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Giappone: +0,1% m/m inflazione giugno (+3,3% a/a)
18/07/2025 10:45
Giappone: +0,1% m/m inflazione giugno (+3,3% a/a)
MILANO (MF-NW)--Il tasso di inflazione annuo in Giappone è rallentato al 3,3% a giugno dal 3,5% di maggio, segnando il livello più basso da novembre dello scorso anno, ma rappresentando comunque il 39* mese consecutivo sopra l'obiettivo del 2% fissato dalla Banca del Giappone. Il calo è stato favorito dal forte rallentamento dei prezzi di elettricità e gas, che ha compensato le pressioni al rialzo sul riso.
Anche l'inflazione core, che esclude i costi dei prodotti alimentari freschi, si è attestata al 3,3% a/a a giugno, in calo rispetto al 3,7% registrato il mese precedente, che aveva segnato il massimo da 29 mesi. Il dato è risultato in linea con le attese degli analisti. I prezzi del riso, che erano schizzati del 101,7% su base annua a maggio, hanno mostrato un lieve rallentamento al 100,2%, grazie al rilascio di scorte governative. Tuttavia, i livelli rimangono elevati e le pressioni sui prezzi restano significative su molte voci non soggette a sussidi statali. La cosiddetta inflazione core-core, che esclude anche la componente energetica e che rappresenta l'indicatore più seguito dalla Bank of Japan, è invece leggermente aumentata al 3,4% dal 3,3%.
Harumi Taguchi, principal economist di S&P Global Market Intelligence, ha osservato che "sebbene i dati siano in linea con le attese, persistono pressioni inflazionistiche", pur prevedendo un raffreddamento nei mesi estivi grazie all'intervento governativo sui prezzi di energia e alimentari. Tuttavia, "un'ulteriore svalutazione dello yen potrebbe spingere al rialzo i prezzi all'importazione", ha aggiunto.
Secondo Krishna Bhimavarapu, economista per l'area Asia-Pacifico di State Street IM, il contesto si complica ulteriormente con l'aumento dei dazi Usa. Il presidente americano Donald Trump ha dichiarato che non si aspetta un accordo con Tokyo entro la scadenza del 1* agosto, quando è attesa l'entrata in vigore di un nuovo dazio del 25% su tutte le importazioni giapponesi, in aggiunta a quello già in vigore sulle auto.
Bhimavarapu prevede per il Giappone una crescita del Pil limitata allo 0,4% nel 2025. "Pur aspettandoci un altro rialzo dei tassi da parte della BoJ entro fine anno, la nostra convinzione si è indebolita. Le elezioni di luglio potrebbero aumentare la volatilità di mercato: è un rischio da monitorare", ha aggiunto. Questa domenica, il Giappone andrà al voto per il rinnovo della Camera alta e secondo il Nikkei, la coalizione guidata dal premier Shigeru Ishiba rischia di perdere la maggioranza.
lvi
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MARKET DRIVER: doValue, Isp conferma buy
18/07/2025 10:35
MARKET DRIVER: doValue, Isp conferma buy
MILANO (MF-NW)--Intesa Sanpaolo conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo di 2,70 euro su doValue (+0,56% a 2,16 euro). L'annuncio dell'accordo per l'acquisizione di coeo ha colto di sorpresa gli analisti: "Sebbene non ci aspettassimo che nuove operazioni M&A fossero una priorità strategica nell'agenda della società a meno di un anno dal completamento dell'acquisizione di Gardant, notiamo come l'acquisizione annunciata dovrebbe contribuire ad accelerare gli obiettivi di diversificazione" previsti dal piano industriale 2024-2026 della società, "con ricavi aggregati non-Npl che ora dovrebbero rappresentare circa il 55% di quelli aggregati del gruppo", commentano gli analisti. Il comunicato stampa sottolinea che la società ha ottenuto un impegno di finanziamento di 325 milioni di euro per l'acquisizione da un gruppo di banche internazionali sotto forma di un prestito ponte convertibile in obbligazioni, mentre prevede di emettere nuove obbligazioni senior garantite per rifinanziare questa bridge-to-bond facility in obbligazioni.
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FOCUS: deflatore core Usa verso il 2,5-2,6% entro fine anno (Payden & Rygel)
18/07/2025 10:19
FOCUS: deflatore core Usa verso il 2,5-2,6% entro fine anno (Payden & Rygel)
MILANO (MF-NW)--L'inflazione core negli Stati Uniti, che esclude le componenti più volatili come cibo ed energia, a giugno è aumentata dello 0,2% su base mensile e del 2,9% su base annua. Il dato è risultato leggermente inferiore alle aspettative del mercato, che prevedevano una crescita dello 0,3% m/m e del 3,0% a/a. Secondo Jeffrey Cleveland, chief economist di Payden & Rygel, aggiungendo che il deflatore core, la misura dell'inflazione preferita dalla Fed, potrebbe attestarsi intorno al 2,5-2,6% la fine dell'anno.
LA MINACCIA DEI DAZI
"Se è vero che si osservano pressioni al rialzo sui prezzi di alcuni beni di consumo, in particolare nei comparti dell'abbigliamento, dell'arredamento e dei beni ricreativi, questi aumenti sembrano legati all'annuncio dei nuovi dazi e sono bilanciati dal raffreddamento dei servizi abitativi, che nel mese di giugno hanno registrato il tasso di incremento più contenuto dal febbraio 2021", afferma l'esperto, sottolineando che il comparto "shelter" incide per circa un terzo sull'indice Cpi core, e quindi "si tratta di un elemento da non sottovalutare". Inoltre, prosegue Cleveland, "trattandosi di una componente strutturalmente lenta ad aggiustarsi, è plausibile attendersi che questa dinamica prosegua anche nella seconda metà dell'anno, contribuendo a contenere eventuali pressioni al rialzo sui beni". Per quanto riguarda i servizi diversi da quelli abitativi, tipicamente più sensibili all'andamento del mercato del lavoro, i prezzi restano abbastanza sostenuti, ma il team di Payden & Rygel si aspetta un progressivo rallentamento del mercato del lavoro nei prossimi trimestri.
IL MERCATO DEL LAVORO POTREBBE RALLENTARE
La crescita occupazionale ha già mostrato segnali di decelerazione e riteniamo probabile un lieve aumento del tasso di disoccupazione entro la fine dell'anno, il che dovrebbe contribuire a ridurre ulteriormente le pressioni inflazionistiche nel comparto dei servizi, sottolinea l'esperto. "Nel complesso, questi fattori convergono verso un ulteriore rallentamento dell'inflazione core nella seconda metà del 2025. Prevediamo che l'indice Pce core, la misura dell'inflazione preferita dalla Fed, possa attestarsi intorno al 2,5-2,6% alla fine dell'anno. Per il 2026, con l'attenuarsi degli effetti dei dazi e l'evoluzione del mercato del lavoro, riteniamo plausibile un ritorno al 2%, se non addirittura al di sotto", osserva Cleveland.
DIFFICILE UN TAGLIO FED IMMINENTE, MA È POSSIBILE IN AUTUNNO
"È importante ricordare che, sebbene i dazi possano esercitare pressioni temporanee sui prezzi di alcuni beni, tendono anche a frenare la crescita, funzionando di fatto come una tassa per famiglie e imprese. In quest'ottica, abbiamo rivisto al ribasso la nostra previsione di crescita del Pil statunitense per il 2025, portandola a circa l'1,5%. Non si tratta di una recessione, ma piuttosto di una fase di crescita al di sotto della media", evidenzia l'economista. Sul fronte della politica monetaria, il raffreddamento dell'inflazione e l'attenuazione delle condizioni del mercato del lavoro dovrebbero offrire alla Federal Reserve lo spazio necessario per iniziare a ridurre i tassi. "Pur non essendo ancora giunti al momento di una riduzione immediata del costo del denaro, riteniamo che le condizioni per un primo intervento possano concretizzarsi nel corso dell'autunno, purché l'attuale tendenza venga confermata dai dati", conclude Cleveland.
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MARKET DRIVER: finanziari Ue, M&A ancora sotto i riflettori (Gam)
18/07/2025 10:09
MARKET DRIVER: finanziari Ue, M&A ancora sotto i riflettori (Gam)
MILANO (MF-NW)--"Le fusioni e acquisizioni rimangono uno dei temi principali nel settore finanziario europeo", spiega Romain Miginiac, head of research per le strategie credit opportunities di Gam. "Il governo spagnolo ha dato il via libera all'acquisizione di Banco Sabadell da parte di Bbva a diverse condizioni, nessuna delle quali è stata ritenuta un ostacolo, dato che la banca ha successivamente confermato la sua offerta". Miginiac considera l'operazione "positiva per il credito di Bbva, in quanto rafforzerebbe la posizione competitiva della banca sul mercato interno e riequilibrerebbe il suo mix di attività verso i mercati sviluppati. In Germania, il governo ha confermato la sua opposizione all'acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit, il che riflette le sfide che devono affrontare le fusioni e acquisizioni transfrontaliere". Ciononostante, puntualizza l'analista, "continuiamo a considerare le fusioni e acquisizioni un fattore favorevole per il settore, che rafforza ulteriormente le ragioni a favore dei titoli finanziari europei".
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Istat: -1,4% m/m produzione nelle costruzioni a maggio, +3,9% a/a
18/07/2025 10:07
Istat: -1,4% m/m produzione nelle costruzioni a maggio, +3,9% a/a
ROMA (MF-NW)--A maggio 2025 torna a diminuire, su base congiunturale, la produzione nelle costruzioni, mentre resta positivo il bilancio degli ultimi tre mesi rispetto ai tre mesi precedenti. Nel confronto tendenziale, al netto degli effetti di calendario, nel mese di maggio si registra una crescita, seppure in rallentamento.
L'Istat stima che a maggio 2025 l'indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni diminuisca dell'1,4% rispetto ad aprile. Su base tendenziale, a maggio l'indice corretto per gli effetti di calendario registra un incremento del 3,9% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 22 di maggio 2024), mentre l'indice grezzo cresce dello 0,3%.
Nella media del trimestre marzo - maggio 2025 la produzione nelle costruzioni aumenta dell'1,5% nel confronto con il trimestre precedente.
Nella media dei primi cinque mesi del 2025, l'indice corretto per gli effetti di calendario aumenta del 4%; nello stesso periodo l'indice grezzo cresce dell'1,7%.
pev
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