MARKET DRIVER: future WS in lieve rialzo, faro su trimestrali
22/10/2025 12:34
MARKET DRIVER: future WS in lieve rialzo, faro su trimestrali
MILANO (MF-NW)--I future sui listini azionari statunitensi trattano in lieve rialzo, con quello sul Dow Jones che avanza dello 0,16% e quello sull'S&P 500 dello 0,18%. Il presidente americano, Donald Trump, ha commentato il suo previsto incontro con l'omologo cinese Xi Jinping della prossima settimana, affermando che "forse non avverrà". La dichiarazione ha alimentato incertezze sulle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che potrebbero portare a tariffe più elevate e a nuove criticità per l'industria dei semiconduttori. Tuttavia, gli investitori restano ottimisti sul fatto che la raffica di prossimi risultati trimestrali possa fornire il nuovo impulso di cui i titoli statunitensi hanno bisogno per proseguire il rally. I risultati di Tesla, attesi dopo la chiusura dei mercati, daranno il via alla stagione di bilanci molto attesa per il gruppo dei "Magnifici Sette" (le mega-cap tecnologiche). Secondo FactSet, oltre tre quarti delle società dell'S&P 500 che hanno già pubblicato i risultati hanno superato le aspettative. Il report sull'indice dei prezzi al consumo di settembre, in uscita venerdì, è un altro evento chiave atteso dai trader questa settimana, soprattutto perché tutti gli altri dati economici sono stati sospesi durante lo shutdown del governo statunitense. I numeri sull'inflazione forniranno ai banchieri centrali ulteriori indicazioni in vista della riunione di fine ottobre. I mercati prevedono ampiamente che la Federal Reserve annunci una riduzione dei tassi di interesse di 25 punti base, probabilmente seguita da un altro taglio a dicembre. alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
FOCUS: timori di bolla, anche per l'oro (Gam)
22/10/2025 12:20
FOCUS: timori di bolla, anche per l'oro (Gam)
MILANO (MF-NW)--"L'aumento vertiginoso dei prezzi del settore tecnologico fa temere l'affastellarsi delle condizioni tipiche delle bolle", commenta Carlo Benetti, Market Specialist di Gam. "Se è vero che la diffidenza e lo scetticismo aiutano a tenere le cose sotto controllo, è altrettanto vero che negli ultimi dodici mesi sono state principalmente le società impegnate nella parte più avanzata della frontiera della conoscenza a beneficiare del favore degli investitori. Il sostegno dato alle tante, giovani aziende dell'Ai ha trainato l'intero listino e crescono i paragoni con l'euforia della fine degli anni Novanta, quando deflagrarono due bolle, quella delle dot com e quella del sovrainvestimento nel decennio precedente". PREOCCUPANO MEGA CAP E ESPOSIZIONE RECORD DELLE FAMIGLIE AMERICANE Sono due le caratteristiche dei listini americani ritenute insidiose dall'esperto; la prima riguarda il fatto che "le performance sono dovute a poche aziende, in particolare le mega-cap tecnologiche/Ai". Il timore è che "quando quelle aziende deluderanno, ne soffrirà l'intero mercato". L'altra concentrazione ritenuta pericolosa riguarda "l'esposizione record delle famiglie americane al mercato azionario, i forti rendimenti alimentano un ingannevole effetto 'Fomo', la paura di restare fuori dalla festa". ALLARMA ANCHE INDICE S&P 500 "I segnali di preoccupazione non mancano anche osservando l'indice S&P 500 nella sua interezza; il suo rapporto Cape (Cyclically Adjusted Price-to-Earnings, cioè il rapporto prezzo/utili aggiustato su dieci anni) è prossimo al valore di 40x, storicamente alto: se da una parte vale l'argomento delle potenzialità di margini e crescita delle società tecnologiche, dall'altro lato si prefigurano rendimenti azionari più bassi". SI PARLA DI BOLLA ANCHE PER L'ORO "Si parla di bolla anche per l'oro", continua Benetti, "benché il metallo giallo sia 'nel mezzo di una bolla che dura da 6.000 anni' ha scritto un ex banchiere centrale". Inoltre, fa notare l'esperto, il prezzo, che si attesta oltre i quattromila dollari è "irragionevole se confrontato con il suo valore intrinseco insignificante (sul totale di 216.265 tonnellate di riserva di oro fuori terra a fine 2024, la domanda di consumo per la gioielleria rappresentava 97.149 tonnellate, il 45%), ma spiegabile se messo in relazione con la domanda di sicurezza degli investitori, sia individuali che pubblici. Le banche centrali dei paesi Brics ed emergenti dal 2022 hanno aumentato le proprie riserve auree di oltre mille tonnellate all'anno". ECONOMIA REALE: TARIFFE, LIMITAZIONI DELL'EXPORT E DEBITO Impensierisce anche l'economia reale: "i venti contrari alla crescita sono alimentati dalle tariffe, dalle limitazioni all'export delle terre rare da parte della Cina, dai livelli del debito, una sorta di faglia di Sant'Andrea che attraversa nascostamente le economie e che comprime la capacità di ricorrere a stimoli fiscali". LA DEBOLEZZA DEL DOLLARO "L'euro", commenta Benetti, "si è apprezzato quest'anno di circa il 15% sul dollaro (rispetto alla media storica con le principali valute, l'euro è ai valori più alti da venticinque anni) e all'orizzonte si prefigura la possibilità di una Federal Reserve più sensibile all'amministrazione e, se così fosse, la politica dei tassi potrebbe diventare più accomodante e la configurazione della curva, orientata da considerazioni extra-economiche, potrebbe farsi erratica". L'INSIEME DEI DATI CREA INCERTEZZA CRONICA L'esperto osserva che l'insieme di questi dati crea un insieme preoccupante "Wall Street oscilla tra la fede cieca nella tecnologia e la consapevolezza che la melodia potrebbe interrompersi da un momento all'altro. La debolezza del dollaro raffredda gli entusiasmi dell'export europeo, sposta il ritmo dell'economia come un cambio di tonalità improvviso. L'incertezza si è cronicizzata, ci troviamo tutti, gestori, consulenti, investitori in uno stato di smarrimento: da un lato ci sono le valutazioni tirate, dall'altra l'incertezza sui tassi, da una parte l'innovazione che procede, dall'altra gli eccessi negli investimenti e nelle aspettative". NECESSARIO ALLARGARE LA FINESTRA TEMPORALE E DIVERSIFICARE INVESTIMENTI Tra gli investitori, lo scenario tratteggiato viene percepito come contraddittorio e diventa complesso "resistere alla tentazione di fare qualcosa o fare qualcosa di diverso, ma si tratta di desiderio di azione dettato più dall'emozione che dalla strategia". "La fedeltà alla strategia di investimento di lungo termine e gli ammonimenti della finanza comportamentale sono più preziosi di qualsiasi esercizio previsivo", conclude Benetti, "occorre allargare la finestra temporale e pensare in termini pluriennali, con obiettivi di vita; è importante diversificare lo spazio (le asset class diverse per area geografica) senza trascurare la diversificazione del tempo (gli orizzonti temporali e gli obiettivi del risparmio). Restituire la primazia al metodo significa riconoscere, con umiltà, che non si decide tutto oggi, che non si capisce tutto subito. E allora va bene sentirsi smarriti, lo siamo un po' tutti, ma lo smarrimento deve essere lo stimolo per ragionare sulla diversificazione del portafoglio con meno rumore, con più lucidità, con un orizzonte che si amplia. Se riusciamo in questo esercizio, magari con l'aiuto di un consulente esperto, riusciremo a navigare queste acque complesse senza perdere di vista l'obiettivo: non solo rendimenti, ma protezione del futuro". cba (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
MARKET DRIVER: Novo Nordisk -3%, Ubs conferma neutral
22/10/2025 12:12
MARKET DRIVER: Novo Nordisk -3%, Ubs conferma neutral
MILANO (MF-NW)--Il prossimo 14 novembre si terrà l'assemblea generale straordinaria dei soci di Novo Nordisk: il board si è dimesso dopo la mancata intesa tra la società e la controllante in merito alla governance. Gli analisti di Ubs si focalizzano sui messaggi emersi dalla call, a partire dall'intenzione di accelerare sull'inserimento di competenze ad hoc nel board per accelerare la traiettoria di crescita, in particolare nel segmento dei farmaci per diabete e obesità. Inoltre, tra i due board non c'è stato alcun disaccordo specifico sulla strategia, bensì sui tempi del rinnovo del cda: la Fondazione avrebbe voluto un cambiamento significativo più rapido con l'assemblea generale del 2026, mentre il cda di Novo Nordisk puntava a una transizione più graduale. Si tratta, insomma, della stessa divergenza alla base della scelta del nuovo ceo in estate. "Nonostante la sorpresa di assistere a un cambiamento così significativo, riteniamo che la logica strategica di Novo di integrare le competenze del cda sia un passo sensato", commentano gli analisti. "Molte delle nostre recenti conversazioni con gli investitori hanno sollevato la mancanza di esperienza dei consumatori statunitensi in Novo e il potenziale svantaggio che ciò potrebbe comportare in un mercato statunitense dell'obesità sempre più consumistico. La Fondazione e il nuovo cda sostengono chiaramente Mike Doustar come nuovo ceo. Attendiamo i risultati del terzo trimestre (5 novembre) per un aggiornamento della strategia da parte del nuovo ceo e per eventuali dettagli sui cambiamenti nella struttura operativa e/o nella leadership, anche per rispondere alla necessità di aggiungere competenze incentrate sui consumatori all'interno di Novo Nordisk", conclude Ubs. A Copenaghen il titolo prosegue la caduta libera: dopo il -1,3% della vigilia, tratta in calo di oltre il 3%. bon (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)