WALL STREET: commento di apertura
07/07/2025 15:40
WALL STREET: commento di apertura
MILANO (MF-NW)--I listini azionari statunitensi aprono in calo, dopo che il presidente americano Donald Trump ha minacciato un ulteriore dazio del 10% contro i Paesi che, a suo dire, si allineano con le "politiche anti-americane dei Brics". Il Dow Jones scende dello 0,21%, l'S&P 500 scivola dello 0,31% e il Nasdaq perde lo 0,46%.
L'inquilino della Casa Bianca ha confermato che le tariffe reciproche entreranno in vigore il 1* agosto, non il 9 luglio, come inizialmente ipotizzato. "La scadenza di mercoledì sui dazi Usa è stata notevolmente depotenziata dopo l'annuncio dell'invio di una serie di comunicazioni a vari Paesi in cui da un lato si dettagliano il livello dei nuovi dazi ma dall'altro si concedono tre settimane prima della loro entrata in vigore il 1* agosto", affermano gli strategist di Mps.
"Le trattative commerciali richiedono generalmente molto tempo; gli accordi di libero scambio firmati dagli Stati Uniti hanno impiegato in media tre anni", afferma Rajeev Sibal, capo economista globale di Morgan Stanley. "Anche se i negoziati in corso sono probabilmente più ristretti, il precedente storico resta rilevante". Alcuni investitori temono che Wall Street, con l'S&P 500 e il Nasdaq Composite sui massimi storici, possa diventare più volatile con l'evoluzione delle trattative commerciali, soprattutto se si concretizzeranno dazi più pesanti del previsto. Altri, invece, rimangono fiduciosi nella tenuta del rally azionario, puntando su una stagione di utili in grado di superare le aspettative.
"Ci saranno diversi annunci importanti entro le prossime 48 ore. Al presidente Trump interessa la qualità, non la quantità degli accordi. Non appena ha lasciato intendere che i dazi potrebbero tornare ai livelli del 2 aprile, i Paesi si sono precipitati con nuove offerte. La mia casella di posta elettronica era piena di nuove proposte. Ci aspettano giornate impegnative, ma la cosa importante è che Trump ha detto che le tariffe reciproche non entreranno in vigore fino al 1* agosto", ha dichiarato il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, in un'intervista a Cnbc.
Sul fronte della politica monetaria, l'incertezza sulla politica commerciale statunitense e sull'effetto espansivo del nuovo pacchetto fiscale continua a pesare sulle prospettive macro e sulle decisioni della Banca centrale americana. In questo quadro, la Federal Reserve, già sottoposta a forti pressioni politiche, appare più reattiva che preventiva. "Il mercato ha già rivisto al ribasso le attese sui tagli. Noi restiamo cauti: a nostro avviso, nel 2025 ci sarà con ogni probabilità un solo taglio dei tassi, non due come indicato dal Fomc nel dot plot di giugno", ha affermato Maria Paola Toschi, global market strategist di Jp Morgan Asset Management, nel corso della presentazione dell'Outlook di metà anno.
"Ci saranno diversi annunci importanti entro le prossime 48 ore. Al presidente Donald Trump interessa la qualità, non la quantità degli accordi. Non appena ha lasciato intendere che i dazi potrebbero tornare ai livelli del 2 aprile, i Paesi si sono precipitati con nuove offerte. La mia casella di posta elettronica era piena di nuove proposte. Ci aspettano giornate impegnative, ma la cosa importante è che Trump ha detto che le tariffe reciproche non entreranno in vigore fino al 1* agosto", ha dichiarato il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, in un'intervista a Cnbc.
Sul fronte societario:
- Il titolo di Tesla perde il 7,6% in apertura, dopo che il ceo Elon Musk ha deciso di fondare un nuovo partito politico negli Usa. Il miliardario ha annunciato la nascita dell'America Party nel fine settimana con un post su X. La notizia non sembra essere stata accolta con favore dagli investitori di Tesla, preoccupati per il coinvolgimento del ceo nella politica Usa.
- Apple cresce dell'1% dopo che la società ha presentato ricorso contro la multa da 500 milioni di euro inflitta dall'Unione Europea, definendo la sanzione "senza precedenti" e le modifiche richieste dall'autorità di regolamentazione al suo App Store "illegali". La Commissione Europea ha annunciato la sanzione ad aprile ai sensi del Digital Markets Act, sostenendo che il produttore di iPhone avesse violato le norme che consentono agli sviluppatori di reindirizzare gli utenti ad acquistare al di fuori dell'App Store.
lvi/alb
(fine)
MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)