TOP NEWS ESTERO: oro record, possible shutdown Usa può spingerlo più in alto
30/09/2025 19:30
TOP NEWS ESTERO: oro record, possible shutdown Usa può spingerlo più in alto
MILANO (MF-NW)--Dopo il primo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a metà settembre, l'oro ha superato la soglia dei 3.8001 dollari l'oncia arrivando a toccare oggi i 3.870 dollari, nuovo record storico in termini sia nominali sia reali. Dopo aver raddoppiato il proprio valore nell'ultimo triennio, l'oro da inizio anno segna già un rialzo di circa il 50%. "Il metallo prezioso continua a trovare un forte sostegno tra le elevate tensioni geopolitiche e la persistente incertezza economica, che ne aumentano l'attrattiva come bene rifugio", afferma Ricardo Evangelista, strategist di ActivTrades. "Ad alimentare il rialzo, sono anche le aspettative sempre più accomodanti sul posizionamento della Federal Reserve. Con i mercati che scontano due ulteriori tagli dei tassi prima della fine dell'anno e un probabile ulteriore allentamento nel 2026", spiega l'esperto, "il dollaro statunitense si è deprezzato rispetto alle altre valute, una dinamica che favorisce fortemente l'oro. "A ciò si aggiunge la crescente probabilità di uno shutdown del governo statunitense all'inizio di ottobre", prosegue l'analista, "poiché democratici e repubblicani faticano a raggiungere un accordo per sbloccare i fondi federali necessari a mantenere le operazioni del settore pubblico nella più grande economia mondiale. Un simile scenario introdurrebbe un ulteriore livello di incertezza", conclude Evangelista, "spingendo gli investitori ad aumentare la loro esposizione agli asset rifugio e creando spazio per ulteriori aumenti dei prezzi dell'oro". IL PARERE DI PLANISFER È un rally che ha pochi precedenti, come quello registrato dopo la sospensione degli accordi di Bretton Woods negli anni '70 con cui si terminava la convertibilità del dollaro in oro. "Restiamo costruttivi sull'oro alla luce di acquisti strutturalmente forti da parte delle banche centrali (che hanno guidato il 94% del rally dal 2022, quando hanno quintuplicato gli acquisti dopo il congelamento degli asset in dollari russi), oltre che degli investitori finanziari", afferma Marco Mencini, Plenisfer Investments Sgr. "In particolare, gli Etf sull'oro da inizio anno hanno attirato 25-30 miliardi di dollari di investimenti raccogliendo circa il 10% della produzione mineraria di un anno, mentre gli hedge fund hanno concentrato sull'oro quasi metà dell'intera esposizione alle materie prime sui mercati statunitensi", conclude l'esperto. IL NODO SANITA' Lo shutdown negli Stati Uniti è il paradosso di una superpotenza che si inceppa non per mancanza di risorse, ma per l'incapacità della politica di trovare un compromesso. Oggi il terreno di scontro è la sanità: Affordable Care Act, Medicaid, fondi alla ricerca, tagli nella riforma fiscale di Trump che i democratici vogliono rovesciare. "A poche ore dalla scadenza, le posizioni restano distanti. La Camera ha approvato una misura tampone di sette settimane, fino al 21 novembre, ma il Senato ha respinto l'idea. I repubblicani insistono su un testo neutro che rinvia ogni discussione; i democratici, invece, hanno deciso che il momento per cedere non è questo. Sul tavolo c'è il rinnovo dei crediti d'imposta dell'Affordable Care Act, circa 350 miliardi, un onere significativo ma che evita a milioni di famiglie un aumento vertiginoso dei premi assicurativi", afferma Gabriel Debach, strategist di eToro. "La vera novità, però, è la minaccia della Casa Bianca di trasformare un congelamento temporaneo in licenziamento definitivo di migliaia di dipendenti federali: un salto istituzionale senza precedenti, che apre scenari imprevedibili sul piano politico e legale. Gli effetti immediati di uno shutdown sono noti e codificati", prosegue l'esperto. "Restano garantiti i pagamenti del debito e della sicurezza sociale, ma centinaia di migliaia di dipendenti federali finiscono in congedo forzato. Il Bureau of Labor Statistics ha già annunciato che in caso di blocco non diffonderà il rapporto sull'occupazione, i NonFarm Payrolls di venerdì, una delle statistiche più seguite dai mercati e dalla Federal Reserve. Non è un dettaglio tecnico: significa togliere alla Banca centrale la bussola con cui calibra la politica monetaria. In un contesto ormai dichiaratamente data dependent", spiega lo strategist, "il blackout dei dati rischia di tradursi in un possibile nuovo corto circuito tra Casa Bianca e Federal Reserve, proprio mentre il dibattito su inflazione e tagli dei tassi è al centro della traiettoria economica americana. Lo shutdown in sé non determina l'andamento dei mercati. L'unico vero rischio è l'incertezza che deriva dal blackout dei dati macro, che in un'epoca di 'Fed data dependent' può diventare un fattore destabilizzante per la volatilità di breve", conclude Debach. ava (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)