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MARKET DRIVER: in Gran Bretagna inflazione al 3,8% (Moneyfarm)
17/09/2025 15:07
MARKET DRIVER: in Gran Bretagna inflazione al 3,8% (Moneyfarm)
MILANO (MF-NW)--In agosto l'inflazione nel Regno Unito è rimasta stabile al 3,8%, in linea con le attese, dopo il rialzo superiore alle previsioni registrato a luglio. "La Bank of England stima che raggiungerà un picco del 4% in ottobre, per poi iniziare a calare, scenario che alimenta le aspettative di un temporaneo mantenimento dei tassi d'interesse al 4%", afferma Richard Flax, strategist di Moneyfarm. "Tra i principali fattori che continuano a sostenere l'inflazione spiccano i prezzi dei generi alimentari, cresciuti del 5,1% su base annua. Nel frattempo, l'inflazione core - che esclude dal paniere le componenti più volatili come energia, generi alimentari, alcol e tabacco, e che rappresenta l'indicatore di riferimento per i policymaker - ha mostrato segnali di rallentamento, passando dal 3,8 di luglio al 3,6% di agosto. Rispetto agli Stati Uniti e all'Eurozona", conclude l'esperto, "l'inflazione britannica appare persistente, un elemento che potrebbe pesare sulla fiducia dei consumatori".
ava
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MARKET DRIVER: Prysmian, B.Akros conferma accumulate
17/09/2025 15:05
MARKET DRIVER: Prysmian, B.Akros conferma accumulate
MILANO (MF-NW)--Banca Akros conferma la raccomandazione accumulate e il prezzo obiettivo a 75 euro su Prysmian. "Secondo le nostre stime, la cessione totale della partecipazione in Yofc dovrebbe generare un incasso complessivo di circa 555 milioni di euro, di cui circa 335 milioni saranno registrati come plusvalenza e circa 220 milioni come valore contabile", commentano gli esperti.
edl
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TOP NEWS ESTERO: ecco le 5 ragioni dietro la frammentazione dei mercati globali (Man Group)
17/09/2025 15:01
TOP NEWS ESTERO: ecco le 5 ragioni dietro la frammentazione dei mercati globali (Man Group)
MILANO (MF-NW)--Dopo decenni di integrazione, le tensioni geopolitiche e i cambiamenti nella catena di approvvigionamento minacciano di vanificare la convergenza finanziaria. Sono cinque i fattori dietro la frammentazione dei mercati globali.
LA NUOVA ECONOMIA DELLA GUERRA FREDDA
Dopo essere stata espulsa dalla rete di pagamenti Swift a seguito dell'invasione dell'Ucraina, la Russia ha dimostrato come la stessa infrastruttura finanziaria possa essere utilizzata come arma nella competizione geopolitica. Le implicazioni di questo fatto vanno ben oltreil commercio bilaterale. L'iniziativa cinese Belt and Road crea sfere economiche alternative in cui Pechino si allinea sempre più con i paesi partner, mentre i Paesi occidentali rafforzano l'integrazione tra gli alleati democratici. In questo contesto, i paesi potrebbero essere costretti a scegliere da che parte stare. Il risultato potrebbe essere mercati che riflettono l'allineamento geopolitico piuttosto che i fondamentali economici.
L'ASCESA DEI BLOCCHI REGIONALI
La strategia dei dazi degli Stati Uniti si discosta dalle norme moderne. Elude il concetto di vantaggio comparativo e l'importanza delle relazioni diplomatiche e non concede alcun trattamento preferenziale agli alleati, concentrandosi invece sui deficit commerciali e su alcune questioni non legate al commercio. Questo potrebbe incoraggiare i paesi a ripensare le alleanze commerciali, rimodellando silenziosamente il commercio globale e le relazioni di mercato.
DAL FRIENDSHORING AL RESHORING
La ristrutturazione delle catene di approvvigionamento globali sta rimodellando le correlazioni di mercato. Quando le interruzioni della produzione asiatica non si ripercuotono più a cascata sulle catene di approvvigionamento globali perché la produzione è stata localizzata, gli shock economici diventano più localizzati. Gli standard tecnologici si stanno frammentando lungo linee simili. La concorrenza tra le reti 5G cinesi e le alternative occidentali, lo sviluppo di architetture parallele di semiconduttori e l'emergere di ecosistemi distinti di intelligenza artificiale creano tecnologie con interoperabilità limitata.
QUANDO LE BANCHE CENTRALI VANNO PER CONTO LORO
L'era della politica monetaria coordinata che ha caratterizzato la ripresa post-2008 sta volgendo al termine. Mentre l'era della crisi enfatizzava il coordinamento, l'attuale contesto privilegia gli obiettivi nazionali. Con la divergenza delle dinamiche inflazionistiche e delle traiettorie di crescita, anche la politica monetaria divergerà e, con essa, le correlazioni che hanno caratterizzato la costruzione dei portafogli moderni. La politica monetaria unica della Cina crea ulteriore complessità.
IL GRANDE PESO DEL DEBITO
Alcuni paesi, come Giappone, Regno Unito, Francia e Stati Uniti, hanno livelli di debito elevati e deficit in aumento. Un debito pubblico significativo ha bisogno di acquirenti, aumentando il rischio di "bond vigilantism" (quando gli investitori vendono obbligazioni in risposta alla politica inflazionistica del governo, facendo aumentare i rendimenti). Le preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale potrebbero diffondersi ad altri paesi con difficoltà di bilancio simili. I paesi con un debito più elevato sarebbero probabilmente svantaggiati in termini di flessibilità fiscale. Questo potrebbe comportare costi di servizio del debito più elevati per le economie fortemente indebitate e una crescita economica più debole. "Le tradizionali strategie di diversificazione che presuppongono l'integrazione dei mercati globali potrebbero diventare meno efficaci man mano che i singoli blocchi regionali sviluppano modelli di correlazione distinti", afferma Kristina Hooper, strategist di Man Group. "I gestori di portafoglio potrebbero dover pensare meno alle classi di attività e più all'esposizione geopolitica. Questo cambiamento crea opportunità per i gestori attivi in grado di orientarsi in questo nuovo panorama. Poiché le correlazioni diventano più dipendenti dall'allineamento geopolitico che dai fondamentali economici, il potenziale di generazione di alfa attraverso l'allocazione geografica e settoriale potrebbe aumentare in modo significativo. Potremmo passare dalla necessità di diversificare tra settori e classi di attività alla diversificazione tra blocchi geopolitici, tra gli altri criteri", conclude l'esperta. "Questo richiede un approccio fondamentalmente diverso al rischio e al rendimento".
ava
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WALL STREET: commento di preapertura
17/09/2025 14:49
WALL STREET: commento di preapertura
MILANO (MF-NW)--I future sui listini azionari statunitensi sono fermi, con quello sul Dow Jones che avanza dello 0,09% e quello sull'S&P 500 che perde lo 0,04%. Il mercato si prepara alla riunione della Federal Reserve di questa sera e "i movimenti visti ieri hanno un pò il sapore di aggiustamenti in vista proprio di quest'evento", affermano gli strategist di Mps, puntualizzando che "il movimento più forte si è visto sul dollaro che nei confronti dell'euro ha toccato nuovi minimi dal 2021 nonostante i buoni dati macro giunti ieri dagli Usa (vendite al dettaglio e produzione industriale)".
Per gli esperti "due sono gli elementi che andranno monitorati con attenzione questa sera: la nuvola dei dots per vedere se confermerà o meno i tre tagli da 25 punti base previsti dagli Ois sia per quest'anno che per il 2026 e le parole del governatore, Jerome Powell, riguardo a dinamica inflattiva e stato di salute del mercato del lavoro". In generale, concludono da Mps, "gli operatori di mercato si aspettano parole da colomba da parte del governatore, ma qualora dovesse emergere ancora cautela nelle future mosse di politica monetaria, questo potrebbe portare ad un sell on news sugli asset rischiosi, visti i livelli estremi raggiunti soprattutto dai listini statunitensi".
Intanto questa settimana si è verificata un'ampia svendita del dollaro. "Il presidente Powell probabilmente adotterà un tono accomodante: non descriverà più il mercato del lavoro come solido, pur ribadendo che qualsiasi picco di inflazione indotto dai dazi sarà probabilmente temporaneo. Sarà interessante vedere come reagirà il dollaro in uno scenario del genere", conclude l'esperto, "poiché ciò colmerebbe solo in parte, anziché completamente, il divario tra le aspettative della Federal Reserve sui tassi d'interesse e quelle detenute dal mercato" afferma Matthew Ryan, strategist di Ebury.
Sul fronte societario:
- Microsoft (+0,28% nel premercato) investirà 30 miliardi di dollari nel Regno Unito, nell'ambito di un piano volto ad ampliare l'infrastruttura di intelligenza artificiale e a costruire il più grande supercomputer del Paese. Il piano, previsto per il periodo 2025-2028, rappresenta il più grande impegno finanziario mai intrapreso dalla società in Regno Unito, ha affermato il presidente di Microsoft Brad Smith in un post sul blog, e "include 15 miliardi di dollari di investimenti per sviluppare l'infrastruttura cloud e di intelligenza artificiale del Regno Unito".
- Il co-fondatore di Ben & Jerry, Jerry Greenfield, lascerà il popolare marchio di gelati statunitense dopo quasi cinquant'anni, a causa di una frattura con la casa madre olandese Unilever. Greenfield ha dichiarato, in una lettera condivisa su X dallo storico socio Ben Cohen, che l'azienda da loro fondata nel 1978 avrebbe perso la sua indipendenza rispetto a Unilever che ne avrebbe messo a tacere l'attivismo sociale. "Mi dimetto dalla società che Ben e io abbiamo fondato nel 1978. Questa è una delle decisioni più dure e dolorose che io abbia mai preso", ha scritto, tuttavia "non posso più, in coscienza rimanere dipendente" di un'azienda che è stata "messa a tacere" da Unilever "per paura di offendere chi detiene il potere".
Sul fronte macroeconomico, l'indice che misura il volume delle richieste di mutui negli Stati Uniti è sceso dell'1,4% nella settimana terminata il 12 settembre, dopo la crescita del 9,2% nell'ottava precedente. Secondo la Mortgage Bankers Association (Mba), le domande di mutui per l'acquisto di una nuova casa sono aumentate del 2,9%. Le richieste per rifinanziare un mutuo esistente, che sono più sensibili alle variazioni a breve termine dei tassi di interesse, sono invece salite del 24,4%.
ava
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MARKET DRIVER: Saipem, B.Akros conferma buy
17/09/2025 14:36
MARKET DRIVER: Saipem, B.Akros conferma buy
MILANO (MF-NW)--Banca Akros conferma la raccomandazione buy su Saipem e il prezzo obiettivo a 3 euro. "Secondo quanto riporta la stampa", evidenziano gli analisti, "Saipem è in trattative preliminari con Fincantieri per la cessione di alcuni asset nel settore della robotica e delle tecnologie subacquee. Tale mossa sembrerebbe collegata alla futura fusione tra Saipem e Subsea 7". Gli esperti ritengono che questa potenziale cessione potrebbe rappresentare una mossa proattiva per rispondere ai requisiti di vigilanza del governo italiano, interessato a garantire che asset strategici rimangano sotto controllo nazionale.
Vendendo queste attività a Fincantieri Saipem potrebbe soddisfare le richieste del governo e facilitare l'iter della fusione con Subsea 7. "Non ci aspettiamo che l'eventuale operazione abbia un impatto significativo sulla società", aggiunge Akros.
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