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COMMENTO BOND: il nuovo ruolo delle obbligazioni sovrane (T. Rowe Price)
05/08/2025 17:45
COMMENTO BOND: il nuovo ruolo delle obbligazioni sovrane (T. Rowe Price)
MILANO (MF-NW)--I titoli di Stato di alta qualità sono tradizionalmente considerati una sorta di "ancora" per i portafogli, in quanto garantiscono un reddito costante, attenuano la volatilità e offrono diversificazione grazie alla correlazione negativa con gli asset rischiosi. Tuttavia, l'attuale contesto di mercato mette in discussione queste ipotesi.
Negli ultimi vent'anni, sottolinea Amanda Stitt, Portfolio Specialist, Fixed Income di T. Rowe Price, le banche centrali hanno ancorato i tassi di interesse attraverso misure di quantitative easing, contenendo la volatilità sui mercati obbligazionari. Ciò ha creato un contesto caratterizzato da rendimenti bassi e bassa dispersione, in cui l'esposizione passiva ai titoli di Stato era spesso considerata sufficiente. Oggi il regime è cambiato. I titoli sovrani sono diventati uno dei segmenti più volatili del reddito fisso, con rendimenti sempre più sensibili alle sorprese inflazionistiche, al deterioramento fiscale e ai rischi geopolitici. Le correlazioni con gli asset rischiosi sono diventate meno stabili, minando i vantaggi in termini di diversificazione. Di conseguenza, il fascino di lunga data dei titoli di Stato come stabilizzatori affidabili è diminuito. In questo contesto, la gestione attiva dei titoli sovrani sta assumendo un'importanza sempre maggiore. Aiuta gli investitori a navigare la volatilità, a sfruttare la dispersione e a lavorare per ripristinare una correlazione negativa più stabile con gli asset rischiosi, con l'obiettivo di ristabilire il ruolo dei titoli sovrani come ancora difensiva nei portafogli.
La volatilità dei titoli di Stato ha raggiunto livelli mai visti negli ultimi vent'anni, prosegue l'esperta. Dal 2007, la volatilità media dei titoli sovrani del G7 era pari al 3,25%. Dopo l'inizio della pandemia di Covid-19, tale dato è salito al 5%, raggiungendo un picco di poco inferiore al 7% nel 2022, più del doppio della media a lungo termine. Questa volatilità accentuata e persistente ha contribuito in modo significativo al rischio complessivo dei portafogli. "Con la probabile persistenza della volatilità dei tassi, riteniamo che sia necessaria una gestione più attenta e attiva delle esposizioni in titoli sovrani".
Per Stitt anche le correlazioni tra i titoli sovrani e gli asset rischiosi sono diventate meno affidabili. In alcuni momenti, i titoli di Stato hanno seguito l'andamento delle azioni durante le fasi di stress dei mercati. I titoli a lungo termine hanno registrato movimenti significativi in un breve lasso di tempo. Ad aprile, i Treasury Usa a 30 anni hanno perso quasi il 10% in sole 48 ore. Nello stesso periodo, le azioni statunitensi (S&P 500) hanno registrato un calo del 7-10%, evidenziando un preoccupante crollo della diversificazione tradizionale e minando la capacità di gestione del rischio di ribasso su cui gli investitori fanno solitamente affidamento.
Nel frattempo, aggiunge l'esperta, è tornata la dispersione tra i mercati. I rendimenti dei principali mercati sovrani hanno registrato divergenze sempre più marcate in risposta alle tendenze inflazionistiche locali, alle posizioni fiscali e ai rischi politici. Durante il recente annuncio dell'espansione fiscale dell'UE, i rendimenti dei Bund tedeschi sono saliti, mentre quelli dei Treasury statunitensi sono diminuiti a causa delle preoccupazioni fiscali interne. Questa rinnovata dispersione offre un ventaglio di opportunità più ampio e dinamico, che si presta a un posizionamento selettivo e attivo.
Questi sviluppi mettono in discussione le ipotesi di lunga data sul ruolo dei titoli sovrani nei portafogli, spiega Stitt. Con la volatilità elevata, le correlazioni instabili e la dispersione in aumento, il rischio di tasso d'interesse dovrebbe essere gestito attivamente.
Nell'attuale contesto caratterizzato da elevata volatilità e correlazioni instabili, l'esposizione alle obbligazioni sovrane deve essere dinamica, non statica. L'era post-crisi finanziaria globale caratterizzata da rendimenti bassi e diversificazione affidabile è ormai alle nostre spalle. La volatilità dei tassi d'interesse è destinata a persistere e le allocazioni obbligazionarie devono evolversi di conseguenza. Le obbligazioni continuano a svolgere un ruolo fondamentale nei portafogli, ma è la gestione attiva a renderle efficaci, conclude Stitt.
alb
MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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MARKET DRIVER: Anima, utile oltre le attese (Ubs)
05/08/2025 17:30
MARKET DRIVER: Anima, utile oltre le attese (Ubs)
MILANO (MF-NW)--Ubs conferma rating neutral e tp di 6,8 euro su Anima. A detta degli esperti, Anima ha registrato un risultato netto del secondo trimestre superiore alle attese: 82 mln contro 77 mln. Questo miglior dato è legato alle maggiori commissioni di gestione, sostenute da un margine più forte, in aumento di quasi 1 bp a 18,5bp, e da commissioni di performance leggermente migliori. I costi operativi, invece, sono stati complessivamente in linea con le stime. Il risultato netto è stato supportato anche dal dividendo di Mps (43 milioni di euro).
fus
(fine)
MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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MARKET DRIVER: Innovatec, Envent avvia copertura con neutral
05/08/2025 17:00
MARKET DRIVER: Innovatec, Envent avvia copertura con neutral
MILANO (MF-NW)--Envent ha avviato la copertura di Innovatec con raing neutral e tp di 0,3 euro per azione. Innovatec, a seguito dello spin-off della sub-holding Haiki+, è ora specializzata nel settore fotovoltaico, dove opera come sviluppatore, appaltatore EPC, asset manager, produttore e reseller di energia. Innovatec, spiegano gli esperti, sta costruendo una pipeline di autorizzazioni per lo sviluppo di impianti fotovoltaici, principalmente nel Centro e nel Sud Italia. La strategia di sviluppo si incentra sull'espansione delle attività Epc, sia con una propria pipeline che attraverso i progetti realizzati dalla società controllata Esi.
Il piano strategico 2025-27 punta allo sviluppo di un portafoglio di progetti fotovoltaici da 250 MW, con investimenti previsti per 27 milioni, supportati da project financing. Per il 2025 il management prevede un valore della produzione di 66 milioni, un Ebitda rettificato di 4,3 milioni, con un margine del 6,5%. L'obiettivo per il 2027 è di raggiungere un valore della produzione di 88 milioni e un Ebitda di 9,4 milioni, con un margine dell'11%.
fus
marco.fusi@mfnewswires.it
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COMMENTO ENERGY: petrolio sotto pressione tra dichiarazioni Opec e outlook offerta
05/08/2025 16:45
COMMENTO ENERGY: petrolio sotto pressione tra dichiarazioni Opec e outlook offerta
MILANO (MF-NW)--Sebbene l'aumento della produzione di petrolio da parte dell'Opec e dei Paesi alleati previsto per settembre fosse atteso, alcune dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti del gruppo potrebbero aver generato incertezza, mettendo sotto pressione i prezzi, avvertono gli economisti di Commerzbank.
Dalle dichiarazioni emerge infatti che la produzione potrebbe essere ulteriormente aumentata in determinate condizioni, nonostante le attuali decisioni dell'Opec non consentano ulteriori incrementi fino alla fine del 2026, puntualizzano gli esperti.
Secondo Commerzbank, i recenti dati economici deboli degli Stati Uniti hanno probabilmente avuto un impatto maggiore, riaccendendo i timori sulla domanda interna. Inoltre, è probabile che l'attenzione dei partecipanti al mercato si stia spostando verso l'eccesso di offerta atteso in autunno.
Una possibile perdita di forniture dalla Russia potrebbe tuttavia impedire un ulteriore calo dei prezzi del petrolio, dato che il presidente statunitense Donald Trump ha minacciato di imporre dazi secondari agli acquirenti di greggio russo se non verrà raggiunto un cessate il fuoco con l'Ucraina. Secondo Commerzbank, l'evoluzione dei prezzi dipenderà dalla decisione di Trump, che resta difficile da prevedere.
Considerato l'eccesso di offerta in arrivo, non sarebbe consigliabile per l'Opec+ aumentare ulteriormente la produzione nel quarto trimestre. Tuttavia, ciò potrebbe cambiare se i dazi secondari dovessero portare a uno spostamento delle forniture di petrolio dalla Russia, concludono da Commerzbank.
alb
alberto.chimenti@mfnewswires.it
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Usa: indice Ism giugno cala a 50,1 a luglio
05/08/2025 16:45
Usa: indice Ism giugno cala a 50,1 a luglio
MILANO (MF-NW)--L'indice dei servizi statunitensi dell'Institute for Supply Management (Ism) è sceso a 50,1 a luglio da 50,8 a giugno, rispetto alle previsioni di un aumento a 51,5.
L'Ism indica ancora un'espansione, in contrasto quindi con la maggior parte degli indicatori delle Federal Reserve regionali, ma in linea con i dati della Fed di Richmond e Dallas e con l'indice S&P Global.
Si sono registrati cali nei dati relativi a produzione, nuovi ordini e occupazione, ma aumenti in quelli legati a prezzi e portafoglio ordini.
fus
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MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)