di Ferrari. Il management avrebbe potuto fare di più per orientare le aspettative già all'inizio dell'anno. La cessione da parte dell'azionista di riferimento Exor (la holding della famiglia Agnelli) nel primo trimestre, a posteriori, non ha certo aiutato. La guidance di margine Ebit superiore al 30% implica un gap di poco superiore ai 100 punti base rispetto al consensus; una volta rettificata per l'aumento del tetto di spesa della F1, questo divario potrebbe ridursi, considerando lo storico di risultati superiori alla guidance". Questo lascia intendere "un possibile mancato raggiungimento degli obiettivi - ma di entità limitata. Il problema è che è stato del tutto inatteso e troppo pochi si sono informati sui cambiamenti regolamentari in F1. A nostro avviso, la guidance è eccessivamente prudente, ma ovviamente non avremo conferme per almeno due anni; è comunque interessante che si parli di almeno il 30%. Il cash flow appare solido e i piani di distribuzione/dividendi e buyback sembrano anch'essi molto robusti". FERRARI RESTA ASSET UNICO Ferrari rimane "un asset unico che per la prima volta ha spaventato gli investitori con una previsione eccessivamente cauta", chiosa Gam, "ma nessuna delle sue caratteristiche fondamentali è stata influenzata, semmai il contrario, dato che i volumi rimangono contenuti e i valori di rivendita dovrebbero mantenersi buoni. Ci vorrà del tempo per recuperare il colpo, ma non si tratta di un profit warning. Piuttosto, indica una leggera discrepanza tra la realtà e alcune ipotesi eccessivamente ottimistiche da parte dei venditori. Riteniamo che Ferrari sia un'azienda di alta qualità". fus (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
WALL STREET: commento di metà seduta
15/10/2025 18:34
WALL STREET: commento di metà seduta
MILANO (MF-NW)--Le trimestrali dei big di Wall Street riportano l'ottimismo sui mercati: il Dow Jones sale dello 0,25%, l'S&P 500 dello 0,55% e il Nasdaq Composite dello 0,8%. Le principali banche americane hanno pubblicato numeri che stanno compensando i timori legati alle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina. C'è un "clima più disteso sui mercati, nonostante le persistenti incertezze legate alle tensioni" commerciali "tra Stati Uniti e Cina", affermano gli strategist di Mps. A questo, proseguono gli esperti, si aggiunge il fatto che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell "ha lasciato intendere la possibilità di un ulteriore taglio dei tassi di interesse da 25 punti base nella riunione di fine mese, sottolineando il rallentamento delle assunzioni e il rischio di un ulteriore deterioramento economico. Powell ha inoltre anticipato che nei prossimi mesi la Fed potrebbe sospendere il processo di riduzione del bilancio (QT)". Al momento, "il mercato statunitense appare leggermente sopravvalutato, con preoccupazioni legate alle valutazioni elevate e a possibili eccessi nel settore dell'AI. Tuttavia, dal punto di vista fondamentale, l'ambiente resta solido, soprattutto considerando il prossimo anno", affermano gli strategist di Unicredit. In questo contesto, e a meno di battute d'arresto temporanee, gli esperti non vedono "fattori dirompenti, ma piuttosto un sostegno continuo derivante dalla solida crescita degli utili aziendali negli Stati Uniti". Sul fronte societario: - le azioni di Morgan Stanley salgono del 5,51% grazie a utili e ricavi superiori alle attese. La banca ha registrato un utile di 2,8 dollari per azione su ricavi di 18,22 miliardi di dollari, mentre gli analisti intervistati da Lseg avevano previsto un profitto di 2,1 dollari per azione su ricavi di 16,7 miliardi di dollari. - le azioni di Bank of America salgono del 4,9% dopo che il colosso bancario ha riportato risultati migliori delle attese degli analisti. La società ha guadagnato 1,06 dollari per azione su ricavi di 28,24 miliardi di dollari, rispetto alle stime di 95 centesimi per azione su ricavi di 27,5 miliardi di dollari. I risultati sono stati sostenuti dai forti ricavi del settore investment banking. - Abbott cede il 3% dopo i conti trimestrali. La società ha riportato numeri in linea con il consenso e ristretto la forchetta sull'Eps adjusted atteso per l'intero anno in un intervallo compreso tra 5,12 e 5,18 dollari per azione, rispetto ai 5,10 e 5,20 dollari previsti in precedenza. Le stime di FactSet prevedevano 5,15 dollari. bon (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)