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Fed: Waller favorevole a ulteriore allentamento ma quadro è complesso
16/10/2025 15:17
Fed: Waller favorevole a ulteriore allentamento ma quadro è complesso
MILANO (MF-NW)--"Sulla base di quanto conosco oggi, sostengo il proseguimento dell'allentamento della politica monetaria rispetto all'attuale impostazione, che giudico moderatamente restrittiva per la domanda aggregata e l'attività economica. Tuttavia, vedo anche un conflitto attuale tra i dati che mostrano una solida crescita dell'attività economica e quelli che evidenziano un indebolimento del mercato del lavoro. Quindi, qualcosa dovrà cedere: o la crescita economica rallenta per allinearsi a un mercato del lavoro debole oppure il mercato del lavoro si rafforza per allinearsi a una crescita economica più robusta". Lo ha affermato il membro della Federal Reserve, Christopher Waller, puntualizzando che, "poiché non sappiamo in quale direzione si risolverà questo conflitto, dobbiamo procedere con cautela nell'adeguare il tasso di politica monetaria, per assicurarci di non commettere un errore costoso da correggere. Credo che il modo in cui questo processo si svilupperà nei prossimi mesi avrà un impatto significativo sul percorso della politica monetaria". Il quadro è poi complicato a causa dello shutdown del governo, "che ha ritardato importanti dati economici su cui i responsabili politici e il pubblico fanno affidamento per valutare le condizioni economiche. Esaminerò altre informazioni disponibili sull'attività economica, sull'inflazione e sul mercato del lavoro, e ciò che queste implicano per la politica monetaria. Sebbene mi senta fiducioso, sulla base di quanto conosco oggi, che la politica monetaria debba compiere un ulteriore passo verso un'impostazione più neutrale nella prossima riunione del Fomc, il percorso della politica appropriata oltre quel punto sarà influenzato da come si risolverà il conflitto tra i dati sull'attività economica e sul mercato del lavoro e dal percorso atteso dell'inflazione". alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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MARKET DRIVER: Credem, Isp alza target price
16/10/2025 15:11
MARKET DRIVER: Credem, Isp alza target price
MILANO (MF-NW)--Intesa Sanpaolo ha alzato il prezzo obiettivo su Credem da 14,1 a 14,3 euro, confermando la raccomandazione buy. Gli analisti si aspettano una terza trimestrale solida, caratterizzata dalla stabilità del net interest income e da robuste commissioni. pl paola.longo@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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Usa: indice Fed Filadelfia ottobre a -12,8 punti
16/10/2025 15:06
Usa: indice Fed Filadelfia ottobre a -12,8 punti
MILANO (MF-NW)--L'indice manifatturiero mensile della Federal Reserve di FiladelFia è sceso a -12,8 punti a ottobre, dopo essere salito a 23,2 punti a settembre, deludendo il consenso degli economisti a quota -10 punti. Si sono registrate diminuzioni nelle letture relative alle spedizioni e all'occupazione e aumenti nelle letture per i nuovi ordini e i prezzi pagati. alb (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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TOP NEWS ESTERO: ripresa fragile nel Regno Unito
16/10/2025 15:02
TOP NEWS ESTERO: ripresa fragile nel Regno Unito
MILANO (MF-NW)--Il prodotto interno lordo del Regno Unito è aumentato dello 0,1% su base mensile ad agosto, dopo un calo rivisto dello 0,1% a luglio, riferisce l'Office for National Statistics. Il dato è in line al consenso degli economisti. Su base annua, l'economia britannica è cresciuta dell'1,3%, in linea con le previsioni di mercato, dopo l'espansione rivista dell'1,5% a/a del mese precedente. DATI CONFERMANO FRAGILITA' DELLA RIPRESA "Gli ultimi dati sul Pil del Regno Unito, relativi al mese di agosto, evidenziano una crescita dello 0,1%, che conferma la fragilità della ripresa economica britannica. Sebbene il dato complessivo escluda una contrazione, il ritmo di espansione resta appena percettibile e riflette la persistente debolezza dei consumi e degli investimenti aziendali", afferma Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm, puntualizzando che "indagini recenti mostrano come le famiglie rimangano prudenti, penalizzate da costi di finanziamento ancora elevati e dalla scarsa fiducia, mentre le imprese continuano a confrontarsi con condizioni di credito restrittive e con un'elevata incertezza in materia di politiche economiche". L'esperto sottolinea che "anche il mercato del lavoro mostra segnali di rallentamento: il tasso di disoccupazione è salito al 4,8%, sebbene l'Ufficio Nazionale di Statistica abbia rilevato un certo stabilizzarsi delle buste paga e delle offerte di lavoro. Questo potrebbe indicare un mercato del lavoro in via di assestamento graduale, non accelerata, fornendo un segnale di rassicurazione moderato ma comunque significativo. Nel complesso, però, il quadro che emerge è quello di una stagnazione economica, più che di una ripresa sostenuta". BOE TROPPO OTTIMISTA SU PIL "L'economia britannica ha registrato una crescita appena percettibile dello 0,1% in agosto, con gli aumenti fiscali recenti, l'inflazione più alta e le tensioni all'estero che continuano a frenare l'attività. Ora è difficile vedere come l'economia possa raggiungere la stima di crescita dello 0,4% della Banca d'Inghilterra per il terzo trimestre, che consideriamo sempre più ottimistica, soprattutto considerando che l'incertezza legata al Budget autunnale probabilmente ha mantenuto la crescita contenuta a settembre", afferma infine Matthew Ryan, Head of Market Strategy di Ebury. alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
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TOP NEWS ESTERO: dazi Usa pesano su industria svizzera, incertezza resta alta
16/10/2025 15:02
TOP NEWS ESTERO: dazi Usa pesano su industria svizzera, incertezza resta alta
MILANO (MF-NW)--Nella prima metà del 2025 i dati sul commercio estero e sul Pil della Svizzera hanno conosciuto una forte volatilità. La crescita superiore alla media del primo trimestre è stata seguita, come previsto, da un brusco rallentamento. L'elevata incertezza sul fronte della politica commerciale ed economica internazionale sta influenzando sia le prospettive economiche globali sia l'andamento congiunturale in Svizzera. Lo afferma la Segreteria di Stato dell'economia elvetica, puntualizzando che questa previsione si basa sull'ipotesi tecnica che i dazi internazionali siano mantenuti al livello attuale e che i conflitti commerciali non subiscano un'ulteriore escalation. Fatta questa premessa, il gruppo di esperti della Confederazione si attende per i prossimi trimestri una debole domanda mondiale di beni e servizi svizzeri. Per la Svizzera il contesto di politica commerciale è particolarmente arduo: dal 7 agosto le esportazioni verso gli Stati Uniti (Usa) sono infatti gravate da un dazio aggiuntivo del 39%, anziché del 10% precedente (con una serie di deroghe). Inoltre, la maggior parte dei partner commerciali degli Usa si è vista imporre dazi inferiori, il che riduce la competitività dei prezzi degli esportatori elvetici nella maggiore economia mondiale. Infine, ma non da ultimo, il franco si è apprezzato negli scorsi mesi. I dazi aggiuntivi rappresentano dunque un pesante fardello per l'export svizzero e per i settori direttamente interessati. Anche in un'ottica macroeconomica si delineano ripercussioni pesanti. Oltre a ciò, il persistente clima di incertezza continua a frenare lo sviluppo economico. Considerando tutto ciò, l'economia svizzera dovrebbe segnare un andamento molto debole nella seconda metà dell'anno, soprattutto per quanto riguarda le esportazioni di merci. Tuttavia, i dati del Pil recentemente rivisti indicano per la prima metà dell'anno una dinamica leggermente migliore rispetto a quanto calcolato prima. Nel complesso il gruppo di esperti conferma la sua precedente previsione di crescita dell'1,3% per il 2025. Nel 2026 sia le esportazioni che gli investimenti in beni di equipaggiamento dovrebbero mostrare un andamento più debole di quanto previsto finora. Il gruppo di esperti abbassa nettamente le sue previsioni di crescita dell'economia svizzera, portandole allo 0,9% (rispetto all'1,2% di giugno). L'economia globale dovrebbe riprendere slancio gradualmente solo nel corso dell'anno, anche a sostegno del settore d'esportazione elvetico. La debolezza economica si fa sentire anche sul mercato del lavoro: nel 2026 il tasso di disoccupazione dovrebbe salire al 3,2% dopo il 2,9% del 2025 (previsioni invariate), di pari passo con una crescita occupazionale inferiore al previsto. L'inflazione dovrebbe attestarsi allo 0,2% nel 2025 e allo 0,5% nel 2026 (previsioni di giugno: 0,1% e 0,5%). RISCHI CONGIUNTURALI Le incertezze associate alla politica economica e commerciale mondiale e al loro impatto macroeconomico rimangono elevate, anche a causa dei dazi settoriali annunciati dagli Usa e dall'Unione europea, che potrebbero frenare ulteriormente il commercio estero. Viceversa, un'eventuale intesa tra la Svizzera e gli Stati Uniti o un allentamento delle tensioni nella politica commerciale internazionale potrebbe innescare un andamento più favorevole. Nel complesso predominano tuttavia i rischi al ribasso e gli esperti non escludono un ulteriore peggioramento del contesto internazionale. Sui mercati finanziari il rischio di correzioni rimane alto e i pericoli associati all'indebitamento globale, in particolare a quello degli Stati, sono cresciuti ulteriormente. Sussistono anche i rischi di bilancio delle istituzioni finanziarie, i rischi sui mercati immobiliari e, non da ultimo, i rischi geopolitici relativi ai conflitti armati in Ucraina e Medio Oriente. Se alcuni di essi dovessero concretizzarsi, il franco svizzero subirebbe un'ulteriore spinta al rialzo. alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)