TOP NEWS ESTERO: l'automotive tedesco boccia il governo (Ifo)
09/10/2025 18:01
TOP NEWS ESTERO: l'automotive tedesco boccia il governo (Ifo)
MILANO (MF-NW)--Il quadro dell'industria automobilistica tedesca è nuovamente peggiorato in modo significativo a settembre, dopo i forti aumenti registrati a luglio e agosto. L'indice del settore elaborato dall'istituto Ifo è si è attestato a -21,5 punti, rispetto ai -15,8 di agosto. La contrazione è dovuta principalmente a aspettative di business notevolmente più pessimistiche. DELUSIONE NEI CONFRONTI DEL GOVERNO "Si può intravedere una prima scintilla di delusione nei confronti del nuovo governo tedesco", afferma Anita Wölfl, esperta del settore dell'istituto Ifo. "Le imprese avevano sperato che il governo rendesse la Germania più competitiva come sede d'affari attraverso riforme strutturali significative, ma finora queste speranze non si sono ancora concretizzate". PROSPETTIVE CUPE Nel dettaglio le aziende del settore automobilistico tedesco hanno valutato la propria situazione economica come peggiore rispetto ai mesi precedenti: l'indice relativo è peggiorato a -19,9 punti, rispetto ai -16,9 di agosto. Tuttavia, è soprattutto sulle prospettive per i prossimi mesi che le imprese sono nettamente più pessimiste: le aspettative di business sono peggiorate a -23,1 punti a settembre, dai -14,8 del mese precedente. SPIRAGLI POSITIVI DA ASPETTATIVE EXPORT Le aspettative di esportazione nel settore automobilistico, invece, sono aumentate a 16,7 punti, il livello più alto dall'aprile del 2023. "Il calo dell'Indice del Clima Economico" del settore automotive "di settembre non può quindi essere attribuito all'incerta situazione del commercio estero, ma riflette piuttosto la persistente debolezza dell'economia tedesca nel suo complesso", conclude Wölfl. alb alberto.chimenti@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)
TOP NEWS ESTERO: argento supera i 50 usd all'oncia per la prima volta dal 1980
09/10/2025 18:01
TOP NEWS ESTERO: argento supera i 50 usd all'oncia per la prima volta dal 1980
MILANO (MF-NW)--Non solo oro. I future sull'argento scambiato a Londra hanno sfondato durante la giornata la barriera dei 50 dollari americani all'oncia per la prima volta dal 1980, con gli investitori che - messi davanti a una nuova ondata di incertezza - hanno deciso di puntare tutto sui beni rifugio. PERFORMANCE DELL'ARGENTO BATTE QUELLA DELL'ORO Più precisamente, il future è arrivato a toccare 50,85 usd per oncia grazie a un balzo di oltre il 4%. La performance a un anno rimane nettamente positiva - tanto da portare l'argento a battere il cugino più prezioso, l'oro, +70% contro +57%. Sul Comex americano, invece, l'argento continua a scambiare sotto il record storico di 50,35 usd. PREZZO VOLA TRA DOMANDA PER INDUSTRIA E INVESTIMENTI Il metallo, particolarmente ricercato grazie all'importanza rivestita nella produzione di componenti indispensabili per tecnologie innovative come i pannelli solari e le turbine eoliche, è stato anche sostenuto dal cosiddetto debasement trade - con gli investitori che si sono riversati sulla sicurezza percepita di Bitcoin, oro e argento, allontanandosi dalle principali valute. Il timore che il valore dei titoli finanziari possa essere eroso dall'inflazione e da deficit fiscali insostenibili ha portato questi asset a raggiungere nuovi traguardi. La domanda per fini industriali (responsabile per oltre la metà della domanda complessiva) e quella per fini di investimento ha portato il mercato londinese a restringersi a un livello quasi senza precedenti. Nel corso del 2025 il timore che gli Stati Uniti possano imporre dazi sull'argento ha impresso una forte accelerazione alle spedizioni del metallo negli Stati Uniti, riducendo le scorte a Londra e la quantità di materiale disponibile per i prestiti. "Penso che quando si esaminano gli stock di argento in borsa a Londra, si sta osservando una quota sempre più piccola, che non è allocata contro gli Etf", ha affermato Philip Newman di Metals Focus a Bloomberg. BARRIERA INFRANTA NEL 1980 CON DUE SPECULATORI La barriera dei 50 usd per oncia era stata precedentemente infranta quando i fratelli Hunt, miliardari texani nonché noti speculatori, temendo un balzo dell'inflazione e credendo fortemente negli investimenti in metalli preziosi come beni rifugio avevano ammassato oltre 200 milioni di once di argento. Poco dopo, il prezzo della commodity è sceso a 11 usd per oncia. bon andrea.bonfiglio@mfnewswires.it (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)