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SOTTO LA LENTE A WALL STREET
18/09/2025 12:48
SOTTO LA LENTE A WALL STREET
(MT Newswires)
MILANO (MF-NW)--Ecco i titoli più chiacchierati, i più comprati e i più venduti nel premercato a Wall Street.
Bitfarms sale del 13,1% nel premercato, dopo un rialzo del 5,5% alla chiusura di ieri.
Opendoor Technologies avanza del 3,7% nel premercato, dopo un balzo del 14,5% nella seduta precedente.
Reddit sale del 2,9% nel premercato, invertendo il calo dello 0,1% registrato alla chiusura di ieri.
Nvidia è in rialzo del 2,4% nel premercato, dopo un ribasso del 2,6% alla chiusura di ieri.
LoanDepot guadagna il 2,2% nel premercato, dopo un aumento del 2,7% nella seduta di ieri.
Tesla sale dell'1,7% prima dell'apertura di Wall Street, dopo un incremento dell'1% nella seduta precedente.
Snap è in rialzo dell'1,7% nel premercato, dopo un aumento del 3,2% alla chiusura di ieri.
UnitedHealth Group guadagna l'1% nel premercato, dopo un rialzo dello 0,5% nella seduta precedente.
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FOCUS: i sette messaggi chiave del discporso di Powell (eToro)
18/09/2025 12:43
FOCUS: i sette messaggi chiave del discporso di Powell (eToro)
MILANO (MF-NW)--La Federal Reserve ha scelto un taglio di 25 punti base, portando i Fed Funds al corridoio 4,00-4,25%. Un passo ampiamente atteso, con un solo voto contrario: Stephen Miran, nuovo arrivato nel Board, che avrebbe preferito un taglio da 50 bps.
"La conferenza stampa di Jerome Powell ha rivelato la vera anima della decisione di settembre. Powell non si è limitato a difendere il taglio di 25 punti base, ha costruito un racconto in cui ogni domanda dei giornalisti diventava occasione per chiarire priorità, rischi e fragilità", afferma Gabriel Debach, strategist di eToro.
Dal discorso del Presidente della Fed emergono sette messaggi chiave.
- Indipendenza: Powell ha sottolineato che nel Board contano solo "argomenti basati sui dati" e che il taglio dei tassi non è guidato dalla Casa Bianca, ma da un bilanciamento tecnico tra rischi di inflazione e occupazione.
- Tariffe: l'aumento recente dei prezzi dei beni riflette i dazi introdotti negli ultimi mesi, ma il pass-through ai consumatori finali è stato finora più contenuto e più lento del previsto. Powell ha spiegato che la pressione si sta accumulando "a monte", su importatori, grossisti e produttori. Il rischio è che questa ondata si scarichi gradualmente nei prossimi trimestri, alimentando un'inflazione più ostinata di quella incorporata nelle proiezioni.
- Mercato del lavoro: il terzo blocco è il mercato del lavoro "inquieto". Powell ammette che non può più definire "molto solido" il mercato come a inizio anno. La domanda di lavoro è scesa, ma è scesa anche l'offerta, complice il rallentamento dell'immigrazione e della partecipazione. Powell fa poi un'ammissione importante: le componenti più vulnerabili (giovani, minoranze) stanno soffrendo di più.
- Qualità dei dati: Powell ha messo in luce il tema della qualità delle statistiche sul lavoro. Ha ricordato che i "response rates" dei primi rilevamenti sono scesi molto, rendendo le stime iniziali più volatili e più soggette a revisioni. In sostanza, i primi numeri sui payroll rischiano di sopravvalutare la forza del mercato, per poi essere drasticamente rivisti al ribasso nei mesi successivi.
- AI e investimenti: a sostenere la crescita è soprattutto il capex in intangibili e intelligenza artificiale. Powell non ne ha fatto un elogio, ma ha riconosciuto che una parte inusuale della resilienza del Pil deriva da questi investimenti, mentre i consumi rallentano e si polarizzano sulle fasce di reddito più alte. In altre parole, è una crescita sostenuta da capitali e produttività, non da domanda diffusa.
- Rischi bilanciati: non si è scelto un taglio da 50 punti base poiché le mosse "forti" servono quando c'è urgenza di cambiare rapidamente stance; oggi i rischi sono invece "più bilanciati", con tilt al rialzo sull'inflazione di breve e al ribasso sull'occupazione. Da qui la scelta per un aggiustamento graduale da 25 bps, coerente con il nuovo dot plot.
- Aspettative: Powell ha chiuso ribadendo che le aspettative restano il vero ancoraggio della Fed. Quelle di breve termine si sono alzate sulla scia dei dazi, ma quelle di lungo restano vicine al 2%. Finché questa ancora regge, la Fed può permettersi di tagliare in difesa del lavoro senza compromettere la credibilità sul target di inflazione.
"La Fed non ha inaugurato un ciclo espansivo, ma ha fatto un passo difensivo. Il taglio di settembre è finalizzato a proteggere l'occupazione senza abbandonare la vigilanza sull'inflazione. Powell ha detto chiaramente che non esistono percorsi privi di rischio e la traiettoria dei tassi lo conferma: curva più bassa, ma target intatto", conclude Debach.
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MARKET DRIVER: il doppio mandato della Fed è in tensione? (Payden & Rygel)
18/09/2025 12:40
MARKET DRIVER: il doppio mandato della Fed è in tensione? (Payden & Rygel)
MILANO (MF-NW)--Nel corso della riunione di settembre, il Federal Open Market Committee ha deciso di ridurre il tasso sui Federal Funds di 25 punti base, segnando il primo taglio dei tassi del 2025. Il presidente Jerome Powell ha spiegato che il doppio mandato della Federal Reserve - stabilità dei prezzi e piena occupazione - si trova attualmente in tensione. "A nostro avviso, i due obiettivi della Fed non sono in contrasto tra loro. Al contrario, un mercato del lavoro più debole dovrebbe, nel tempo, contribuire alla disinflazione nei servizi, riducendo i rischi di una risalita dell'inflazione. Inoltre, se, come suggerito da Powell, l'aumento recente dei prezzi dei beni è un fattore temporaneo legato all'introduzione di nuovi dazi - e non il risultato di un boom della domanda che supera l'offerta, come accaduto nel 2021 - ci si potrebbe aspettare un ritorno alla normalità già nel 2026, con un rallentamento dei prezzi dei beni", afferma Jeffrey Cleveland, strategist di Payden & Rygel. "La realtà dietro il messaggio della 'tensione del doppio mandato' è che il presidente della Fed agisce anche da portavoce delle posizioni spesso divergenti dei 19 membri del Fomc in materia di crescita, inflazione e mercato del lavoro. In questo contesto, riteniamo che le preoccupazioni per l'inflazione siano eccessive, mentre i rischi di rallentamento del mercato del lavoro siano più concreti. Di conseguenza", conclude l'esperto, "continuiamo ad aspettarci altri due tagli dei tassi nel 2025, mentre guardando al 2026, e in assenza di una nuova accelerazione dell'occupazione, è considerata probabile una stabilizzazione del tasso sui Federal Funds al di sotto delle proiezioni mediane attuali, attestandosi su un range obiettivo compreso tra 2,75% e 3,00%. Questo implicherebbe ulteriori 75 punti base di tagli nel corso del 2026".
ava
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MARKET DRIVER: Ovs, B.Akros conferma buy
18/09/2025 12:33
MARKET DRIVER: Ovs, B.Akros conferma buy
MILANO (MF-NW)--Banca Akros conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 4,50 euro su Ovs (+6,49% a 4,366 euro) alla luce dei risultati del secondo trimestre 2025 superiori alle attese. "La performance delle vendite conferma l'accelerazione osservata a partire da maggio, con una crescita organica del 3,4% a/a, a cui si aggiunge il contributo atteso di Goldenpoint pari a 15 milioni di euro, ovvero un +3,7%. Questo slancio commerciale si è tradotto in una leva operativa migliore del previsto, nonostante alcune pressioni sui costi, soprattutto legati al lavoro", sottolineano gli esperti.
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Aifi: Cipolletta (pres.), discesa tassi puo' favorire forme finanziamento
18/09/2025 12:24
Aifi: Cipolletta (pres.), discesa tassi puo' favorire forme finanziamento
MILANO (MF-NW)--"Tutti quanti ci aspettiamo che ci sia una riduzione. La Fed lo ha comunicato ieri. In Europa non mi aspetto una ulteriore riduzione a breve. Non torneremo ai tassi zero che abbiamo conosciuto negli anni passati. Credo che ci assisteremo verso il 2-3%, che sono i tassi storici di interesse".
E' quanto ha dichiarato Innocenzo Cipolletta, Presidente Aifi, nel corso della conferenza stampa di presentazione del mercato italiano del private equity e del venture capital nel primo semestre dell'anno.
"Sicuramente questo puo' favorire le forme di finanziamento, ma quello che ostacola è l'incertezza complessiva, che genera una forma di attendismo da parte delle imprese", ha concluso il presidente.
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marco.fusi@mfnewswires.it
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