MARKET DRIVER: Giappone, asset sotto pressione per politiche reflazionistiche (Rbc BlueBay Am)
21/11/2025 11:18
MARKET DRIVER: Giappone, asset sotto pressione per politiche reflazionistiche (Rbc BlueBay Am)
MILANO (MF-NW)--Gli asset giapponesi stanno subendo forti pressioni a causa delle politiche accomodanti promosse dal Primo Ministro, Sanae Takaichi, nel tentativo di stimolare la crescita nominale del Pil. Questo approccio reflazionistico, commenta Mark Dowding, Fixed Income Cio di Rbc BlueBay Am, presenta delle criticità in quanto oggi l'economia giapponese è caratterizzata da un'inflazione troppo elevata. Di conseguenza, prosegue l'esperto, "una strategia che mira ad aumentare ulteriormente l'inflazione, quando l'indice dei prezzi al consumo è rimasto sopra il target al 3% negli ultimi tre anni, appare decisamente mal concepita". Collegando il desiderio di una crescita nominale superiore ai rendimenti obbligazionari al fine di ridurre il rapporto debito/Pil, spiega Dowding, "emerge la sensazione che Takaichi stia di fatto segnalando l'intenzione di inflazionare il debito sovrano giapponese". I mercati obbligazionari hanno reagito negativamente a questa prospettiva, spingendo i rendimenti di lunga durata verso nuovi massimi. cba (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
MARKET DRIVER: spread debito/Pil tra Italia e Francia diminuirà ma resterà sostanziale (Scope R.)
21/11/2025 11:08
MARKET DRIVER: spread debito/Pil tra Italia e Francia diminuirà ma resterà sostanziale (Scope R.)
MILANO (MF-NW)--"Nel breve termine e in assenza di shock, le dinamiche fiscali dell'Italia sono più favorevoli grazie al suo avanzo primario determinato da un efficace consolidamento fiscale, dalla stabilità politica e dalla prevista continuità delle politiche, probabilmente dopo le elezioni generali del dicembre 2027", affermano gli analisti di Scope Ratings. "Sebbene il piano di bilancio 2026-28 preveda tagli fiscali per i redditi medi, l'avanzo primario dell'Italia aumenterà costantemente fino a superare l'1,8% entro il 2030 dallo 0,5% del Pil nel 2024 in uno scenario di base, portando alla stabilizzazione del rapporto debito pubblico/Pil a un livello ancora elevato del 136%, mitigando in parte le preoccupazioni relative alla sostenibilità del debito", aggiungono gli esperti. Su questa base, concludono da Scope Ratings, "la nostra proiezione è che il differenziale tra il rapporto debito/Pil della Francia e quello dell'Italia diminuirà gradualmente, ma rimarrà sostanziale, attestandosi in media a circa 15 punti percentuali entro il 2030". alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
TOP NEWS ESTERO: Eurozona continua a crescere grazie ai servizi
21/11/2025 11:01
TOP NEWS ESTERO: Eurozona continua a crescere grazie ai servizi
MILANO (MF-NW)--Gli indici Pmi preliminari di novembre segnalano che l'attività economica dell'Eurozona continua a crescere in modo elevato. Anche le aziende monitorate si sono mostrate maggiormente positive sulle previsioni per il prossimo anno, ma l'espansione dei nuovi ordini è rallentata e l'occupazione è rimasta invariata dopo il rialzo di ottobre. Con il nuovo aumento dei costi manifatturieri, le spese sostenute dalle aziende hanno indicato il più rapido incremento in otto mesi. I prezzi di vendita sono invece saliti solo modestamente ed al tasso più debole da poco più di un anno. Nel dettaglio il Pmi composito redatto da S&P Global si è attestato a 52,4 punti, diminuendo solo lievemente rispetto ai 52,5 di ottobre, registrando quindi un'altra solida crescita mensile dell'attività economica. Quest'ultima espansione è tra le più elevate degli ultimi due anni e mezzo. Salgono ad 11 i mesi consecutivi in cui la produzione ha segnalato una crescita. L'espansione complessiva dell'attività economica ha continuato a focalizzarsi nei servizi, dove ha registrato la crescita più rapida da un anno e mezzo. Solo lieve è invece il rialzo della produzione manifatturiera di novembre, al tasso più lento (lo stesso di marzo) dell'attuale sequenza di espansione di 9 mesi. IL QUADRO DI GERMANIA E FRANCIA A novembre, la Germania ha continuato a registrare un'espansione, anche se a un tasso rallentato rispetto ad ottobre. Nel frattempo, i dati francesi sull'attività si sono avvicinati alla stabilizzazione, grazie alla spinta del ritorno alla crescita del terziario. Tuttavia, la migliore prestazione di novembre si osserva nel resto dell'Eurozona, dove la produzione ha indicato un forte aumento, il più rapido dall'aprile del 2023. IL MANIFATTURIERO ARRANCA "Da mesi il settore manifatturiero dell'Eurozona è rimasto in una situazione di calma piatta senza seguire un percorso chiaro, con la produzione che ha registrato una leggera ripresa da marzo di quest'anno, ma in un contesto generale che durante questo periodo non ha riportato alcun miglioramento. Le aziende continuano a fare i conti con la debolezza della domanda, che a sua volta si manifesta in un lieve calo dei nuovi ordini. In questo scenario, le imprese hanno ridotto sia le scorte di beni intermedi che di prodotti finiti in maniera ancora più netta rispetto al mese precedente, e ciò, significa che il ciclo delle scorte continua a non mostrare segnali di ripresa. Siamo ancora a diversi mesi, e forse anche trimestri, da un'espansione sostenuta nel settore manifatturiero", afferma Cyrus de la Rubia, Chief Economist di Hamburg Commercial Bank. In merito al settore manifatturiero, prosegue l'esperto, "con un calo significativo dei propri indici, la Germania e la Francia si stanno dirigendo verso la stessa direzione, sfortunatamente quella sbagliata. Nelle due maggiori economie dell'Eurozona, le aziende stanno risentendo del calo degli ordini. In termini di produzione, la Germania resta appena all'interno del territorio di espansione, mentre in Francia il calo produttivo è di recente accelerato. Se nel lungo termine, la situazione politica dovesse stabilizzarsi, le aziende sarebbero probabilmente più libere di investire, con un conseguente aumento della produzione. La situazione politica rimane però complicata, il che significa che è improbabile che l'Eurozona riceva impulsi positivi da questo trimestre nel breve termine". TERZIARIO E' BARLUME DI SPERENZA Nell'Eurozona, aggiunge de la Rubia, "il settore dei servizi rappresenta un barlume di speranza e, sebbene la crescita dell'attività economica in Germania abbia subito un forte rallentamento, i fornitori di servizi francesi sono tornati a segnare una crescita. Detto questo, l'Eurozona sta nel complesso più o meno mantenendo un tasso di espansione relativamente elevato. Se il settore manifatturiero sta frenando l'espansione, l'impatto elevato che il settore dei servizi ha nell'economia complessiva alimenta la possibilità che l'Eurozona nel suo insieme possa crescere più rapidamente in quest'ultimo trimestre rispetto al terzo. L'inflazione più rapida dei costi nel terziario difficilmente sarà vista di buon occhio dalla Bce. Detto questo, l'inflazione dei prezzi di vendita di questo settore è allo stesso tempo rallentata. Tutto sommato, i problemi dei responsabili della politica monetaria, che prestano particolare attenzione al tasso di inflazione tra i fornitori di servizi, dovrebbero diminuire e non vi è alcun motivo per inasprire la politica monetaria. Prevediamo quindi che a dicembre i tassi di interesse rimarranno invariati", conclude l'economista. OXFORD ECONOMICS INVITA ALLA CAUTELA "Il Pmi composito dell'Eurozona è rimasto sostanzialmente invariato a novembre, a un livello ragionevole, in linea con la sua media di lungo periodo. Ciò mantiene vive le speranze di un possibile aumento dello slancio di crescita dell'Eurozona, ma continuiamo a ritenere che sia necessaria prudenza. La stabilità a livello di Eurozona ha mascherato tendenze divergenti nelle due maggiori economie. Il Pmi tedesco ha annullato gran parte del guadagno del mese scorso, tra una moderazione nella crescita dei servizi e un rinnovato calo del manifatturiero. Nel frattempo, il Pmi francese si è attestato vicino al livello di riferimento dei 50 punti, dopo aver segnalato una solida contrazione a ottobre", afferma Ricardo Amaro, Lead Economist di Oxford Economics. Per l'esperto, "i dati odierni, in parte confusi, rafforzano la nostra sensazione che sia troppo presto per essere ottimisti riguardo alle prospettive a breve termine dell'economia dell'Eurozona. La mancanza di un chiaro motore di crescita e la debolezza persistente dei dati concreti confermano la nostra opinione". alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)