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*Borsa Kuala Lumpur: Klci chiude a -0,79% a 1.598,93 punti
18/09/2025 11:15
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MARKET DRIVER: negli Usa mercato del lavoro in affanno e la Fed taglia i tassi (Moneyfarm)
18/09/2025 11:12
MARKET DRIVER: negli Usa mercato del lavoro in affanno e la Fed taglia i tassi (Moneyfarm)
MILANO (MF-NW)--La Federal Reserve ha effettuato il primo taglio del 2025, riducendo il tasso d'interesse di riferimento di 25 punti base. "È il primo allentamento dopo il ciclo di rialzi più aggressivo degli ultimi quarant'anni e arriva con l'obiettivo di sostenere un mercato del lavoro che mostra segnali di rallentamento, con le richieste di sussidi di disoccupazione che hanno raggiunto i livelli più alti degli ultimi quattro anni", afferma Richard Flax, strategist di Moneyfarm. "Così, nonostante in agosto i prezzi al consumo siano cresciuti del 2,9% su base annua, i policymaker hanno deciso di mettere momentaneamente in secondo piano le pressioni inflazionistiche. La mossa della Fed dovrebbe riportare un po' di ottimismo sui mercati, favorendo soprattutto gli asset più rischiosi e sostenendo i listini azionari. Famiglie e imprese americane possono tirare un momentaneo sospiro di sollievo", conclude l'esperto, "ma il messaggio di fondo della Banca Centrale resta improntato alla prudenza, più che a un cambio di rotta verso una politica monetaria fortemente espansiva".
ava
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MARKET DRIVER: Cellularline, Isp la vede a 4,1 euro
18/09/2025 11:11
MARKET DRIVER: Cellularline, Isp la vede a 4,1 euro
MILANO (MF-NW)--Intesa Sanpaolo ha ridotto da 4,7 a 4,1 euro il prezzo obiettivo su Cellularline, livello che resta ampiamente al di sopra degli attuali prezzi di Borsa dell'azione (+0,7% a 2,86 euro). La raccomandazione è confermata a buy. "Dopo diversi trimestri di crescita costante dei ricavi, la performance del gruppo nel secondo trimestre è stata influenzata dalla debolezza macroeconomica e della domanda internazionale. Tuttavia, la continua riduzione dell'indebitamento e le nuove partnership dimostrano, a nostro avviso, la capacità del management di preservare la solidità finanziaria e di perseguire iniziative di crescita selettive", commentano gli analisti.
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Germania: incertezza fa contrarre economia in quasi tutti gli stati federali (Ifo)
18/09/2025 11:09
Germania: incertezza fa contrarre economia in quasi tutti gli stati federali (Ifo)
MILANO (MF-NW)--Nel secondo trimestre del 2025, la produzione economica è diminuita in 14 stati federali tedeschi rispetto al trimestre precedente, secondo nuove stime dell'istituto Ifo. La Sassonia-Anhalt ha registrato il calo più marcato, pari al -1,1%, seguita dalla Bassa Sassonia (-0,7%) e da Brema (-0,5%).
"A causa dell'incertezza legata alla politica tariffaria statunitense all'inizio dell'anno, molte imprese hanno anticipato i loro acquisti al primo trimestre", afferma l'esperto dell'Ifo Robert Lehmann. "Queste attività sono poi venute a mancare nel secondo trimestre".
I ripetuti annunci e sospensioni dei dazi incidono in misura molto diversa sui singoli settori economici e dunque anche sugli stati federali. Ciò risulta particolarmente evidente nel confronto tra l'industria chimica, quella automobilistica e la meccanica, per le quali gli Stati Uniti rappresentano un mercato di sbocco importante.
Tuttavia, Renania-Palatinato e Saarland hanno fatto eccezione al calo del secondo trimestre: qui la produzione economica è aumentata leggermente dopo un avvio d'anno debole. "In questi due stati federali, il clima economico dell'Ifo per l'industria e il commercio si è recentemente schiarito maggiormente. Inoltre, le vendite industriali hanno avuto un andamento migliore rispetto agli altri stati federali", conclude Lehmann.
alb
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TOP NEWS ESTERO: migliora l'outlook del Pil irlandese
18/09/2025 11:01
TOP NEWS ESTERO: migliora l'outlook del Pil irlandese
MILANO (MF-NW)--I dazi sulle importazioni di beni imposti dagli Stati Uniti in seguito ai colloqui con l'Unione Europea rappresentano una minaccia minore per la futura crescita dell'economia irlandese rispetto a quanto temuto in precedenza, riferisce la Banca centrale del Paese.
L'Irlanda ha uno dei rapporti economici più stretti al mondo con gli Stati Uniti, fungendo da base internazionale per molte delle sue principali aziende tecnologiche e farmaceutiche, ed esportando al tempo stesso grandi quantità di farmaci e apparecchiature medicali verso l'America. "Le prospettive economiche non sono favorevoli come lo sarebbero state se i dazi statunitensi non fossero stati introdotti, ma le aliquote tariffarie che interessano gli scambi tra Ue e Stati Uniti sono inferiori a quelle attese all'inizio dell'anno", ha dichiarato Robert Kelly, direttore del dipartimento di economia e statistiche della Banca Centrale d'Irlanda. Nel suo ultimo report trimestrale sulle prospettive economiche del Paese, la Banca centrale ha quindi rivisto al rialzo la sua previsione di crescita per quest'anno al 10,1% dal 9,7% di giugno, e quella per il prossimo anno al 3,8% dal 2,6%.
IRLANDA DOVREBBE PRESERVARE IL SUO APPEAL
Oltre alle preoccupazioni per la possibilità di un brusco calo delle esportazioni, l'Irlanda temeva che i nuovi dazi potessero rendere il Paese molto meno attraente per le imprese statunitensi intenzionate a rifornire sia il mercato interno che quello europeo, ma per la Banca centrale l'aliquota del 15% è sufficientemente bassa da preservare l'appeal dell'Irlanda, sebbene un calo degli investimenti statunitensi resti un rischio. "Dazi dell'entità ora introdotta difficilmente porteranno a una riduzione significativa degli investimenti esteri esistenti, ma la possibile perdita dell'attrattiva dell'Irlanda come piattaforma di esportazione per i nuovi investimenti diretti esteri statunitensi rimane un rischio chiave nel medio termine", ha puntualizzato Kelly. Le esportazioni irlandesi verso gli Stati Uniti sono aumentate bruscamente nel primo trimestre, mentre le imprese americane accumulavano scorte in previsione di un aumento dei dazi, e tale incremento è proseguito nei primi mesi del secondo trimestre. Questo slancio ha spinto la banca centrale a rivedere la previsione di crescita per quest'anno dapprima al 9,7% dal 4%, e successivamente al 10,1%. La Banca centrale ha affermato che il forte calo delle esportazioni farmaceutiche registrato a giugno potrebbe continuare nei prossimi mesi, man mano che le scorte accumulate negli Stati Uniti vengono smaltite, ma ha anche osservato che ciò potrebbe essere in parte compensato dalla forte domanda statunitense di ormoni polipeptidici, utilizzati in farmaci per il trattamento del diabete e dell'obesità.
alb
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