Marcolin: ricavi a 295,7 mln in 1* sem, Ebitda adj a 52,3 mln
30/07/2025 18:18
Marcolin: ricavi a 295,7 mln in 1* sem, Ebitda adj a 52,3 mln
(di Eleonora Agus - milanofinanza.it)
MILANO (MF-NW)--Marcolin chiude il primo semestre del 2025 registrando un ebitda adjusted di 52,3 milioni di euro, pari al 17,7% delle vendite nette, un risultato in linea con l'esercizio precedente nonostante il contesto economico globale ancora incerto. Le vendite nette del marchio veneto dell'occhialeria si attestano a 295,7 milioni di euro, registrando una crescita dello 0,3% a cambi costanti e una lieve flessione dello 0,6% a cambi correnti rispetto allo stesso periodo del 2024.
La performance conferma la solidità del modello di business, in particolare nell'area Emea, che ha registrato ricavi per 161,3 milioni di euro crescendo del 7,3% a cambi correnti, e le Americhe, che pur segnando un calo del 4,6% (98,7 milioni di euro), rappresentano ancora una quota significativa del fatturato. L'Asia si conferma mercato ad alto potenziale, con una temporanea flessione dovuta a dinamiche logistiche, ma già in fase di recupero.
Sul fronte finanziario, la posizione netta adjusted rimane stabile a 323 milioni, grazie a un positivo cash flow operativo che ha controbilanciato l'assorbimento del capitale circolante tipico della stagionalità del primo semestre. A rafforzare la traiettoria di crescita, Marcolin annuncia il rinnovo di importanti accordi di licenza con Max Mara, Guess, Adidas e Gant e l'ingresso in portafoglio del brand newyorkese Rag & bone con un accordo esclusivo per l'eyewear.
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TOP NEWS ESTERO: Pil Usa cresce del 3% in 2* trim, meglio delle attese
30/07/2025 18:01
TOP NEWS ESTERO: Pil Usa cresce del 3% in 2* trim, meglio delle attese
MILANO (MF-NW)--L'economia statunitense è cresciuta del 3% nel secondo trimestre del 2025 su base annualizzata, in netto miglioramento rispetto alle stime precedenti, che si attestavano attorno al +2,5%. Il faro degli operatori si sposta ora sulla decisione della Fed attesa per stasera. Il consenso degli economisti si aspetta una conferma del costo del denaro al 4,25-4,50%, ma sarà la conferenza stampa del presidente Jerome Powell a catalizzare l'attenzione degli investitori: il focus sarà su eventuali aperture a un taglio già a partire da settembre.
IN NETTO MIGLIORAMENTO LA BILANCIA COMMERCIALE
Il principale motore del Pil nel trimestre è stato infatti il netto miglioramento della bilancia commerciale. Dopo l'impennata delle importazioni nel primo trimestre, dovuta ad acquisti anticipati per aggirare i dazi, tra aprile e giugno le importazioni sono crollate del 30%, mentre le esportazioni hanno tenuto. L'effetto netto ha contribuito per ben 5 punti percentuali alla crescita del Pil. Non è bastato il calo delle scorte, che ha sottratto 3,2 punti percentuali alla crescita, a compensare il contributo positivo del commercio estero. Tuttavia, la domanda interna ha mostrato segnali di raffreddamento. I consumi privati, storicamente il principale motore della crescita Usa, sono saliti solo dell'1,4%, mentre gli investimenti sono rimasti moderatamente dinamici: +6,4% per la proprietà intellettuale, +4,8% per i macchinari, ma -10,3% per le strutture. Le costruzioni residenziali sono scese del 4,6% a causa del contesto ancora sfavorevole tra tassi elevati e prezzi alti. La spesa pubblica è rimasta sostanzialmente invariata.
COMMERZBANK: DATO GONFIATO DA DINAMICHE STRAORDINARE LEGATE AI DAZI
Secondo gli economisti di Commerzbank, "il rimbalzo del Pil riflette soprattutto un effetto tecnico legato a dinamiche straordinarie del commercio estero, che aveva penalizzato eccessivamente il primo trimestre e ha avuto un impatto positivo altrettanto sproporzionato nel secondo". Guardando alla media del primo semestre, la crescita trimestrale si attesta all'1,2% su base annualizzata, in rallentamento rispetto al ritmo del 2024. Anche la domanda interna privata - indicatore spesso citato dal presidente Powell per valutare il trend sottostante - è rallentata al +1,2% dal +1,9% del trimestre precedente. "La crescita interna americana sta perdendo slancio, ma non si intravedono i segnali di una vera recessione. Il conflitto commerciale sta avendo effetti frenanti, ma il ritmo potenziale dell'economia Usa resta più elevato rispetto a quello dell'area euro", osservano da Commerzbank, sottolineando che il peso del commercio estero sul Pil Usa è molto più contenuto rispetto, per esempio, alla Germania o all'Italia.
TRUMP: POWELL ORA ABBASSI I TASSI
"Il Pil del secondo trimestre è appena uscito: +3%, molto meglio del previsto! Jerome Powell Too Late ora deve abbassare i tassi", ha dichiarato su Truth Social il presidente Usa, Donald Trump. Tuttavia, gli analisti prevedono che la Fed mantenga i tassi invariati anche in questa riunione. "Nonostante le crescenti pressioni politiche, il presidente Powell continua a segnalare un approccio prudente in materia di politica monetaria", ha commentato Jerry Tempelman, vice presidente della ricerca obbligazionaria di Mutual of America Capital Management, aggiungendo che "i mercati finanziari non si aspettano alcun intervento fino almeno a settembre". Anche per Bret Kenwell, analista di eToro, "il dato sul Pil, migliore del previsto, probabilmente rafforza l'approccio attendista della Fed in materia di politica sui tassi d'interesse".
lvi/alb
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